Anec: boicottare Venezia?

Protti: “Biennale vittima di miopia politica”
--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
L'Anec ritiene “fatto gravissimo” il mancato rispetto degli impegni assunti dal ministro Bondi e da altri esponenti governativi. “La falcidia a cui è sottoposto il Fus – dichiara il presidente dell’Anec, Paolo Protti – colpisce anche il mondo delle sale cinematografiche, naturale luogo di prima destinazione dell'opera filmica; colpisce dunque l'attività di centinaia di piccole e medie imprese, nonché migliaia di lavoratori". "E' un tessuto economico oltre che sociale e culturale – continua il presidente dell'Anec – verso il quale si mostra totale indifferenza. Non abbiamo riscontrato nessun provvedimento per il nostro settore nei decreti cosiddetti ‘anticrisi’, a dimostrazione di questo negativo atteggiamento. Pertanto l'Anec è solidale con tutte le categorie e associazioni del cinema e dello spettacolo che stanno manifestando la loro protesta”. Sull’ipotesi di boicottaggio del Festival di Venezia, Protti dichiara che “la stessa Biennale è vittima di questa miopia politica”, e pertanto, più che un boicottaggio, l’Anec propone di "usare" la rassegna veneziana, per la sua alta visibilità internazionale, come sede e palcoscenico di manifestazioni di protesta attiva, da compiere in modo unitario.
Alberto Francesconi ha recentemente dichiarato la sua soddisfazione per “l’attenzione che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dimostrato verso lo spettacolo italiano”. Francesconi ha partecipato a un incontro a Montecitorio tra il presidente Fini e una delegazione del mondo dello spettacolo, di cui facevano parte Paolo Ferrari, Nino Russo, Giuliano Montaldo, Emidio Greco, Andrea Purgatori, Alessandro Riceci e Francesca Velardi, insieme ai parlamentari Walter Veltroni e Emilia De Biasi, che avevano richiesto l’incontro. “Il presidente Fini – continua Francesconi – ha ascoltato con attenzione le ragioni dello spettacolo e si è detto d’accordo sulla proposta, a suo tempo avanzata dall’Agis, di chiedere al governo un reintegro del Fus, Fondo Unico dello Spettacolo, a livelli accettabili, per consentire una corretta programmazione delle attività di spettacolo. A fronte di ciò, le associazioni rappresentative del settore si impegnano ad aprire un confronto con le istituzioni, per arrivare, in tempi ragionevolmente brevi, ad una riforma complessiva di tutto lo spettacolo, le cui linee portanti, largamente condivise, sono peraltro già individuate, per le attività dal vivo, nel testo unificato della proposta di legge attualmente all’esame della Commissione Cultura della Camera. E’ questo – conclude Francesconi – il punto di mediazione più avanzato che si può raggiungere in un momento così difficile. Resta il fatto che, ad avviso dell’Agis, il sistema spettacolo italiano non può continuare ad esistere come lo conosciamo, con un Fus al di sotto dei 700 milioni di euro annui”.
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array