"Al cuore si comanda", di Giovanni Morricone

Percorsi tortuosi e pericolosi quelli imboccati. Il tentativo di ricalcare trame 'anni Quaranta' s'infrange nella commedia dei mancati sentimenti. La coralità filmica è frutto di una vaga concezione addizionale più che di un'amalgama strutturale ed espressiva.

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Passato a setaccio il periodo dei trent'anni. Troppo poco giovani per spassarsela, troppo poco vecchi per menarsela. Un certo cinema italiano ha attecchito, negli ultimi tempi, su asfittici melodrammi del contemporaneo, in cui la vittima sacrificale è un individuo, poco uomo e ancor meno bambino. Giovanni Morricone (regista televisivo) si perde nella colata massificante con il pretesto della commedia e di "scaltre" figure femminili (Claudia Gerini e Sabrina Impacciatore). Lorenza ha fretta di trovare un uomo: non ne può più di trascorrere le serate ad ubriacarsi con l'accolita di rancorose. Il canovaccio è il solito, non meglio imbastito dalle scontate trovate comiche. La madre oppressiva, le amiche agrodolci e due uomini in cerca. Il primo è assoldato. Deve comportarsi come un vero fidanzato. Il secondo è il "perfetto" pianificatore. Il primo, Riccardo (Pierfrancesco Favino), è un disperato gigolò con la verve dell'istrione e la passione della tromba. Il secondo, Giulio (Pierre Cosso), è esagerato: bello, ricco, intelligente, single.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Percorsi tortuosi e pericolosi quelli imboccati. Il tentativo di ricalcare trame "anni quaranta" s'infrange nella commedia dei mancati sentimenti. la coralità filmica è frutto di una concezione addizionale più che di un'amalgama strutturale ed espressiva. È cinema spigoloso che non graffia: lascia, da una parte, involute e scoperte appendici di facile umorismo e, dall'altra, uno "scomposto" equilibrio gestionale. È cinema fatto con la testa più che con il cuore. Se al cuore si comanda, alla ragione si obbedisce. Inversamente proporzionale alle modulazioni di regia, il molesto abuso "categoriale", in scrittura, trae origine dalla simulazione generalizzata priva di seduzione. Si gioca alla differenza forzata senza crederci. I personaggi fabbricati sono progettati per far scomparire la realtà e per mascherare al tempo stesso tale sparizione. Non lasciare tracce, sui volti, sul corpo, sulla memoria, sui desideri: è la profezia del lieto fine.       


 


Regia: Giovanni Morricone


Sceneggiatura: Rosa Menduni, Roberto De Giorgi


Fotografia: Giulio Pietromarchi


Montaggio: Mirco Garrone


Musiche: Andrea Morricone, Ennio Morricone


Scenografie: Sonia Peng


Costumi: Cristina Francioni


Interpreti: Claudia Gerini (Lorenza), Pierfrancesco Favino (Riccardo), Sabrina Impacciatore (Paola), Pierre Cosso (Giulio), Giovanni Esposito (Gaetano), Vanni Materassi (Nonno di Lorenza), Giuditta Saltarini (Mamma di Lorenza)


Produzione: Achab Film, Medusa Film


Distribuzione: Medusa Film


Durata: 107'


Origine: Italia, 2003


                  


 

 


 


  


 


 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array