Alma Viva, di Cristèle Alves Meira
Rapporti familiari e stregoneria sono i temi del film che ha aperto la Settimana della Critica di Cannes. Candidato nazionale agli Oscar 2023, vincitore del premio giuria popolare al Laceno d’oro 47
Presentato in anteprime e film di apertura della Settimana della Critica di Cannes e fresco vincitore del premio della Giuria Popolare al Laceno d’oro 47, Alma Viva è il primo lungometraggio della regista portoghese Cristèle Alves Meira. Salomé, come ogni anno, sta trascorrendo l’estate nella casa di origine della sua famiglia, Tras-os-Montes, in Portogallo. Salomé ha un bellissimo rapporto con Avo, sua nonna, una donna cinica e considerata dagli abitanti del villaggio una “strega”. Una sera, durante una festa del paese, la bambina assiste alla morte della nonna e sospetta sia stata avvelenata dalla sua vicina, nemica locale di Avo, che gli aveva regalato il pesce il giorno prima. Salomé decide di vendicare la morte della nonna credendo si essere accompagnata dal suo spirito.
Alma Viva è una rappresentazione realistica delle tradizioni e delle credenze portoghesi, ancora vive in alcune comunità, e dei rapporti familiari. La regista portoghese ha voluto mettere al centro del suo film “quelle storie che ho ascoltato davanti al camino”, per trasmettere una cultura che per noi è molto difficile da comprendere. C’è un forte legame tra le persone che vivono in questi villaggi e le superstizioni, un legame, che condiziona la loro vita quotidiana e i rapporti con gli altri.
Alma Viva è anche un ritratto di famiglia, sui risentimenti che emergono quando ci si dimentica del dolore e si portano avanti i rancori nei confronti di chi lascia il proprio villaggio per trovare altrove una vita migliore. Ogni azione viene documentata da Salomé, interpretata dalla figlia della regista Lua Michel, che con naturalezza gira per la casa e tra gli abitanti del paese, silenziosa osserva tutti, i loro comportamenti grotteschi, i sentimenti, i litigi e le gelosie.
Non c’è bisogno di gli effetti speciali, le atmosfere soprannaturali si percepiscono come una realtà che si può manifestare, perché gli spiriti e la stregoneria di Alma Viva collocano il film come genere fantastico, ma sono credenze che fanno parte della vita quotidiana della comunità. Questa accurata realtà porta lo spettatore a credere in ciò che sta vedendo.