ANTONIO – Soggetto di Roberta Miracapillo

Antonio ha appena fatto l'amore con Sara, o meglio, ci ha appena fatto del buon sesso, per essere precisi. La guarda, è davvero bella, con il passare del tempo forse migliora.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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La guarda dormire e la scruta come con un microscopio. Riconosce le piccole lentiggini sul suo corpo e le conta sfiorandole con il dito: è orgoglioso e felice di sapere di essere l'unico a conoscere dei particolari di Sara , come il piccolo neo nell'incavo del ginocchio.


Antonio la guarda e si sente morire dalla rabbia al solo pensiero che qualcun altro ne sappia l'esistenza, che qualcun altro la possa toccare come l'ha toccata lui.


E allora perché non la ama? Non è la gelosia sinonimo di amore? Antonio conosce già la risposta, perché ha da sempre combattuto contro questo sentimento, trovandolo una delle tipiche perversioni della famiglia borghese.


Sarà dovuto all'esperienza, all'età, o solo una questione di comodo conformismo, ma adesso la gelosia lo fa impazzire, ed è doppiamente sfiancato dal suo sforzo di reprimerla.


Sara è lì, che dorme o fa finta di dormire, stanca dopo una notte di pelle, grida, sussurrii e saliva.


Il sesso non è un problema, non lo è mai stato. Il problema è che Antonio non la ama, non come vorrebbe amare una donna. Ama Sara attraverso i ricordi, l'affetto, l'intesa.


Il sesso invece, quello non somiglia nemmeno all'affetto, non ha niente a che vedere con l'accoglienza ed il tepore di un abbraccio.


Antonio si chiede spesso come sia possibile che lui,  arrivato dopo anni di ricerca, alla conclusione che l'UOMO sia da considerarsi unità, inscindibile in ruoli o parti, che proprio lui riesca a convivere con questo genere di schizofrenia tra corpo e cuore.


Prima di addormentarsi, si concede di sfiorare con il viso il corpo di Sara ed assaporarne l'odore speziato di cannella.


È mattina, ed Antonio, come tutti i giorni da 10 anni, lavora nel reparto profumeria del più grande magazzino della città. Lui non sa se ha avuto sempre questo talento, o se è una conseguenza del suo lavoro, ma Antonio è il Dio delle fragranze.


Una cliente si avvicina al suo bancone e chiede un profumo. Uno qualunque, dice lei, ma non sa di avere appena bestemmiato.


Antonio si prende del tempo per osservarla: è una donna di mezz'età, alla moda ma non troppo, che sembra in imbarazzo, ma lo sono sempre tutti quando qualcuno li seziona con gli occhi.


Dopo pochi minuti Antonio ha la risposta: le serve un profumo tendenzialmente dolce, da adolescente, per permetterle di vivere un pochino tutti i giorni ciò a cui ha rinunciato sposandosi giovanissima. Allo stesso tempo non deve essere qualcosa di troppo civettuolo, la signora non ha speso anni e anni sui libri per poi essere scambiata per una superficiale.


La cliente è senza parole, la diagnosi perfetta come sempre.


Il giorno seguente Antonio è di nuovo in negozio e, mentre riordina i prodotti, sente arrivare una cliente, una giovane donna. È bionda, con gli occhi verdi e la pelle tanto chiara da sembrare trasparente: è così diametralmente opposta a Sara da sembrare che sia stata fatta apposta.


Lei è di fretta, fa mille richieste e ad Antonio anche la più semplice sembra impossibile da soddisfare; la ragazza porge un polso per provare l'essenza, lui le si avvicina con il profumo, e toccarle la mano, sentirla vicina e svenire sono un solo gesto.


Dopo essere stato al Pronto Soccorso, Antonio torna casa e Sara si informa subito sulle sue condizioni, ma lui è strano, scostante, interrompe subito la conversazione e non vuole parlare con lei.


Il mattino successivo Antonio torna all'ospedale per fare degli accertamenti consigliati dal medico perché, si sa, "non si sa mai".  Deve trovare al terzo piano il dottore cardiologo che dicono essere il migliore della nuova generazione. Sforzandosi di superare il forte senso di estraneamento che gli ospedali producono, Antonio arriva all'ufficio di questo fantomatico "genio".


