"Apache", di Thierry de Peretti

apache

Più che pregevole pellicola francese girata in Corsica. Un piccolo furto in una villa borghese innesca una spirale di sospetto e di paura che presto vira in tragedia: la prevedibilità del meccanismo drammaturgico viene però scavalcata da un notevole lavoro con gli attori. Presentato alla "Quinzaine des réalisateurs" al 66° Festival di Cannes

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Che cosa c'è quando manca un aperto conflitto di classe? Una forma strisciante e liquida di isteria. Questo suggerisce il notevole inizio di Apache, una lunga sequenza in cui un gruppo di giovani di bassa estrazione sociale improvvisano una festa dentro un'opulenta villa della Corsica in cui si introducono clandestinamente grazie a uno di loro, figlio del custode nordafricano, in assenza dei proprietari. Spariscono alcune cose: dei dvd, un impianto hi-fi, ma anche dei fucili. Prevedibilmente, nel giro di pochi giorni l'infittirsi dei sospetti e della paura tra i ragazzini responsabili dell'infrazione finirà in tragedia.

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Molto chiaramente, il rischio principale era qui quello di affidarsi troppo supinamente al meccanismo drammaturgico. Scampato pericolo: la progressione di ferro c'è, ma viene sistematicamente “scavalcata” dalla superlativa prestazione degli attori, bravissimi a maneggiare un registro spezzettato, nervoso, sapientemente balbettante. Fin dalla già citata prima scena, questo registro entra in fertile contrasto con la pulizia della composizione visiva, soprattutto in corrispondenza delle squadrate e spigolose linee dell'abitazione invasa dai protagonisti. Trapela, da questo modo di recitare, una carica energetica repressa che solo in parte è imputabile all'irrisolto rapporto (sotterraneamente conflittuale) tra questo ambiente popolare e quello alto-borghese della casa “depredata”: di mezzo c'è anche, e ampiamente, un altro dialogo tra sordi, quello tra gli isolani e gli abitanti del continente. Tra gli uni e gli altri scorre autentico odio, nascosto malamente sotto il tappeto.

Di mezzo, però, e di troppo, c'è anche lo spettatore stesso: ce lo dice la sorprendente zampata del finale (da non svelare), ottimo sigillo di un film che svicola dai rischi di banalità connaturati a un progetto del genere, grazie alla continua tensione che trova, ricrea e restituisce sui corpi e sui paesaggi che mostra.

 

Titolo originale: Les Apaches
Regia: Thierry De Peretti
Interpreti: Aziz El Hadachi, François-Joseph Cullioli, Hamza Mezziani, Maryne Cayon, Joseph-Marie Ebrard
Origine: Francia 2012
Distribuzione: Kitchen Film
Durata: 100'
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