“Amaro Amore”, di Francesco H. Pepe

 

Film incentrato sul viaggio fisico e interiore dei protagonisti, portati a confrontarsi con aspetti di sé fino a quel momento ignoti o volutamente taciuti. Il regista non riesce a tradurre in immagini, gesti o dialoghi, la fitta rete di incastri psicologici che dovrebbero unire tra di loro i vari personaggi.

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Presentato al Taormina Film Festival 2012 e al Moscow International Film Festival, Amaro Amore, opera prima di Francesco H. Pepe, è incentrato sul viaggio fisico e interiore dei protagonisti, portati a confrontarsi con aspetti di sé fino a quel momento ignoti o volutamente taciuti. Con alle spalle una lunga gavetta nel settore cinematografico, nel quale ha ricoperto molteplici ruoli , il regista firma il suo primo lungometraggio, nel quale declina, in ogni suo possibile aspetto, il tema dell'amore: dal materno all' omosessuale, dal segreto al clandestino, fino al più estremo, rappresentato dall'incesto.

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Il film prende il via dal racconto di una delle protagoniste, la francese Camille (Aylin Prandi), che, ripercorrendo gli avvenimenti di un'estate passata sull'isola di Salina con il fratello André (Malik Zidi), per scoprire i luoghi abitati dalla madre, ci svela le vicissitudine che hanno portato il suo amore a divenire “amaro”. L'incontro con il giovane isolano Santino (Francesco Casisa) si tramuterà nella scoperta di un segreto taciuto così a lungo da portare con sé delle conseguenze inevitabilmente dolorose per i giovani protagonisti.

 

Pepe non riesce a dare alla storia il grado di drammaticità che le vicende narrate obbligatoriamente richiamano e finisce per sminuirle in una sorta di intreccio amoroso non tropo lontano da quello di uno sceneggiato. Le svariate scene carnali, con il loro tentativo di stupire e scandalizzare lasciano lo spettatore neutralmente distaccato. In Amaro Amore il mare, al tempo stesso simbolo di vita e di morte, e l'isola vulcanica, con la sua arcaica e immobile bellezza, sono co-protagonisti assoluti. Proprio le sequenze, girate in 35mm, con gli scorci di Salina o delle onde del mare in primo piano, sono i momenti visivamente più felici e riusciti dell'opera. Nonostante questo, però, al film manca quella vibrazione inquieta di pellicole meravigliose come L'avventura di Antonioni, Stromboli- Terra di Dio di Rossellini o Vulcano di Dieterle, girate anch'esse nelle isole Eolie e che hanno saputo trasportare, nelle inquadrature e nelle storie narrate, quella forza conturbante dell'arcipelago vulcanico. Pepe firma una regia che si perde in una rappresentazionepiena di clichés, non riuscendo a tradurre in immagini, gesti o dialoghi, la fitta rete di incastri psicologici che dovrebbero unire tra di loro i protagonisti.

 


Regia: Francesco H. Pepe

Interpreti: Angela Molina, Francesco Casisa, Malik Zidi, Aylin Prandi, Lavinia Longhi, Yorgo Voyagis, Piero Nicosia

Origine: Italia, 2012

Distribuzione: Cinecittà Luce, Third Corporation Dreams

Durata: 99'

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