ANTONIO – soggetto di Maria Cera

Soggetto abbastanza ampio che può fungere da scaletta

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Interno di un monolocale. Un uomo ed una donna sono uniti in un amplesso. La donna è sull'uomo, avvinghiata al suo torace. La testa dell'uomo è completamente coperta dal busto della donna. L'uomo è rinchiuso in lei e la spinge con forza; la sua eccitazione è allo spasimo. Man mano che i suoi gemiti salgono, la donna lo avvinghia sempre più dentro di sé, stringendolo fino quasi a soffocarlo. La testa si abbandona sulle spalle dell'uomo ed il corpo si solleva al crescere della tensione, quasi a toccare con i capelli il suo bacino. L'urlo profondo e acuto di Sara è un misto di dolore e piacere. Il volto dell'uomo non si scorge. La donna, felice e stremata, si rilascia su di lui sussurrandogli: "Ti amo…ti amo…ti amo…".


 


Napoli, piano di profumeria di un grande magazzino di un enorme centro commerciale. L'ambiente è pregno di odori che creano un contrasto inebriante. Tra la gente che affolla il reparto, una giovane donna molto elegante ed estremamente attraente è intenta ad osservare ed esaminare le confezioni sugli scaffali della Lancome…Riversa sul polso bianchissimo ed esile poche gocce dei campioncini a disposizione dei clienti. All'improvviso avverte dietro di sé la voce di uomo, profonda e marcata. Si volta. È Antonio, il responsabile del reparto. L'uomo solleva una confezione alla sua destra e la apre. Prende delicatamente il braccio della donna, spostando con discrezione l'orlo della camicetta. Le spruzza l'essenza sull'avambraccio. La donna annusa: l'odore è delicatissimo, quasi impercettibile. Ne è avvolta come in un sogno. Alza gli occhi e gli sorride: "Proprio quello che cercavo…sorprendente…".


L'uomo le rivela che era dietro di lei da un pò… "Appena le sono passato accanto ho legato il suo profumo a quest'essenza, stavo osservando le sue mosse…" le sorride e le racconta che vive in mezzo ai profumi da quando è nato. Unico maschio di una famiglia di 5 figli, aveva nutrito il suo respiro tra gli odori della madre e delle sorelle: odori del corpo, odori del bucato, della toeletta,  maturando un percettibilissimo olfatto. Nelle donne che incontrava, ne coglieva immediatamente l'odore, affossato da strati e strati di profumo. La maggior parte di esse non era capace di accostare un profumo al proprio corpo. Non capivano che il profumo non andava usato per coprire, ma semplicemente per confondere e lasciar diffondere dagli indumenti l'odore più sensuale che ci possa essere: quello del corpo.


La donna è colpita dal modo di porsi dell'uomo. Lo guarda fisso negli occhi: "Lo prendo". Antonio estrae dallo scaffale la confezione integra e raggiunge la cassa, consegnandola alla commessa. Saluta la giovane donna con uno sguardo complice. La donna gli risponde allo stesso modo.


Mentre è intenta a pagare, la donna sente un urlo. Si volta di scatto e vede, poco distante, un gruppetto di persone in cerchio, sente una voce…" è un infarto!". Si avvicina, correndo e facendosi spazio: "Sono un medico, permesso…". Antonio è a terra, privo di sensi. La donna gli allenta la cravatta e la camicia, gli sente il polso.


 


Antonio è a casa, sdraiato sul divano…la testa sul ventre di Sara, che lo accarezza…


"Mi hai fatto prendere uno spavento…per fortuna stai bene e sei tra le mie braccia…Non farlo più"…e gli dà uno schiaffetto affettuoso sulla guancia… "Per fortuna che in quel momento c'era una cardiologa che ti ha soccorso. Com'è fortunato il mio amore, com'è fortunato…" e gli sorride, scende sul viso di Antonio e lo bacia più volte sulle labbra, mordicchiandogliele teneramente. Antonio si rannicchia ancora di più a lei, gli occhi chiusi, annusando il suo ventre…si assopisce…


 


