Al via il Festival del Cinema Europeo 21 online

Al via l’edizione traslata interamente online (mostre al castello Carlo V a parte) della rassegna leccese. Dario Argento, Olivier Assayas, Alda Merini, Aldo Fabrizi, e tutto quello che vedremo

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E’ cominciato il Festival Del Cinema Europeo di Lecce, che quest’anno si svolge esclusivamente online a causa della pandemia. Durante la conferenza stampa di apertura, questa mattina, si è parlato di come il Festival sia riuscito a riorganizzarsi in un formato ibrido, non rinunciando dunque alla diffusione della cultura e del cinema. Ma ci sono anche tante anticipazioni.

Per prima interviene Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission: E’ chiaro che nella decisione di mantenere vivo questo evento c’è un obiettivo di fondo, che è quello di salvaguardare questo importantissimo attrattore culturale, che è il Festival Del Cinema Europeo di Lecce. Chiaramente questa volta non ci sarà la bellezza della città e delle location, che sono parte integrante del Festival. Però, riconoscendo il valore culturale sia della programmazione, che del palinsesto, non abbiamo potuto far altro che decidere di mantenere comunque l’edizione e quindi di non rinviarla.  Affianco alla filiera industriale che oggi rappresenta ancora una sicurezza per il cinema in Puglia (abbiamo molti set attivi), è necessario poi mantenere anche l’aspetto culturale, scientifico, artistico, la presenza del cinema d’autore che feconda il pensiero.

Interviene poi Aldo Patruno: Il fatto di essere qui in questa modalità rappresenta che esiste ancora la possibilità di esserci. Questa nostra battaglia di coscienza è una battaglia per la quale abbiamo provato, e continueremo a farlo, a non far mancare i fondi per la sopravvivenza delle imprese, dell’industria culturale, delle attività e degli eventi, ma soprattutto perché non si fermi la programmazione. Vorrei ricordare che le mostre sono visitabili, dunque anche quella al Castello Carlo V.

Il Festival infatti si inaugura con la mostra su Aldo Fabrizi dal titolo Il Maestro Aldo Fabrizi, presso il castello Carlo V di Lecce. On demand ci sono alcuni dei film diretti da Aldo Fabrizi. A 30 anni dalla scomparsa, il Festival rende omaggio a una delle figure più carismatiche della cultura e del cinema italiani, focalizzando l’attenzione sulle opere da lui dirette con la mostra sulla sua arte a cura della nipote Cielo Pessione. Finalmente a trent’anni dalla morte si può parlare di Fabrizi come regista. La mostra è bellissima, è la prima volta che questi materiali escono fuori e che vengono allestiti. Sono materiali inediti e relativi ai nove film di regia, che mio nonno girò dal ’48 al ‘ 57. Ci sono manifesti, fotografie sul set, cimeli, cineprese e oggetti di scena, copioni, sceneggiature. Vorrei ricordare che mio nonno è sempre stato autore di sé stesso, ha iniziato come autore, è divenuto attore e poi finì la sua carriera di nuovo scrivendo. Tutta la sua vita si svolse con la penna in mano.

In occasione della mostra c’è anche un contributo filmato, un documentario di Luca Verdone: Questo è un lavoro che ho fatto diversi anni fa, nel 2004, grazie soprattutto a Cielo Pessione, con cui ho potuto svolgere una vera indagine sui documenti di suo nonno. Vedrete nel documentario una fotografia emblematica di Federico Fellini, con dedica ad Aldo Fabrizi, a cui si riferisce così: al mio padre, fratello, fidanzato. Questo la dice lunga su che cosa è significato Aldo Fabrizi per un genio come Fellini, iniziare la carriera in quel modo.

Il festival premierà anche il regista Dario Argento con l’Ulivo d’Oro alla carriera e il 3 novembre sarà protagonista di un incontro online con gli spettatori moderato da Steve Della Casa. L’omaggio al regista comprenderà una retrospettiva composta da 6 pellicole tra le più riconosciute della sua filmografia. Previsti anche omaggi ad Alda Merini e Oliver Assayas.
I titoli in rassegna: Andrej Tarkovskij: Il cinema come preghiera, un documentario diretto dal figlio di Tarkovskij che narra la vita, il rapporto con l’esistenza e la filosofia del regista russo. Il doc italiano Amaterra di Gabriele Greco sul batterio Xylella che colpisce gli ulivi del Salento causando problemi all’economia agricola. Heartwood, il film militante di Stefano Petroni sulla storia di un giovane e del suo viaggio in America Latina per capire come poter limitare i danni del mondo agricolo. Il film concerto Il suono della voce sulla musicista Tosca che segue un suo tour in diverse città. Una produzione che mette accanto la cultura musicale italiana e giamaicana in Rock the world di Federico Giannace. Il regista Tommaso Faggiano in Come semi al vento, racconta una regione distrutta sotto il profilo agricolo e che cerca una rinascita. Come sostenere i problemi dell’essere genitore dentro un carcere è il tema del film di Luciano Toriello La luce dentro. Due padri raccontano gli ultimi anni di crescita di una coppia di gemelli, da una prospettiva opposta, senza madre, in Tuttinsieme. Ne Il teatro al lavoro di Massimo Pacifico si mette in risalto il dietro le quinte dello spettacolo teatrale Elvira. Brexitaly, del trio Carmine De Ieso, Martina Galiè e Greta Rossi, è un film testimonianza di alcuni ragazzi italiani in procinto di trasferirsi in Inghilterra e su tutte le difficoltà che dovranno fronteggiare. In anteprima nazionale sarà presente anche il film di Simone Salvemini Aspettando la cuccagna che mostrerà il “festival del giochi” di Ceglie Messapica, un momento per riflettere sull’importanza del gioco.

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