Aniene Film Festival

Dal 4 agosto la seconda edizione
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Nel mese di novembre 2009 abbiamo organizzato ANIENE FILM FESTIVAL – Il cinema della terra, promosso dalla Provincia di Roma-Assessorato alla Cultura,  una manifestazione che per sette giorni ha coinvolto i comuni di Arsoli, Roviano e Roma, con proiezioni ed incontri. Alla manifestazione hanno partecipato numerosi cineasti, tra cui: Carlo Lizzani, Paolo Benvenuti, Daniele Vicari, Cecilia Mangini, Paolo Pisanelli, Esmeralda Calabria, Gianfranco Rosi, Alberto Fasulo. Con lo strumento del cinema ANIENE FILM FESTIVAL intende portare all’attenzione del pubblico, e non solo degli specialisti, i temi della difesa del territorio, della salvaguardia dell’ambiente, della conservazione e promozione delle nostre tradizioni culturali e della nostra memoria storica; questo percorso di sensibilizzazione sarà particolarmente attento ai temi concreti di uno sviluppo sostenibile, di alternative energetiche praticabili, della quotidiana valorizzazione delle biodiversità. Siamo certi che nel giro di pochi anni ANIENE FILM FESTIVAL può diventare un appuntamento con un respiro non solo italiano, inserendosi ed acquistando vigore da un contesto storico, culturale ed ambientale di grande richiamo e bellezza, quale quello rappresentato dalla Valle dell’Aniene. La collocazione estiva, con la possibilità d rivolgersi ad un pubblico più ampio, ne garantirà il profilo di manifestazione popolare e coinvolgente.

La seconda edizione di ANIENE FILM FESTIVAL. Il cinema della terra si svolgerà nelle prime due settimane del mese di agosto, ed in sei serate toccherà i comuni di Roviano (4 e 6 agosto), Subiaco (5 agosto), Riofreddo (9 agosto), Arsoli (11 e 12 agosto); a Roma saremo 30 di agosto al Cinema Farnese, e il 4 e 5 settembre presso il Centro Sociale La Torre, all’interno della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene. In ogni comune sarà allestita una arena all’aperto, utilizzando un impianto professionale di cinecamion, in grado di offrire  una  proiezione cinematografica di qualità e su grande schermo. Ogni serata è introdotta e commentata da ospiti: registi, personalità del cinema e della cultura; il programma presenterà lungo e cortometraggi, anteprime, rarità, riscoperte; una particolare attenzione sarà dedicata al Santuario di Vallepietra ed ai materiali filmati che per anni hanno documentato la straordinaria devozione che circonda questo luogo. Diverse associazioni e realtà culturali presenti sul territorio hanno assicurato la loro collaborazione, indispensabile per la riuscita delle singole serate e della intera manifestazione; ad oggi, possiamo contare sul contributo di: Slow Food Lazio-Condotta di Subiaco, il Raggio Verde di Roviano, Cambiamo Subiaco, Associazione Novecento di Subiaco, Terre d’Aniene di Subiaco, CinemArsoli, il Museo delle Culture “Villa Garibaldi” di Riofreddo, il Museo della Civiltà contadina di Roviano, la Rivista Aequa, il Centro Sociale La Torre, l’Associazione Insieme per l’Aniene onlus, il sito web Schermaglie,l’Associazione Rinascimento.

ANIENE FILM FESTIVAL può contare anche sull’appoggio e il patrocinio della Regione Lazio-Assessorato alla Cultura, Arte e Sport, della Comunità Montana dell’Aniene, della Film Commission di Roma e del Lazio, di Cotral, dell’Assessorato alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale della Provincia di Roma; contributi di idee e materiali anche questo anno provengono da numerose e qualificate entità culturali, come: la Cineteca Nazionale di Roma, la Cineteca di Bologna, CinemAmbiente di Torino, la Cineteca Lucana, il Centro di Cultura Popolare di Piadena, Filmaker di Milano, oltre che i tanti amici che continuano ad accompagnarci in questa avventura.