Si annuncia all'infermiera di turno: è il paziente che ha un appuntamento con il dottor Prisco. L'infermiera lo prega di attendere. Dopo poco, Antonio viene condotto in una sala. Il primario è lì. Iniziano a discutere. Il medico lo rassicura: non si era trattato di un infarto, ma di una angina pectoris. Gli prescrive dei farmaci, insieme ad una serie di accertamenti. Bussano alla porta: la giovane donna del profumo entra in camice bianco e lo saluta. Antonio la guarda sorpreso. Il primario si rivolge all'uomo e le ricorda che Claudia, sua figlia, è stata la prima ad assisterlo e a portarlo in ospedale. L'uomo aveva saputo che una dottoressa dall'aspetto simile a Claudia l'aveva soccorso, ma non credeva di incontrarla così presto.


Il primario lo congeda e gli rinnova la visita. Claudia lo accompagna. Antonio la ringrazia ancora per essersi rivelata estremamente preziosa, oltre che affascinante, e le conferma che il profumo che ha comprato le sta benissimo addosso: riesce a percepire l'odore del suo corpo nonostante fossero in un ospedale. Claudia gli confida che dal giorno del suo incontro fa più attenzione agli odori che la circondano; grazie ad Antonio era entrata in un mondo dai contorni più sfumati…e più ricco. Antonio le replica che la superficie delle cose è appena l'ingresso, e che è un vero peccato fermarsi ed accontentarsi di ciò che è visibile e subito conquistabile. Si guardano negli occhi molto intensamente. "Quando può concedermi un po' di tempo?". Claudia gli risponde che potrebbero vedersi nel primo pomeriggio di sabato. Antonio ha il sabato impegnato una volta ogni due settimane. Si scambiano i numeri di telefono e si accordano per il sabato successivo. L'uomo le dà appuntamento alle 15.00 a piazza Carlo III. Claudia accetta.


 


Piazza Carlo III. Antonio è già là, eccitato ed ansioso di vederla. Dopo 10 minuti, una Micra bianca accosta la figura maschile. "Salve, parcheggio qui?". L'uomo annuisce.


Claudia è molto bella, ancora più affascinante di quando l'aveva vista per la prima volta: un vestitino nero di lana le fascia il corpo sottile. I capelli biondi, setosi e lunghi, contrastano così chiaramente con il nero dell'abito e del corpo, dandone maggior risalto. Un cappotto di renna aderente, sbottonato, lascia intravedere le belle gambe affusolate. "Dove andiamo?"


Antonio le sorride e le dice che lo scoprirà presto.


All'ingresso dell'edificio grigio, la donna lo guarda sbalordita, felicemente sbalordita. Antonio le fa strada con la mano e varcano l'ingresso. Claudia gli rivela che non era mai stata all'Orto Botanico, anche se ci era passata davanti tantissime volte.


 


L'uomo le confida che fa spesso capolino in questo posto e la conduce all'interno di una grande serra. Ci sono moltissimi fiori dai colori variegati, ed il luogo emana un odore forte ed intenso. Antonio prende la mano di Claudia. Si ferma ogni tanto, indicandole quel fiore o quella pianta. Claudia si lascia trasportare, si avvicina molto delicatamente ed annusa… i capelli le scendono sul volto: è ancora più bella. Antonio la guarda. Le chiede da quanto tempo è sposata… Sembra così giovane. .."Tre anni". Le domanda se ha figli. Lei risponde di no: ora le importa farsi strada nella sua professione, che ama molto. Suo marito non ha fretta, come lei. Antonio la guarda sempre più intensamente. Le racconta che qui non ci ha mai portato nessuno, nemmeno la sua compagna, che gli piace spesso rinchiudersi in questo silenzio dominato dai profumi…si inebria, assaporandone piano la loro essenza. Si avvicina a Claudia, che non si ritrae, e le sussurra che non era riuscito a staccarsi da dosso il suo odore…è così intenso, dolce e sensuale. Che lo respira nei posti più impensati, giungendo all'improvviso…voleva vedere se anche qui avesse dominato, avesse vinto il profumo dei fiori. Si accosta alle sue labbra e la bacia.