Già dalla soglia dell'ufficio percepisce qualcosa, gli  sembra di "riconoscere". Quando Antonio ha questa sensazione di passato, ormai ne è consapevole, è perché un odore è una specie di essere vivente: porta con sé dei ricordi, delle emozioni, che fa risvegliare in chi, inconsciamente, lo percepisce. Ed ogni odore ha un suo carattere: Antonio è riuscito a stilare un elenco dei profumi in base alle peculiarità, ed ha scoperto anche che ci sono degli odori assolutamente detestabili, altri meschini, altri ancora malinconici.


Ma quello che sente ora è un profumo mai incontrato prima, tanto che Antonio ancora non è riuscito a scomporlo e definirlo, come fa con tutti gli altri.


Lì sulla soglia dell'ufficio sente il profumo del passato e di un futuro impenetrabile, di un sole caldissimo e di un abisso che rende ciechi… sente per la prima volta il suo odore.


Antonio ha la sensazione che la dottoressa Claudia Muroni, così recita la targa sulla porta, non sia del tutto sorpresa della sua visita e per niente dispiaciuta; lo guarda con aria complice, gioiosa e curiosa. Solo  oggi, a 40 anni, Antonio ha la certezza di essere vivo. E spera di riuscire a baciarla senza svenire di nuovo.


A cena Antonio e Sara sono chini sul loro piatto: il silenzio stridente è interrotto solo dal rumore delle posate. Si sente che sta per succedere qualcosa ed entrambi sperano che sia l'altro a rompere la tensione. Ma Antonio sa che toccherà a lui: ha un annuncio da fare, che cambierà le loro vite e distruggerà Sara. Ha intenzione di andarsene, di correre veloce verso Claudia, verso la donna che ama. Lo dice a Sara così, tutto d'un fiato e aspetta che esploda la bomba.


Lei sembra di sale, non si muove, non pronuncia una sillaba. Antonio abbraccia quella statua così stretta come non ha mai fatto, e prega per il perdono, un giorno.


La mattina seguente da un piccolo hotel un Antonio su di giri telefona a Claudia: dall'emozione non riesce subito a farsi capire, vorrebbe entrare nel filo dell'apparecchio e raggiungerla immediatamente. Cerca di dirle che è tutto fatto, che ora sono liberi di vivere questo enorme sentimento che li unisce, andarsene a stare in qualsiasi posto a patto di stare insieme, di…


Claudia dapprima non risponde, poi le sue parole gelide arrivano precise e impietose ad Antonio. Perché lo ha fatto? Cosa gli fa pensare che sia tutto così semplice? Non gli aveva detto che è sposata? Perché accelerare i tempi?


Lui crede di essersi immaginato quel discorso, ma nemmeno nei suoi incubi sarebbe stato così crudele con sé stesso. Claudia lo rassicura, giura di amarlo, ma di non avere fretta. Ma non può ricostruire quello che è distrutto.


Alle cinque del mattino, nel suo forno preferito, Antonio realizza di essere stato troppo emotivo, frettoloso, innamorato. Ma ora non può andare a vivere da solo, non ne è mai stato capace. È passato direttamente dalla compagnia di sua madre a quella di Sara, ed ora che si è scontrato con questo muro, non ce la farebbe mai a restare in piedi senza qualcuno che lo sorregga.


Da una cabina telefona a Sara; lei non parla, ma Antonio capisce che può tornare.


A lavoro  dopo pochi giorni Claudia è determinata a chiarire la situazione: si tratta solo di una mancata corrispondenza di tempi, ma non di sentimenti… lei lo ama sinceramente.


Poi lo aspetta fuori finché arriva l'orario di chiusura, finché raggiungono insieme l'appartamento di Claudia. La casa è ricca, ma di quel ricco che non vuole disturbare, che accosta con finta noncuranza la vetrina d'antiquariato al tavolino IKEA.


Nell'ingresso è impossibile non notare degli enormi plastici: si tratta di modelli delle geniali opere d'ingegneria del vecchio e imponente marito di Claudia. Opere mai costruite, perché totalmente inutilizzabili, ma sulla bocca di tutti nelle feste degli ingegneri di dighe di tutto il mondo. Grandi come un frigorifero, illuminate con più faretti del Colosseo, provocano ad Antonio un mezzo sorriso con cui tenta di sbeffeggiare il suo senso di inferiorità.


