Alice Rohrwacher torna a Cannes con La chimera

La cineasta italiana torna in Concorso sulla Croisette, con un film ambientato nel mondo anni ’80 dei tombaroli

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Alice Rohrwacher torna a Cannes. La chimera, quarto lungometraggio della regista, è uno dei tre film italiani selezionati per il Concorso della 76° edizione del Festival (16-27 maggio), insieme a Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti e Rapito di Marco Bellocchio.
La cineasta, candidata all’Oscar per il cortometraggio Le pupille, sarà al festival per la quinta volta, dopo aver presentato Corpo celeste – sua opera prima – alla Quinzaine des Réalisateurs del 2011, essersi aggiudicata il Grand Prix 2014 con Le meraviglie e il premio alla migliore sceneggiatura per Lazzaro felice nel 2018 e aver presenziato insieme a Pietro Marcello e Francesco Munzi per la presentazione del documentario Futura – codiretto insieme ai due colleghi.
Rohrwacher si è detta “felice e onorata” della possibilità di riabbracciare “un Festival che mi ha visto crescere e che mi ha dato la libertà di continuare a cercare e sperimentare”. Una sperimentazione che, a dodici anni dall’esordio, ha portato alla realizzazione di La chimera, lungometraggio ambientato nel mondo clandestino dei “tombaroli” negli anni ’80; all’interno del quale si muove un cast internazionale composto da Josh O’Connor, nelle vesti di un giovane archeologo britannico coinvolto nel traffico illegale di reperti archeologici, Carol Duarte, Vincenzo Nemolato, Isabella Rossellini e Alba Rohrwacher.
Prodotto dal fidato Carlo Cresto-Dina, il film rappresenta dunque il quarto tassello di una  carriera fin ad ora brillante e arricchisce il sodalizio tra l’artista italiana e la Croisette. Un sodalizio che ha permesso a Rohrwacher di salire alla ribalta del panorama cinematografico internazionale nel corso dell’ultimo decennio, riuscendo ad imporla all’attenzione di altri grandi autori come Bong Joon-ho. Il maestro sudcoreano, che già nel 2020 aveva fatto il nome della cineasta italiana – della quale si è anche definito un grande fan – inserendola tra i 20 registi destinati ad avere un impatto a livello mondiale nei vent’anni a venire, è tornato a parlarne pochi giorni fa, durante il Florence Korea Film Fest, quando ha dichiarato “del cinema contemporaneo italiano mi piace molto Alice Rohrwacher, così come il suo film Lazzaro felice, che parla dello sfruttamento lavorativo”. Parole entusiastiche che fanno l’eco a quelle pronunciate nella stessa Firenze nel 2021, quando analizzando la filmografia della regista aveva definito Lazzaro Felice “uno stupefacente miracolo cinematografico”.
Per la realizzazione del film, che verrà distribuito quest’anno in Italia da 01 Distribution e negli Stati Uniti da NEON, Alice Rohrwacher è inoltre tornata a lavorare con la direttrice della fotografia Hélène Louvart, con la montatrice Nelly Quettier, la scenografa Emita Frigato, la costumista Loredana Buscemi e la acting coach Tatiana Lepore, sue storiche collaboratrici. Una squadra collaudata pronta a calcare nuovamente il prestigioso palcoscenico di Cannes; un’occasione per la quale la regista fatica a trattenere l’euforia e ringrazia “Thierry Frémaux e il comitato di selezione per la fiducia e tutte le persone che mi hanno accompagnata nel lungo viaggio de La chimera.
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