 


Antonio è in tensione, da parecchi giorni. Claudia entra nei suoi pensieri troppo spesso, ormai. Si erano visti molte volte dalla visita all'Orto Botanico: l'attrazione reciproca cresceva e si alimentava. Si davano appuntamento in luoghi pubblici, ma si tenevano per mano, giocando con le dita, e quando arrivava il momento di salutarsi, si avvinghiavano in un abbraccio pieno di promesse. Antonio non riusciva a lasciarla, a sottrarla ai suoi baci, alle sue carezze: "Voglio fare l'amore con te…presto…", le sussurrava, e lei gli rispondeva con la stessa ansia e voglia.


 


 


Sara gli è davanti, gli sorride, gli racconta della giornata in vasca e di come uno dei piccoli le abbia dato un morso sulla coscia perché lei voleva che si staccasse dal bordo ed arrivasse fin dove non c'è piede. Solleva la gonna e gli mostra il livido. Lo guarda con voluttà, ma l'uomo si limita a toccarle il livido e a chiedere se le fa male. Sara abbassa la gonna, accostandolo ed accarezzandolo.


Apre il frigo e gli chiede cosa voglia per cena. Antonio non ha molta fame, prenderà formaggio,  non sa… Sara aveva avvertito da qualche giorno segnali contrastanti. L'uomo non la desidera come sempre. Quel richiamo, giorni addietro, li avrebbe portati subito sul pavimento. E nell'atto dell'amplesso, Antonio avrebbe mostrato la sua gelosia, grindandole che se avesse saputo che fosse stato un uomo a provocarle il livido, l'avrebbe pestata a sangue…che nessuno poteva toccarla, oltre lui e che non doveva fare la puttana, perché se ne sarebbe accorto.


Una scenata pazzesca…la ricorda…Sara si era infuriata quella sera, era furiosa, ma anche eccitata mentre lo vedeva folleggiare davanti a lei… " Quello stronzo ti sezionava il culo e te lo palpava nella sua testa! Come hai fatto a non accorgertene! Bastardo stronzo frustrato!!"


Gli domanda cos'ha. Sembra volutamente evitarla da qualche tempo. Nota l'irritazione malamente mascherata nei suoi confronti. "Sembra che tu voglia togliermi di mezzo…". Gli sorride amaramente. Antonio reagisce alla sua richiesta di spiegazioni con troppo nervosismo. Le ribatte che è sempre la solita, che se le cose procedono per il verso giusto deve sempre aggrapparsi a qualunque fesseria la sua mente le metta in testa, appesantendo tutto….è stato sempre così…sempre…Non ha nulla, è solo stanchezza accumulata. "Ti agiti nel letto, il tuo sonno non è tranquillo… Ti sento quando ti alzi".


Il disagio dell'uomo aumenta. Comincia a mangiare. Sara lo osserva. Gli chiede di non nascondergli nulla… altre volte era accaduto di vederlo distaccato, come se la persona che avesse di fronte la ripugnasse… ma lei era rimasta lì, al suo fianco, c'era sempre stata e ci sarebbe stata sempre. "Nessuno ti conosce quanto me…non puoi fingere, non ne sei capace, con me…"


Antonio solleva la testa dal piatto e la guarda, serio. "Mi sono innamorato di una donna".


Sara rimane fredda ed impassibile davanti a lui. I suoi occhi, increduli, lo fissano a vuoto. Continuano a fissarlo senza dir niente. Antonio si alza di scatto ed esce di casa.


Sara si appoggia ad una sedia. " è tutto inutile…tutto…tutto…tutto…" continua a ripetere, i pugni stretti sul tavolo…


 


Antonio gira con la macchina senza meta. Ha in testa lo sguardo di Claudia e l'odore di Claudia addosso…Trema… Si ripete di aver fatto bene, di esserci finalmente riuscito. Accosta. Prende il cellulare e compone un numero. Claudia risponde. "Claudia…ho bisogno di vederti…subito…". "Non posso ora, sono appena rientrata. Fra un pò arriva Alberto. Ma che c'è? Stai poco bene? Sento la voce affannata…ti fa male il petto?" "No, no…ho detto a Sara…ho detto a Sara… ho detto a Sara che ti amo…ti amo Claudia…". "Antonio, stai scherzando? Ti prego Antonio, dimmi che è uno scherzo, dimmi che stai scherzando…. Scherzi, vero…? Scherzi…? Antonio…?Antonio…?". L'uomo stacca il telefono e lo scaraventa a terra. Le mani tremano di più e a stento riescono a reggere il volante. Accende la macchina e riparte.