ANIENE FILM FESTIVAL è realizzato con
Associazione CinemArsoli, Associazione Raggio Verde (Roviano), Associazione Novecento (Subiaco), Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna, Cineteca Lucana, Cooperativa sociale Arte Aniene, Festival dei Popoli di Firenze, Cinecittà Luce, Lega culturale di Piadena, Centro Sociale La Torre, Fondazione Feltrinelli-Real Cinema, Fondazione Provinea-ONLUS di Sondrio, Insieme per l’Aniene ONLUS, Officina E.S.T.-Progetto 150×1000, Rock Band CSR di Riofreddo, Vivo Film, Consorzio Terre D’Aniene, Slow Food Regione Lazio, Slow food Condotta Alta Valle dell’Aniene, Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano, Museo delle culture “Villa Garibaldi” di Riofreddo, Rivista Aequa, Schermaglie-rivista online, Roma Lazio Film Commission, Cotral.

 

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    Aniene Film Festival

    A Roviano dal 6 all'8 novembre

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    Roviano (Rm), Castello Brancaccio 6-7-8 Novembre
    Arsoli (Rm), Teatro Comunale 13-14-15 Novembre
    Roma, Cinema Farnese 16 Novembre
     
     
    OLMI, LIZZANI, DE SETA, EMMER, DE SANTIS, DI GIANNI, VANCINI, MINGOZZI, DI GREGORIO, TAFFAREL, ANDREASSI, MANGINI, PANNONE, PISANELLI, PEAQUIN, FASULO, GASTINELLI, ROSI, VICARI,
    GUADAGNINO, RICCI, BENVENUTI
    e numerosi altri
     
     
    Aniene Film Festival. Il cinema della terra è un evento promosso e organizzato da Officina Filmclub di Roma, realizzato con il contributo della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali. Ha il sostegno dell’ARSIAL (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio), della Roma/Lazio Film Commission, e il patrocinio della Comunità Montana dell’Aniene, dei comuni di Roviano e di Arsoli.
    Si svolgerà il 6, 7 e 8 novembre a Roviano (Rm) nella Sala del Castello Brancaccio, il 13, 14 e 15 novembre ad Arsoli (Rm) presso il Teatro Comunale, mentre la serata conclusiva avrà luogo a Roma il 16 novembre al Cinema FarnesePersol.
     
    ANIENE FILM FESTIVAL
    www.anienefilmfestival.it
     
    Il cinema italiano sarà al centro della manifestazione con un’attenzione particolare al cinema indipendente, rappresentato da autori giovani particolarmente stimolati dal confronto con la realtà contemporanea, si pensi ai vari Pannone, Pisanelli, Peaquin, Fasulo, Gastinelli, Gianfranco Rosi, Vicari, Guadagnino, Ricci, Benvenuti. Allo stesso tempo Aniene Film Festival darà spazio ad una selezionata antologia di autori che hanno fatto la storia del documentarismo italiano,come De Seta, Emmer, De Santis, Di Gianni, Vancini, Mingozzi, Di Gregorio, Taffarel, Andreassi, Olmi, Lizzani, Mangini.
     
    I registi presenti al Festival
    Roviano. Il 6 Novembre Paolo Benvenuti con il suo “Cantamaggio”, riscoperta di teatro popolare con la guida di Dario Fo; Paolo Pisanelli, con la musica coinvolgente del Salento del suo “Il sibilo lungo della taranta”. Il 7 Novembre Luigi Di Gianni, padre nobile del documentarismo etnografico italiano; Esmeralda Calabria e Giuseppe Ruggiero con il loro sconvolgente “Biutiful cauntri”, la docu-inchiesta pluripremiata sul dramma dei rifiuti nel napoletano. Domenica 8 Alfredo Baldi, che presenterà una nuova e straordinaria documentazione relativa alla lavorazione di “Sole”, capolavoro scomparso di Alessandro Blasetti; Gianfranco Pannone, con una selezione di suoi lavori, tra cui l’ultimo “Immota manet” sul terremoto dell’Aquila.
     
