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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
"Alieni in soffitta", di John Shultz
Imperversano un mucchio di battaglie nell’estate della famiglia Pearson. Alla disputa vecchia quanto l’umanità che oppone ‘il differente cablaggio’ dei genitori a quello dei figli, e alla crisi adolescenziale di Tom, che non vuole più essere un cervellone, come suo padre, ma semplicemente ‘fico’, si aggiunge l’invasione di una sparuta legione di piccole creature verdi venute da Zirkonia che si sono messe in testa di conquistare, non troppo amichevolmente, il pianeta Terra e sottomettere tutti i suoi abitanti
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Imperversano un mucchio di battaglie nell’estate della famiglia Pearson. Alla disputa, vecchia quanto l’umanità, che – come spiega Jake, l’aspirante marines di casa Pearson, al cugino nerd, il genio matematico in erba Tom – oppone ‘il differente cablaggio’ dei genitori a quello dei figli, e alla crisi adolescenziale dello stesso Tom, che non vuole più essere un cervellone, come suo padre, ma semplicemente ‘fico’, si aggiunge l’invasione di una sparuta legione di piccole creature verdi venute dallo Spazio che si sono messe in testa di conquistare, non troppo amichevolmente, il pianeta Terra e sottomettere tutti i suoi abitanti. E se gli adulti, con la loro proverbiale resistenza alla sospensione dell’incredulità e l’incapacità, di vecchissima data e tutta stelle e strisce, di accettare di confrontarsi con la minaccia che si annida dentro le viscere del territorio domestico (in questo caso in soffitta), sono un bersaglio fin troppo facile da manipolare, finendo, come tradizione vuole, per fare una misera figura, gli zirkoniani non hanno fatto i conti con gli irriducibili ragazzi di casa Pearson, i piccoli eroi capitanati da Tom che, all’insaputa dei grandi, salveranno il Pianeta dall’invasione aliena. Il nutrito gruppo di cugini riuniti per le vacanze si rivela essere, in quanto ancora bambini o adolescenti, una razza ‘deviante’, stranamente immune alla geniale arma di fabbricazione extraterrestre: un minuscolo dispositivo controllato da un joypad attraverso il quale è possibile muovere a proprio piacimento la mente e il corpo delle creature umane. Niente di più facile per l’armata dei piccoli Pearson che, joypad alla mano, vengono sfidati a ‘giocare’ su un territorio a dir poco familiare. Abbozzando una riflessione sull’esperienza del virtuale e del reale e sulla loro sempre più stretta vicinanza, Alieni in soffitta riesce a mantenere sempre alto il ritmo, a tratti infarcito di una comicità irresistibile, anche se mai veramente irriverente, della battaglia domestica che vede schierati bambini contro alieni (e contro adulti indesiderati) e che, superando i confini del virtuale, con un videogame che utilizza personaggi in carne ed ossa, e profetizzando il superamento dell’artiglieria analogica (petardi, fucili a vernici e bombe alle mentine), si consuma a colpi di console. Viene allora voglia di perdonare a John Shultz e ai due sceneggiatori, Mark Burton e Adam F. Goldberg, la prevedibilità di una storia che senza riuscire ad inventare nulla di nuovo e con tanto di duplice lieto fine dal sapore troppo dolce anche per un bambino, si limita a rimescolare i ‘vecchi’ ingredienti nel tentativo di dare freschezza ad una formula che rivisita il binomio scaltrezza dei bambini/inadeguatezza degli adulti, calandola nello scenario di un cinema ‘alieno’ popolato da un campionario assai eterogeneo di invasori spaziali: il comandante un po’ goffo, ma spietato, la coppia di alieni guerrafondai, che attraverso lo sfoggio delle loro tecniche di combattimento inscenano un romantico balletto di corteggiamento, e infine Scintilla, lo zirkoniano dal cuore tenero che sembra forgiato sul modello dell’inarrivabile E.T. spielberghiano. Titolo originale: Aliens in the Attic
Regia: John Shultz
Interpreti: Ashley Tisdale, Carter Jenkins, Ashley Boettcher, Austin Robert Butler, Robert Hoffmann, Kevin Nealon, Gillian Vigman
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 86’
Origine: Usa/Canada, 2009
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