 


Bussa alla porta. Un volto di un uomo mezzo addormentato lo fa entrare. I due si siedono. Antonio è ancora agitato. Ha bisogno di qualcosa da bere, qualsiasi cosa. L'uomo gli porta un bicchiere di latte caldo, visto che non ha liquori in casa. Antonio gli chiede se può rimanere a dormire. L'uomo gli fa cenno di sì, che non c'è bisogno nemmeno di domandarlo. Antonio si siede sul divano e si mette le mani in testa, quasi per scordare tutto. L'uomo lo invita a parlare. Lui fa cenno di no, che ora vuole solo dormire: il divano andrà più che bene. Antonio si abbandona sul piumino e si addormenta quasi subito. L'indomani trova un biglietto sul tavolo della cucina, accanto alla colazione. "Sapevo che un giorno saresti venuto da me in questo stato. Sara ha chiamato ieri, poco prima che arrivassi. Puoi rimanere quanto vuoi. Vado al lavoro. Lasciala, fai solo del bene ad entrambi". Antonio all'improvviso ricorda il suo reparto e chiama. Dice che non sta bene… indigestione…e che non potrà venire. Si reinfila sotto le coperte e pensa…pensa…pensa… Rimane lì tutta la mattina. Poi si alza e si fa una doccia. Accende il telefono: sul display compaiono due chiamate di Claudia. Esce.


 


Dal vetro guarda Sara, ancora sul bordo vasca della micropiscina, intenta a mettere i braccioli ai bambini. Da 15 anni si dedicava ad insegnare il nuoto ai più piccoli. Si era naturalmente trovata a suo agio con loro, da sempre: sapeva prenderli. Antonio ricorda quella volta che a letto Sara l'aveva stretto forte a sè e gli aveva sussurrato "Facciamo un bambino…". L'uomo l'aveva guardata con dolcezza senza risponderle. Perché non amava quella donna? Se lo era ripetuto ogni volta che Sara aveva cercato di portare a compimento qualcosa, qualsiasi cosa con lui. Antonio si era sempre ritratto, sempre, e sempre senza dare spiegazioni. Una donna bella, intelligente, passionale, sensuale, la possedeva, era sua, incontestabilmente sua, ne era disperatamente geloso quando uno sguardo diverso si posava su di lei… facevano l'amore in perfetta simbiosi, sempre eccitati,  eppure…eppure…quando Antonio guardava in fondo a se stesso, quando ci si soffermava, sapeva di non amarla, ma di volerle solo bene, un bene immenso. Non l'aveva mai tradita con nessuna fino a quando non aveva incontrato il profumo di Claudia. La sua bellezza ed eleganza lo abbagliavano… Quell'odore, quell'irresistibile odore…ne era attratto senza ragione, in preda ad un'ossessione… Avrebbe voluto farla sua subito, entrarle dentro per scoprire il segreto del suo profumo, e se l'avesse scoperto sarebbe stato l'uomo più felice sulla terra.


 


Si allontana dal vetro e torna in macchina. Telefona: la voce di Claudia è sollevata. Gli chiede dove era finito, dove. L'aveva cercato al cellulare parecchie volte, non sapeva che pensare. "Ho fatto una sciocchezza, scusami, scusami, scusami… Non ci pensare più. Voglio fare l'amore con te. Subito. Appena sei libera. Ho un posto. Il mio amico non arriva prima di stasera". La donna gli dice che esce alle 18.00. "Va benissimo, Massimo rimane al giornale fino alle 20.00. Trova una scusa, qualsiasi cosa. Ti voglio. Adesso". Claudia gli dà appuntamento alle 18,30 davanti all'Orto Botanico.


