APPuntamento con l’@more, di Max Nichols

Lontano dal possedere la consapevolezza dello sguardo di suo padre Mike, Max Nichols si muove con parsimonia lungo una sceneggiatura che ripercorre i luoghi della commedia romantica

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Essere single ai tempi di internet significa, come dice Miles Teller, unirsi a un gruppo di persone che chattano sedute al buio. Sarà pure così, ma l’amore ha ancora bisogno dello sfiorarsi dei corpi e di quella magnifica giostra fatta di sguardi desideranti e insicuri, che s’incontrano, si allontanano e si ritrovano. Almeno secondo Max Nichols. E allora non c’è nulla di meglio che la nevicata del secolo, con un esilarante Michael Showalter a raccontare l’imperversare della tempesta a New York, per bloccare nello stesso piccolo appartamento Alec e Mega e trasformare l’imbarazzo e i fraintendimenti, dopo una notte di sesso per fuggire dai rispettivi disastri sentimentali, in una vera e propria storia d’amore.

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Al suo primo lungometraggio, Max Nichols affronta le difficoltà legate alla ristrettezza di uno spazio d’azione che per buona parte del film coincide con la metratura ridotta della casa di Alec affidandosi quasi completamente all’ottimo mestiere di Analeigh Tipton e Miles Teller. Assai lontano dal possedere quella consapevolezza dello sguardo propria del cinema di suo padre, Mike, Nichols si muove con parsimonia e assai poca incisività lungo una sceneggiatura firmata da un altro esordiente del grande schermo, Mark Hammer, che ripercorre, senza particolari slanci o, tantomeno, pretese di originalità, i luoghi della commedia romantica, sfruttando la vicinanza forzata dei due protagonisti, per raccontare l’instabilità, i sogni, le bugie e le aspettative propri degli inizi di ogni discorso amoroso.

APPuntamento con l'@moreSe anche il titolo italiano – l’originale è un assai più appropriato Two Night Stand – non lascia dubbi sul tentativo commerciale di chiamare in causa Garry Marshall, APPuntamento con l’@more non potrebbe essere, invece, più distante dalla “magnifica superficialità di un cinema capace di entrare nei cuori, solo guardandone i riflessi e gli imprevisti movimenti. Nel suo un gioco, a tratti anche divertente, che si ostina però a prediligere l’intelligenza all’emozione, Max Nichols è troppo impegnato a far propria l’ormai rodata combinazione, tutta indie, fatta di ruvidezza, sarcasmo e sfrontatezza, senza peraltro esser mai davvero sfrontato (tanto per rendere l’idea, le istruzioni per un soddisfacente incontro carnale non vanno molto oltre le rivelazioni che ai ragazzi piace la luce accesa e che le ragazze odiano quando i loro partner descrivono l’alfabeto con la lingua), per riuscire a far deflagrare sullo schermo le palpitazioni del cuore e a perdersi nelle vertigini dell’amore. Non resta, allora, che accontentarsi di qualche sporadico squarcio di vera emozione, come quelle ombre descritte dall’urgenza di un ballo liberatorio segretamente sbirciato da dietro una tenda improvvisata.

 

 

 

Titolo originale: Two Night Stand
Regia: Max Nichols
Interpreti: Analeigh Tipton, Miles Teller, Jessica Szohr, Kid Cudi, Kelly Southerland, Kellyn Lindsay
Distribuzione: M2 Pictures
Durata: 86’
Origine: USA, 2014

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