    Arsoli. Il 13 Novembre il maestro Carlo Lizzani presenta il suo recentissimo omaggio all’amico Giuseppe De Santis, autentico “regista contadino” del nostro cinema; Daniele Vicari, con uno dei suoi primi lavori, l’inchiesta sui pastori macedoni “Uomini e lupi”; Alberto Fasulo, con il suo film “Rumore bianco”, una singolarissima esperienza produttiva capace di coinvolgere decine di piccoli comuni sparsi lungo il corso del fiume Tagliamento. Il 14 Novembre Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino, cantori della vita contadina delle valli piemontesi; Luca Guadagnino e il suo “Cuoco contadino”, appassionante ritratto di un artigiano del gusto; Joseph Peaquin con il suo pluripremiato “In un altro mondo”. Il 15 Novembre Mariangela Barbanente, con le raccoglitrici di pomodori protagoniste del suo “Sole”; Cecila Ricchi, con la sua opera prima “A larco dae domu”, sulla transumanza in continente delle comunità di pastori sardi; Cecilia Mangini per “Stendalì”; Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino per “Prezzemolo, sensa pile sensa curént elèctrica”
     
    Roma. Il 16 Novembre al cinema Farnese per la giornata di chiusura ospite Gianfranco Rosi con il suo straordinario “Below sea level”, uno dei docufilm italiani più apprezzati dell’ultima stagione e focus nei confronti di una cinematografia estera, quella francese, da sempre la più attenta alla tematica del rapporto cinema-terra. Saranno presentati una serie di titoli assai significativi, per qualità degli autori e spessore narrativo: Rèmi Mauger con il suo elegiaco “Paul dans sa vie”; il maestro Raymond Depardon con il suo “La vie moderne”, ulteriore capitolo della sua personalissima documentazione del mondo contadino francese; “L’apprenti” di Samuel Collardey; “Retour en Normandie” di Nicolas Philibert, in anteprima italiana; “Home” di Yann Arthus – Bertrand, straordinario reportage sullo stato di salute del pianeta, uno dei casi cinematografici dell’anno. Tutti i film della sezione francese sono presentati in originale con sottotitoli.
     
    PRESENTAZIONE
    In Italia, come ebbe a dire una volta la grande sceneggiatrice Suso Cecchi D'Amico, il nostro cinema non ha mai affrontato, compiutamente e come avrebbe meritato, il problema del mondo contadino, delle sue trasformazioni e del suo drammatico spopolamento.
     
    Questa affermazione trova oggi una sua ulteriore validità, avvalorata per di più dagli squilibri (ma anche dalle potenzialità) che, per quanto riguarda "questo mondo", l'ondata di “crisi globale” sta facendo emergere. E non è casuale che in questi ultimi anni anche il cinema sia tornato a rivolgersi a queste tematiche, sia quello italiano (in particolare con una nuova e stimolante produzione documentaristica) che quello mondiale (con le importanti ed esaltanti esperienze rappresentate dalle cinematografie di tanti paesi in via di sviluppo).
     
    E' in questo contesto che hanno trovato nuovo spazio e visibilità tante manifestazioni e festival specializzati; qui il cinema è diventato il volano per indagare, discutere, intervenire collettivamente; ovvero l'occasione per studi e ricerche che dall'ambito della specializzazione sono riusciti a trasformarsi in momenti pubblici di coinvolgimento.
     
    Non vogliamo ripercorrere qui le tante problematiche storiche, produttive, politiche, ecc. che concorrono alla unicità della Valle dell'Aniene e delle sue località che ne articolano il territorio; pensiamo che la costruzione di un Festival cinematografico che abbia al suo centro l'interesse per la vita contadina (la sua storia ed evoluzione, il suo riemergere oggi come straordinaria opportunità di riequilibrio ambientale e produttivo) possa trovare nell'area della Valle dell'Aniene una occasione importante per costruire momenti di riflessione collettiva sul corretto rapporto da ristabilire con la nostra terra. In questo modo pensiamo di cominciare ad ovviare alla carenza indicata così puntualmente, già anni fa, dalla D’Amico.
     
     
    LA “MISSIONE” DEL FESTIVAL
    L’idea di fondo è quella che, nel volgere di alcune edizioni, questa manifestazione possa svilupparsi con le caratteristiche di un vero e proprio festival; con questo facendo riferimento nelle tante iniziative indipendenti e qualificate che negli ultimi anni si sono sviluppate un po’ dovunque in Italia, impostando in maniera nuova i rapporti tra cinema-ente locale-associazionismo culturale. Ci riferiamo in particolare al fiorire recente di manifestazioni/festival che hanno fatto del rifiuto del gigantismo organizzativo – in favore della vivacità della proposta e di un corretto rapporto con il territorio – la loro caratteristica principale e qualificante. Ad esempio: il Sagrantino Festival di Perugia e Montefalco, il Lucca Film Festival, il Festival di Cosenza, Asuni Festival in provincia di Oristano, (paese di 400 abitanti dove i partecipanti sono ospitati nelle case degli abitanti e si mangia nella mensa della scuola elementare ecc.).
     
