Arcane sta trasformando League of Legends

Il successo della serie animata sta spingendo Riot Games a creare il proprio Universo Cinematografico, e vuole che anche il suo videogioco di punta ne faccia parte


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Arcane, la trasposizione animata del videogioco League of Legends realizzata dallo studio Fortiche Productions, si è conclusa lo scorso novembre su Netflix con la seconda stagione. La serie ha ottenuto un tale successo di critica e pubblico che Riot Games (lo sviluppatore del gioco) ha annunciato di essere già al lavoro su altri tre progetti televisivi, uno dei quali è in cantiere da oltre un anno. A occuparsene sarà sempre Fortiche e saranno ambientati nello stesso universo di Arcane, esplorando regioni e personaggi diversi di Runeterra, il mondo di gioco. L’intenzione di Riot Games è chiara: creare il proprio personale Universo Cinematografico, che si svilupperà non solo tra cinema, televisione e letteratura, ma insieme al videogioco stesso.

Il che può sembrare strano, visto che League of Legends è un MOBA in cui i giocatori si combattono a vicenda e non c’è una storia da seguire. Certo, esistono le biografie dei campioni (i personaggi giocabili), ma non è necessario conoscerle. E in ogni caso, la mitologia di Runeterra è diventata negli anni molto complessa, piuttosto confusionaria e piena di incongruenze. Per Riot Games sarebbe perciò molto più semplice, per esempio – e non è detto che non succederà – integrare all’universo di Arcane il loro gioco di ruolo MMO, annunciato qualche anno fa e attualmente in sviluppo. Eppure, a giudicare dall’impatto che la serie ha avuto su League of Legends negli ultimi mesi, pare che l’azienda voglia tentare l’operazione anche con il proprio videogame di punta.

Ideata da Christian Linke e Alex Yee, Arcane doveva essere una versione alternativa della storia di alcuni campioni, tra cui Jinx, Vi, Caitlyn, Jayce e Viktor. Una sorta di side project, molto costoso e tecnicamente ambizioso ma non troppo pubblicizzato al di fuori della “bolla” di fan del videogioco. Segno che, forse, le aspettative dei produttori su un eventuale successo di portata più ampia erano piuttosto basse. La prima stagione, invece, è stata apprezzata da chiunque, anche dai non giocatori, portando il MOBA a un nuovo livello di popolarità. Riot Games deve aver quindi ripensato la sua strategia e, negli ultimi mesi, ha integrato sempre più elementi della serie nel gioco.

Gli ultimi due campioni rilasciati, Ambessa e Mel Medarda, sono infatti personaggi originali di Arcane, mentre altri campioni hanno visto (o vedranno in futuro) la propria storia e il proprio aspetto modificati in base ai cambiamenti fatti da Fortiche. Sul client del gioco gli sviluppatori hanno inoltre inserito minigiochi, modalità alternative e skin dei campioni legati alla serie. La conferma definitiva del cambio di rotta dell’azienda è arrivata però a gennaio, con la pubblicazione della cinematica – cioè un videoclip animato che mostra scene di combattimento tra i campioni – per l’inizio del 2025, Welcome to Noxus.

Le occasioni per cui le cinematiche vengono realizzate sono varie: alcune inaugurano l’inizio della nuova Stagione (come Welcome to Noxus), altre accompagnano l’uscita di nuovi campioni, altre ancora diventano la sigla dei Mondiali, che ogni anno sono tra le competizioni sportive più seguite al mondo. Nel corso degli anni, Riot Games ne ha prodotte molte, sperimentando diversi stili di animazione e collaborando con artisti anche piuttosto famosi, come gli Imagine Dragons (prima con Warriors nel 2014 e poi con Enemy, la sigla di Arcane, nel 2021).

L’obiettivo principale delle cinematiche è invogliare potenziali nuovi giocatori a scaricare il gioco e, allo stesso tempo, invitare quelli vecchi a non abbandonarlo. Del resto, League of Legends è gratuito e il suo successo dipende dalla sua popolarità. Riot Games ha quindi cercato – riuscendoci, in buona parte – di fidelizzare i suoi giocatori e di creare in loro un senso di appartenenza a una community. Per farlo ha investito molto su contenuti “extra” rispetto al gioco, come gli eventi e-sports, l’approfondimento delle storie dei campioni, lo sviluppo di giochi correlati, la formazione di band musicali virtuali e, appunto, le cinematiche.

Ciò che mancava, in tutto questo, era un vero e proprio tessuto narrativo: tra le cinematiche non c’è mai stato un filo conduttore, rendendole prodotti tecnicamente ineccepibili, ma un po’ fini a loro stesse. Arcane ha rappresentato, in questo senso, una sorta di evoluzione, e la serie stessa raccoglie i frutti di questa eredità, inserendo nel racconto brevi segmenti musicali che, di fatto, sono piccole cinematiche. Welcome to Noxus continua su questa linea, diventando quasi un breve sequel di Arcane.

La cinematica è stata infatti realizzata da Fortiche Productions con lo stesso stile di animazione della serie e si colloca temporalmente dopo dopo la fine della seconda stagione, rivelando il destino di uno dei personaggi. Si lega inoltre alle modifiche al gameplay di League of Legends fatte nelle ultime settimane, che vedono al centro Noxus, una delle regioni di Runeterra. Soprattutto, però, sembra voler essere anche un trailer per uno dei prossimi progetti animati, che sarà ambientato proprio a Noxus. L’ultimo minuto, in particolare, è una scena dialogata – cosa inedita, per una cinematica – che fa esplicito riferimento agli eventi di Arcane e ricorda in tutto e per tutto la classica scena post-credit Marvel.

Vedere una scena di questo tipo inserita non alla fine della serie, ma in un trailer il cui target sono i giocatori e non gli spettatori, dimostra che anche League of Legends farà parte dell’universo Arcane, almeno nelle intenzioni di Riot Games. L’efficacia e i risultati di questa operazione sono ancora tutti da vedere. In caso di successo però la serie, nata come opera corollaria al videogioco, diventerebbe fonte di ispirazione primaria per il videogioco stesso. E League of Legends, al contrario, non sarebbe altro che un semplice tassello all’interno della macro-storia creata dalla sua trasposizione televisiva. Si ribalterebbe, così, il fondamentale rapporto tra fonte e adattamento, e l’Universo di Riot Games sarebbe davvero libero, come mai prima d’ora, di espandersi in ogni campo artistico possibile.


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