Presentato oggi a Roma Il commissario Torrente – il braccio idiota della legge è il quarto episodio di una saga iniziata quindici anni fa in Spagna, dove il personaggio è diventato molto popolare. Il film, i primi tre sono inediti in Italia, esce in 73 copie il due maggio. All’incontro è intervenuto il regista e attore Santiago Segura.

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Come spiega il successo della saga?

In realtà è inspiegabile, sono ancora sotto shock. In Spagna sono state fatte anche delle storie a fumetti, dove Torrente viaggia nei tempo e ritorna nel periodo dei cattolici e di Franco. Io invece sono proiettato al domani, e penso di ambientare il prossimo film nel futuro. Se in Italia non sarà proprio un grandissimo successo, spero che qualcuno lo vada a vedere e che lo raccomandi ai suoi amici se gli sarà piaciuto, altrimenti ai suoi nemici.

Nel cinema ci sono stati molti ipettori o commissari stupidi e pasticcioni (ispettore Clouseau o, per giocare in casa, il commissario Lo Gatto). Lei si è ispirato a qualcuno?

Non è una questione che ho studiato a fondo. Pensavo che sarebbe stato divertente prendere in giro le autorità, che sono troppo serie. E poi sono sempre stato attratto da figure perdenti e non mi piaceva l’idea di un altro eroe perfetto alla Superman. Mi incuriosiscono quelli che non hanno consapevolezza di sé, come Torrente che quando entra in un locale pensa che tutti lo guardano perché sia bello o attraente e non perché puzza. Queste persone, così eccessive e disturbanti, sono divertenti sullo schermo. Il fatto che lui sia un alcolista e un fascista fa ridere le persone.

Qual è stata l’evoluzione nel corso dei quattro film, considerando che il primo è uscito quindici anni fa?

Il grande cambiamento dal primo al secondo film è stato il budget. Per il resto, ho sempre cercato di dare un’immagine reale del paese. La Spagna oggi è in crisi e questo lo dico anche nel film, il cui sottotitolo originale è appunto Crisi Letale. In Italia poi hanno tagliato alcune scene un po’ sgradevoli ed esplicite, ma sono contento di essere un autore censurato.

Il suo film ricorda molto il filone della commedia sexy all’italiana che negli anni ’70 ha avuto molto successo.

Adoro il cinema trash italiano, mi piacciono i classici del neorealimo, gli spaghetti western, i film di Fulci, Corbucci e quelli con Alvaro Vitali che vedrei bene nel mio prossimo film. Di recente ho rivisto Pasqualino Cammarata… capitano di fregata, e ho amato la scena quando col timone dà dei colpi al vicino sui testicoli. Conosco anche i fumetti italiani, proprio ieri ho acquistato un libro di Andrea Pazienza, e in generale mi interessa il mondo del comic underground e credo che in Torrente si ritrovano molti di questi aspetti. Nel film ci sono inoltre continui riferimenti alla cultura trash spagnola: ad esempio Kiko Rivera è il figlio di una cantante famosa degli anni ’80, Isabel Pantoja.

Se dovesse paragonare Torrente a un politico italiano, chi sceglierebbe?

È difficile trovare un equivalente, perché Torrente non ha potere né denaro. Però se devo scegliere qualcuno penserei a Silvio Berlusconi.

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