 


I due entrano. Antonio afferra Claudia e la getta sul divano. Si guardano eccitatissimi. La donna lo lascia fare ed Antonio comincia a spogliarla, baciandola e toccandola freneticamente. Antonio è su Claudia, è dentro Claudia. Si vestono in fretta. Antonio accompagna Claudia alla macchina. La bacia con passione e le dice che si sarebbe fatto sentire presto. Ritorna su e si fa una doccia. Si lascia scrosciare l'acqua addosso e chiude gli occhi. Sente che qualcosa aveva stonato, sente che non era andata come avevano sperato. Perché Claudia non aveva avuto un orgasmo intenso quanto Sara? Lui se ne era accorto e si era accorto che la sua erezione non era stata completa. Se in quel momento si fosse concentrato sul corpo nudo di Sara, il suo sesso si sarebbe sollevato di colpo, duro e pieno….Già sentiva la disperata mancanza di Claudia… già tremava al solo pensiero di vederla chi sa quando…


 


Torna a casa. Bussa al citofono. Il portoncino si apre senza che venga chiesto il nome. La porta d'ingresso del monolocale è accostata. Sara è seduta in cucina, esattamente nello stesso posto in cui Antonio l'aveva lasciata il giorno prima. Si siede anche lui. Le è di fronte. Era stato…Lei lo interrompe. Sapeva che aveva passato la notte da Massimo. L'aveva chiamato. Era preoccupata.


I suoi occhi sono spenti e stanchi. Antonio, a bassa voce, le parla: non sa cosa gli sia successo… non sa come lei continui a stargli accanto… Le aveva dato molte prove di essere una persona "speciale", nel bene e nel male: passionale, estremamente attratto dalla sensualità, dal fascino, dal mistero, ma anche estremamente chiuso in sé, estremamente "egoista", a suo modo. La sua indole lo portava sempre a sacrificarla, a metterla in secondo piano, anche se le voleva bene, tanto bene, tanto…Sì, le voleva bene. Quante volte le aveva detto che non riusciva a pronunciare altro…. Alla fine tornava sempre a lei…e non era mai capitato che una donna lo avesse stregato prima di Claudia…mai…e lei sapeva che lui le stava dicendo l'assoluta verità.


Era una cosa troppo importante e non poteva mentire, perciò glielo aveva detto in quel modo, di getto e scappando, perché non voleva farle del male. Questa condizione lo teneva soffocato da giorni e giorni senza lasciarlo respirare, ed Antonio si logorava dentro… si logorava tanto…soprattutto quando guardava la sua compagna, la donna che divideva la sua vita.


Sara non parla. Ha lo sguardo basso…il viso è rigato da lacrime. Antonio le si avvicina e le prende con delicatezza il viso. Lo solleva. Sara lo guarda, grondante. Si stringe a lui e lo riempie di baci, lo bacia sui capelli, sugli occhi, sulle sopracciglia, sulle orecchie, sul collo, sulle guance, sulla bocca. "ti amo " gli dice piano, dopo ogni bacio …"ti amo"… "ti amo"… "ti amo"… "ti amo"… "ti amo"…Si rilascia su di lui, continuando a piangere.


 


 


Antonio non ha abbandonato Sara. I due sono ritornati a fare l'amore in maniera folle, ancora più eccitante. E Sara grida sempre più forte, sempre più intensamente. L'uomo non smette di pensare e di frequentare Claudia. I due si vedono abbastanza regolarmente, ma la tensione e la complicità sessuale tra loro non è aumentata. La confidenza sempre più sottile che li unisce interiormente non riesce ad invadere i loro corpi ed il loro desiderio. Strano, ma non riuscivano a parlarne…fingevano entrambi di essere completamente soddisfatti l'uno dell'altra. Antonio restava accanto a lei e la coccolava, le confidava i suoi pensieri: dai più futili ai più profondi, e la donna faceva lo stesso, raccontandogli le sue disavventure e le sue gioie professionali. A Claudia brillavano gli occhi quando ne parlava, ed Antonio si amareggiava di non aver visto nessuna luce di quel genere durante i loro amplessi.


Fino a quel momento in Antonio non era mai venuta fuori la curiosità di avere notizie sul conto del marito di Claudia. Lei stessa non vi faceva cenno, nemmeno indirettamente. Neppure lui aveva mai parlato alla donna di Sara. Ad Antonio balenava nella mente che forse anche Claudia riceveva un appagamento sessuale pieno dal marito. Non riusciva a figurarselo in alcun modo. Ne conosceva soltanto il nome e sapeva che era abbastanza più vecchio di lei.