    La Valle dell’Aniene si presenta come un’area in grado di accogliere al meglio questa indicazione di lavoro, miscelando le diverse e contraddittorie sollecitazioni che le sono proprie: la vicinanza con Roma, ma allo stesso tempo il sentirsene lontana; la vivacità culturale dei suoi centri (ricchi di associazioni di base ed importanti siti museali), che si accompagna però ad una carenza ancora grande di strutture primarie (sale cinematografiche, in particolare); una storia importante, ricca di tradizioni millenarie (con grande messe di ricerche, studi, ecc), insieme ad una più recente sensazione di perdita di riferimenti culturali solidi, in particolare per le giovani generazioni, e certamente determinata dalle grandi trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato l’area in questi ultimi decenni.
     
     
     
     
    LA PROVINCIA DI ROMA E… IL CINEMA DELLA TERRA
    L’Aniene Film Festival, già nel suo bellissimo sottotitolo, Il cinema della terra, evoca un rapporto lirico, intenso e intimo tra natura e cultura. Il Festival propone opere di giovani cineasti insieme a classici italiani e stranieri che hanno segnato, documentato e rinnovato il complesso e contraddittorio rapporto tra l’umanità e l’ambiente naturale. La manifestazione è inoltre arricchita da incontri, dibattiti, proiezioni per le scuole. Il tutto si svolge nei comuni di Arsoli e Roviano, con importanti appendici ad Anticoli Corrado e Riofreddo, tutti luoghi dove il rapporto tra comunità umana ed ambiente è vissuto ancora con singolare intensità e autenticità. L’ultima giornata si svolgerà invece a Roma, per sottolineare ulteriormente il rapporto forte tra la Provincia e suo territorio, tra la città e il fondamentale e insostituibile retroterra culturale che da sempre la circonda.
     
    Il cinema ha una lunga tradizione di dialogo con la terra. In Italia questo dialogo è iniziato con il neorealismo che rese il nostro cinema famoso in tutto il mondo. Non a caso il capolavoro di Visconti del 1948, La terra trema, aveva, idealmente e drammaticamente, inserita la terra sin nel suo titolo. Il neorealismo intrattenne un colloquio viscerale quanto poetico con una terra uscita dalla tragedia della guerra ma ancora disseminata di macerie morali e materiali, abitata da un popolo semianalfabeta, soprattutto al sud, divisa da laceranti squilibri sociali e culturali; una terra che per essere percorsa da Napoli a Milano chiedeva due giorni di viaggio. Il cinema, e prima ancora la nostra Costituzione, seppero parlare a questa terra, entrare nelle sue ferite e nei solchi del sua storia. Il successo e il consolidamento di questo dialogo determinarono la rinascita culturale e sociale del nostro paese.
     
    Da allora altri temi hanno ispessito le trame del rapporto tra cinema e terra: la nascita delle grandi periferie urbane, l’ambientalismo, la riscoperta del paesaggio, la ricerca e la valorizzazione dei saperi e delle culture contadine stravolte e sepolte dalla società industrializzata. Da allora il cinema ha attraversato e filmato altre terre, mettendole davanti agli occhi di tutti: le terre devastate dalla speculazione edilizia e dall’inquinamento, quelle confiscate alla mafia, le terre dissanguate dall’urbanizzazione, fino a penetrare nelle terre di confine dei diritti umani, le terre dove i migranti approdano chiedendo lavoro, dignità, umanità. L’Aniene Film Festival seleziona alcune tappe fondamentali di questa lunga pellicola che si intreccia indissolubilmente con la nostra storia e le nostre vite e ne propone la visione sullo fondo di una terra di rara bellezza, la valle dell’Aniene.
     
    Cecilia D’Elia
    Assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma
     
     
     
    ANIENE FILM FESTIVAL
    www.anienefilmfestival.it
     
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