Al #SiciliaQueerFilmfest la NY di Wiseman e i fratelli amanti di Valérie Donzelli

la 6a edizione del festival palermitano apre con il doc su uno dei quartieri più multiculturali della Grande Mela e il controverso Marguérite et Julien della giurata Donzelli, in sala dal 1° giugno

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Oggi 29 Maggio apertura sontuosa del VI SICILIA QUEER FILMFEST Festival internazionale di nuove visioni, diretto da Andrea Inzerillo e Tatiana Lo Iacono. Si parte col botto: presentazione alle ore 16 di In Jackson Heights di Frederick Wiseman, (autore de La danse, Crazy Horse, National Gallery), il più grande documentarista americano vivente. Il film è un approfondito sguardo sulla vita quotidiana di un grande quartiere multiculturale di New York secondo lo stile e la filosofia estetica che hanno reso celebri i documentari di Wiseman.

Alle 20.30 l’attore Martino Lo Cascio introdurrà una performance musicale della band “La rappresentante di lista”, prima di dare il via alla proiezione, in anteprima nazionale, del film Marguerite e Julien – La leggenda degli amanti impossibili (v.o. sott. It.), alla presenza dell’autrice Valérie Donzelli ( la sua opera prima La guerra è dichiarata ha avuto un grande riscontro di critica e pubblico).

La regista francese torna a indagare l’universo degli amori impossibili con una storia dai toni fiabeschi, a metà tra l’antico e il moderno, in cui si affronta un tema difficile e delicato come la passione incestuosa. Interpretato da Anaïs Demoustier e Jérémie Elkaïm, il film racconta la storia di un fratello e una sorella, figli del Signore di Tourlaville, che si amano teneramente fin da bambini e che, diventati adulti, trasformano il loro affetto in una irrefrenabile passione. Scandalizzata dal loro legame, la comunità di Tourlaville, gli si rivolta contro spingendoli a fuggire. Altro evento che animerà la giornata inaugurale del Festival sarà il vernissage, alle 19.00 nel Ridotto del Cinema De Seta, della mostra Something Queer. Corpo, territorio di relazioni a cura di Antonio Leone e Andrea Ruggieri. Quattro artisti – Abel Azcona (Spagna), Ruben Montini (Italia), Gonzalo Orquín (Spagna), Seçkin Tercan (Turchia) – che utilizzano medium diversi: dalla pittura alla fotografia, alla performance, per una narrazione corale sul corpo, sulle relazioni e sul desiderio. Una mostra che intende tracciare una riflessione intorno alla definizione dell’identità, intesa come azione che indaga la sessualità e l’intimità nello spazio relazionale.

 

 

 

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IL N.14 DELLA RIVISTA DI SENTIERI SELVAGGI

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