Ma ormai è arrivato in camera da letto e la passione è irrefrenabile: Claudia sembra coinvolta, eccitata, ma Antonio non è soddisfatto. Perché non ha gridato di piacere come Sara, non è stata insaziabile, e sfinita come lei ?


Perplesso e triste,  sente Claudia addormentarsi.


Una mattina, Sara saluta Antonio che, dopo averle annunciato di non aspettarlo sveglia, se ne va facendo finta di non vedere la sua espressione consapevole e sofferente.


Per lei comincia un'altra giornata di lavoro: non si può lamentare molto, visto che ha la possibilità di poter lavorare da casa con il computer ai suoi progetti grafici.


Nonostante questo, decide di prendersi qualche minuto prima di mettersi alla scrivania, per smaltire la rabbia; si guarda attorno e inizia a riassettare la stanza da letto. Piegando una camicia di Antonio si accorge di qualcosa nella tasca: lo prende, lo guarda: un elastico per capelli con un girasole di plastica. Decide di metterlo nel primo cassetto del suo comodino.


Quella sera Antonio è a cena da Claudia: l'atmosfera è rilassata e divertente, sebbene poco prima il sesso sia stato bello, ma non abbastanza. Antonio ancora non se ne capacita, dato che la cosa che vorrebbe di più al mondo ora è portare la donna che ama follemente allo stesso grado di estasi di Sara.


Ma a cena si stanno divertendo, ridono come matti, forse anche per qualche bicchiere di vino rosso di troppo.


Sfruttando questa bella atmosfera Antonio confessa a Claudia il suo desiderio di lasciare perdere definitivamente con Sara, di volere stare solo con lei, con il suo unico amore, perché non ha senso far soffrire una donna a cui vuole bene. Anche lui, d'altronde, ora è più sicuro dei suoi sentimenti, potrebbe sopportare la solitudine per concentrasi solo sulla donna della sua vita.


Quando cerca gli occhi di Claudia, invece di trovarvi un'espressione lusingata ed entusiasta, vede lo sguardo di qualcuno che non conosce. Lei comincia a strillare, a rimproverarlo di essere il solito coglione che crede di essere romantico ed invece è solo immaturo. Lo minaccia: che non provi a lasciare Sara, altrimenti non la vedrà più.


Antonio la rassicura, non farà niente di tutto quello che ha detto; intanto dentro di sé giustifica questa reazione come paura di sentirsi oppressa, e la violenza delle sue parole come conseguenza dell'alcol.


Un pomeriggio, mentre sta mostrando ad una cliente le sue magiche doti, Antonio si blocca improvvisamente perché sente uno stranissimo odore che proviene dall'entrata del grande magazzino. Sente chiaro l'odore della disperazione, quasi coperto da quello di vodka.


Un uomo si sta dirigendo verso di lui, e tira fuori una pistola, lo vuole rapinare.


Antonio cerca di calmarlo, di dirgli che consegnerà tutto quello che vuole, afferma che lo capisce, che nella sua situazione tutto questo è normale, anche se pericoloso.


Le sue parole hanno l'effetto di confondere l'uomo, di agitarlo ulteriormente, tanto che prende in fretta in contanti in mano ad Antonio, lo colpisce sulla testa con il calcio della pistola e scappa velocemente dal negozio. I colleghi, visto il trambusto, soccorrono Antonio, ma lui sostiene di stare bene, dopo tutto, e di volere solo andare a casa.


Ma la testa gira vorticosamente, la vista è appannata; a casa gli sembra di sentire la voce di Claudia, di vedere il suo elastico con il girasole tra i capelli di Sara, ma non riesce a dire niente prima di cadere sul divano.


Il giorno successivo a lavoro Antonio non si sente bene, è ancora molto frastornato e il superiore gli consiglia di andarsene a riposare; prima di tornare a casa decide di rilassarsi al porto e lì,  in un caffè, gli sembra di riconoscere Sara. Si avvicina per andarla a salutare, quando vede che la persona con cui sta parlando è Claudia. Senza fiato e cieco dalla rabbia entra come in un attimo nel bar. Mentre si avvicina sente distintamente che le donne stanno parlando di lui, capisce che Sara sta chiedendo a Claudia di lasciarlo. A quel punto Antonio le si avventa contro e grida con tutte le sue forze di non intromettersi, di non avere nessun diritto su di lui, di lasciare Claudia fuori dalla sua esistenza.


