All’asta la sceneggiatura di Fino all’ultimo respiro

L’unica copia esistente, scritta a mano dal regista, con tanto di note è stata ritrovata adesso, dopo più di 60 anni. Verrà messa in vendita a giugno, si stima che valga 350.000-500.000 sterline

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La sceneggiatura di Fino all’ultimo respiro, stimata tra le 350.000 e le 500.000 sterline, sarà messa in vendita dalla sede di Parigi di Sotheby’s, in un’asta online di libri e manoscritti che si terrà tra il 14-18 giugno. Nel lotto, oltre al manoscritto, ci sono quattro fotografie originali di Godard e Jean Seberg, una scheda di contatti d’epoca, lettere di Godard, dell’attore e regista Roger Hanin, apparso nel film, tutti documenti provenienti dall’archivio di Georges de Beauregard, il produttore dell’opera.

Nello specifico, visto che in realtà Fino all’ultimo respiro non ha una vera e propria sceneggiatura, si parla di 70 pagine di appunti scritti a mano e sinossi delle scene più famose, tra cui il drammatico incipit. Il motivo per cui il documento è stato reso pubblico solo ora è che il regista francese non scriveva vere e proprie sceneggiature, ma elaborava i dialoghi dei suoi film la sera prima di girare la scena, per incoraggiare la naturalità e l’improvvisazione degli attori. E spesso questi appunti venivano distrutti dopo le riprese.

La responsabile del settore libri e manoscritti  di Sotheby’s, Anne Heilbronn, ha espresso tutto il suo entusiasmo, raccontando: “È stato uno shock incredibile avere tra le mani questo manoscritto che rappresenta la storia del cinema francese e mondiale. Fino all’ultimo respiro è un film iconico per tutto il mondo”.

Il film di esordio di Godard rappresenta uno dei momenti cruciali della Nouvelle Vague, di sicuro, uno dei più ricordati nell’immaginario collettivo.

La bozza originale della storia, basata su un evento di cronaca che ha appassionato la Francia nel 1952, era stata scritta François Truffaut. Da lì, poi, era stata sviluppata la trama. E proprio grazie al regista dei 400 colpi, Jean-Luc Godard conobbe Georges de Beauregard, che poi accettò di produrre il film.

Molte scene di Fino all’ultimo respiro sono state realizzate con l’utilizzo di macchina a mano e con riprese in strada, con luce naturale. Un’iniziale sceneggiatura dei primi 14 minuti del film, molto precisa, fu abbandonata per lasciar posto a un lavoro quotidiano di scrittura, con le scene che venivano definite la sera prima di ogni giornata di lavorazione. Poiché i dialoghi dovevano essere sincronizzati in post-produzione, a Godard non importava che gli attori potessero dimenticare le battute. Il regista spiegò poi questo suo metodo ai Cahiers du Cinéma: “Quando sai dove stai andando, dovrebbe essere possibile. Non è improvvisazione, è una messa a punto dell’ultimo minuto”.

Nel 1967, Truffaut scrisse: “Gli anni che passano ci confermano la certezza che Fino all’ultimo respiro avrà segnato una svolta decisiva nella storia del cinema, come Quarto Potere nel 1940. Godard ha mandato in frantumi il sistema, ha fatto scempio del cinema”.


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