Annabelle 3, di Gary Dauberman

C’è un’interessante atmosfera tesa e sinistra dove ogni oggetto ha una maledizione diversa, una miniera di possibili spin-off per i coniugi Warren

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La fortunata saga spin-off dell’universo di The Conjuring giunge al suo terzo capitolo. Stavolta dietro la macchina da presa c’è Gary Dauberman, già sceneggiatore dei due capitoli precedenti, qui al suo esordio alla regia. I coniugi Ed e Lorraine Warren (Patrick Wilson e Vera Farmiga) sono decisi a tenere con sé la bambola Annabelle. Loro sono capaci di neutralizzare il suo effetto malefico. La fanno benedire, ma non basta. La sua influenza sugli oggetti maledetti collezionati in casa Warren è potentissima. Rinchiudono quindi la bambola in una speciale teca di vetro da non aprire per nessuna ragione al mondo. È chiaro che questa situazione non durerà a lungo.

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Il lavoro dei due demonologi influisce negativamente sulla figlia (McKenna Grace), priva di amici nella sua scuola a causa della loro macabra fama. Le uniche due persone disposte a passare con lei il giorno del suo compleanno sono la sua babysitter e una sua amica. Sarà proprio quest’ultima ad aprire la teca. Curiosa di visitare la stanza degli oggetti maledetti e di mettersi in contatto con lo spirito di suo padre, entrerà di nascosto e farà tutto ciò che le era stato vietato. Quella che doveva essere una tranquilla festa di compleanno si trasformerà una notte di incubo e terrore in cui dovranno affrontare gli spiriti più spaventosi che sono stati risvegliati grazie all’influenza della bambola. Annabelle 3 non è particolarmente originale. L’intero film è basato sull’attesa degli jumpscare e sull’inquietante presenza della bambola. Ma la messa in scena del film prima della liberazione degli spiriti riesce a creare un’interessante atmosfera tesa e sinistra quando i personaggi si trovano all’interno della casa.

Ma il più grande pregio di questo film è sicuramente la cura per gli oggetti e per la scenografia. La stanza che contiene la collezione di oggetti maledetti pulsa di un fascino irresistibile. Ogni oggetto ha una maledizione diversa. Dietro ogni oggetto si cela un passato terribile e affascinante, appena accennato, che meriterebbe un approfondimento a parte. Alcuni oggetti sono già apparsi in alcuni film precedenti, come la scimmia giocattolo con la fisarmonica e il grande samurai. Altri oggetti e spiriti, invece, li vediamo per la prima volta, come il braccialetto da lutto vittoriano, il gioco Feeley Meeley, una macchina da scrivere Remington, un pianoforte, una televisione Philco Predicta, un abito da sposa e molti altri. In questi oggetti risiede un fascino che gli amanti dell’horror e dell’universo di The Conjuring sapranno senz’altro apprezzare. Una miniera di spunti narrativi per possibili spin-off dell’universo cinematografico prodotto da James Wan e Peter Safran che sta riscuotendo un notevole successo.

Titolo originale: id.
Regia: Gary Dauberman
Interpreti: McKenna Grace, Madison Iseman, Katie Sarife, Vera Farmiga, Patrick Wilson, Stephen Blakehart
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Durata: 106′
Origine: USA, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.3

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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