Al via la 34esima edizione del Trieste Film Festival
Dal 21 al 28 gennaio 2023 appuntamento con il Trieste Film Festival diretto da Nicoletta Romeo. Con nove lungometraggi in concorso, diciassette cortometraggi, il Premio Corso Salani e tanto altro
Il Boemo racconta le avventure di Josef Mysliveček uno dei compositori più ricercati del Settecento, noto in Italia e conteso da corti e teatri del tempo. Ispiratore ed amico del giovane Mozart, frequenterà molte donne che lo aiuteranno a fare carriera, ma ne amerà davvero soltanto una. In anteprima anche Trieste è bella di notte, di Andrea Segre, Stefano Colizzolli e Matteo Calore, documentario che racconta ciò che avviene nel confine tra Slovenia e Italia, qualche chilometro sopra Trieste, ai migranti asiatici della rotta balcanica che riescono ad attraversare la frontiera e che rischiano di essere fermati dalle forze dell’ordine italiane che li rispediscono indietro fino in Bosnia, senza venire identificati e senza avere la possibilità di fare richiesta di asilo.
Organizzato in tre sezioni, il Concorso cortometraggi presenta invece diciassette titoli, a cui si affiancano alcune proposte fuori concorso tra cui il nuovo lavoro di Radu Jude, The Potemkinists. In un festival sempre molto partecipato si rinnovano anche le master class e gli incontri. Mercoledì 25 Gennaio al Teatro Miela il Trieste Film Festival incontra infatti la sceneggiatrice Elma Tataragić, mentre il 22 Gennaio al Teatro Miela, in occasione del focus Wild Roses, le giornaliste Cecilia Sala e Anna Zafesova e la scrittrice e giornalista Yaryna Grusha Possamai incontreranno il pubblico per raccontare l’Ucraina di oggi. Come evento collaterale, il Trieste Film Festival inoltre proietterà domenica 15 alle ore 18:00 in anteprima la pellicola di Thanos Anastopoulos Fantasmi in viaggio. Confermate anche quest’anno le sezioni Fuori dagli sche(r)mi e Wild Roses: Registe in Europa e il Premio Corso Salani. “Fuori dagli sche(r)mi – spiega Nicoletta Romeo – continua il suo lavoro di ricerca su forme e prospettive nuove, con un’attenzione speciale quest’anno sul cinema d’animazione; Wild Roses, l’ormai tradizionale focus dedicato ogni anno alle cineaste di un diverso paese, fa tappa quest’anno in Ucraina con un programma a cui avevamo già iniziato a pensare in tempi di minore emergenza, per la cura di Massimo Tria. È un cinema militante, che affronta con forza la drammatica situazione odierna ma è anche e soprattutto un cinema femminista, di sorellanza, con autrici e protagoniste moderne, emancipate, che sognano un futuro migliore per se stesse e per il loro Paese. Il Premio Corso Salani, curato quest’anno da Giuseppe Gariazzo e Grazia Paganelli, è dedicato a un cineasta a noi molto caro, e in memoria del quale cerchiamo di dare vita ogni anno a una sezione di cinema italiano indipendente senza distribuzione, nell’ottica di dare una maggiore visibilità a quelle opere e a quei registi che spesso sono la vera linfa del nostro cinema, con stili e modus operandi diversissimi, anche se non sempre godono di un’adeguata promozione o dei canali giusti per raggiungere un pubblico più vasto”. Da segnalare infine che il premio Eastern Star, tradizionalmente assegnato dal Trieste Film Festival a quelle personalità del mondo del cinema che hanno contribuito con la loro carriera a gettare ponti tra est e ovest in Europa al regista polacco Krzysztof Zanussi per The perfect number