Le chiede se fa regolarmente l'amore con lui. Claudia, stupita ed imbarazzata, gli risponde di sì, che fanno l'amore abbastanza spesso. Antonio comincia a domandarle dettagli: l'età, la professione, qualunque cosa volesse dirle. Lei è restia: non avevano mai parlato dei rispettivi compagni, neppure dopo quello che era successo la sera del suo "colpo di testa". Claudia non aveva voluto saperlo apposta e non credeva fosse giusto che se ne parlasse. Quello era un momento solo per loro, non doveva entrarvi nessun altro. "Ci sono mentre facciamo l'amore, non te ne accorgi?" Claudia rimane spiazzata: "Ma cosa dici?". Antonio le rivela che con Sara ha rapporti eroticamente coinvolgenti, assolutamente appaganti. E lei, con ? "Come si chiama? Alberto, sì Alberto, come li aveva?"… Sono loro che li bloccano, che non li permettono di essere completamente complici. Antonio e Claudia non sanno fare il doppio gioco, non riescono a sbarazzarsene quando sono insieme, come fanno gli altri. Sono legati al marito ed alla compagna più di quanto pensino. Più di quanto vogliano ammettere a loro stessi. Claudia si veste, infuriata, e va via. 


 


 


Trascorrono i giorni e nessuno dei due cerca l'altro…


Antonio vuole scoprire se quello che aveva detto a Claudia era vero, se Sara gli è talmente dentro da frapporsi inconsciamente alla sua passione.


Sara non è più la stessa di prima, tranne a letto. Non gli domanda più nulla. Sembra volersi prendere cura di lui senza chiedergli altro. Gli dona, incontrastata, il suo amore… un amore più triste, ma assoluto, come sempre. Sembra bastarle. "Perché?" Si domanda Antonio… "Perché?"…


L'uomo si prende un periodo di ferie all'insaputa della sua compagna e comincia a spiarla, ad osservarla con gli occhi di uno sconosciuto nei suoi gesti quotidiani: mentre rassetta, mentre è in bagno, mentre si veste, si trucca, si pettina. La segue al supermercato, in piscina, la osserva mentre parla con gli altri, mentre allena i bambini, mentre si ferma davanti ad una vetrina, mentre sfoglia un libro, si prova un abito, mentre distrattamente urta un passante o si lascia sfuggire dalla presa una forchetta…È come se si fosse sdoppiato da se stesso e riuscisse a vedersi più chiaramente e, soprattutto, a guardare lei. A guardare come i suoi occhi osservano Antonio, a guardare come viva il suo uomo dentro di sé: la vede mentre gli prepara la colazione, mentre gli chiede del lavoro, dei controlli dal medico, mentre lo stringe a sé all'improvviso, senza dirgli una parola, mentre gli dorme accanto e sogna, mentre lo coccola, mentre fanno l'amore…


Sembra vederla per la prima volta. Scoprire per la prima volta la donna che lo ha accostato per 5 anni. Ora capisce, ora finalmente capisce…è tutto così chiaro…tutto. Lei non potrà fare altro che rimanere con lui se Antonio non troverà la forza di andar via, perché lo ama. Lo ama.


L'uomo continua ad essere geloso, più di prima… Una sera, una voce maschile aveva cercato Sara al telefono. Antonio le aveva passato il ricevitore, e la donna era rimasta una buona mezz'ora a chiacchierare. Antonio non era riuscito a chiudere occhio, pensando a lui. Sara non aveva affatto civettato, sembravano conoscersi bene. Forse era solo un amico, anzi, probabilmente lo era, ma Antonio era stato invaso da una gelosia profonda. Avrebbe voluto domandarle chi fosse, avrebbe voluto sapere tutto sul suo conto ma non poteva, ora non poteva più, ora che sapeva, ora che sapeva…


 


Antonio è alla scrivania. Gli occhi, umidi, rimangono per un istante immobili sul foglio appena riempito. Ripiega la lettera con estrema delicatezza, e prima di riporla al suo posto, la inumidisce con una goccia del suo profumo. Si alza e raccoglie le sue cose, in silenzio. Appoggia la lettera ed il mazzo di chiavi sul suo cuscino, e se ne va.


 


 


 


 


 


 

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