Dopo un minuto di silenzio dovuto alla sorpresa di trovarlo lì, Claudia prende la parola e con fare molto calmo lo tranquillizza, giura che è tutto a posto, di non preoccuparsi. Poi, senza dare ulteriori spiegazioni, si alza e se ne va.


Sara scoppia in un pianto che sembra quello di un bambino, tra i singhiozzi supplica Antonio di lasciare Claudia, di avere pietà della sua sofferenza, del suo amore. Dall'altra parte il silenzio.


La stessa notte faranno l'amore come mai prima, ma entrambi saranno coscienti che tra i loro corpi sudati c'è stata Claudia.


Un mese dopo, dopo essere stata di malumore e avere vomitato per una settimana intera, Sara realizza di essere incinta. Per esserne certa va all'ospedale per fare le dovute analisi; il riscontro è   naturalmente positivo e Sara non sa se esserne contenta o terrorizzata. Mentre pensa al suo futuro e a quello di suo figlio, passa i fronte alla porta di Claudia. Riflette un istante, poi gira la maniglia e decide di entrare.


Antonio quella sera si accorge subito che qualcosa turba Sara perché lo spia di continuo credendo di non essere vista. Lui le ha già domandato sette volte quale sia il problema, ed ora aspetta che lei spontaneamente muoia dalla voglia di dirglielo.


Non ce n'è bisogno: dalla luce degli occhi di lei capisce che si tratta di suo figlio.   


La mattina seguente naturalmente i pensieri di Antonio sono tutti concentrati sul suo futuro: ora che ne sarà della sua vita, dei suoi progetti con Claudia, del suo amore per lei?


Antonio si considera uno spirito libero, ma in realtà anche lui è cosciente di sognare una vita tranquilla, e se si sforza di guardare ancora più a fondo, scopre di volere addirittura una famiglia.


Sara ora rappresenta tutto questo e lui crede di volerlo. Di potere, per suo figlio, rinunciare a sé stesso.


A casa torna con un vestitino, preso per sancire ufficialmente la sua decisione di essere padre; chiama Sara, ma lei non risponde, non c'è.


Antonio si mette seduto e comincia a pensare a come si comporterà con suo figlio, agli errori che cercherà di non commettere, e non si accorge che sono arrivate le undici di sera e Sara ancora non è tornata. Tutto ad un tratto l'agitazione si impossessa di lui, comincia a telefonare ad amici e parenti, chiede in giro tracce di lei.


Disperato alle due telefona addirittura a Claudia, per chiederle cosa fare, soprattutto. Ma neanche lei c'è: il cellulare squilla incessantemente ma nessuno risponde.


Antonio sembra davvero impazzito, comincia a cercare dappertutto un indizio del motivo di questa assenza, magari un suo biglietto in cui dice che è andata dalla madre.


In questa concitata ricerca, apre il cassetto del comodino di Sara e il suo mondo smette di girare: trova una copia delle analisi del suo cuore, trova un elastico con un girasole. Trova solo ora la prova della sua cecità.


In un attimo ricostruisce mentalmente i fatti: Sara che va all'ospedale il giorno dopo il suo svenimento per chiedere le sue condizioni, l'incontro con Claudia… trova il vero significato delle parole gridate da Sara nel caffè. Era innamorata, è vero, era disperata, perché desiderava Claudia e stava impazzendo per lei.


Antonio trova la ragione per cui non è mai riuscito a sentirsi soddisfatto del sesso con la donna che amava: ora capisce che il suo inconscio aveva percepito un odore che non doveva essere in quel posto. Claudia profumava di un odore non suo, profumo di spezie, di cannella per l'esattezza.


 


 


Un anno dopo Antonio è in ospedale: ha avuto un piccolo infarto, il suo cuore gli da ancora dei problemi.


Dalla porta entra una donna: è Sara, ed in braccio ha un bambino di pochi mesi.


Lei si avvicina al letto sinceramente interessata alle sue condizioni; senza che lui glielo chieda dice che Claudia se n'è andata, probabilmente spaventata dalla quotidianità del loro rapporto.


Antonio le fa segno di avvicinarsi, la bacia  e prende il bambino in un abbraccio.


 

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