Arsa, di Masbedo
Il lungometraggio d’esordio del duo artistico è un’opera alla fine del mondo che, amalgamando natura, arte, dolore e mostri della memoria, racconta della momentanea collisione tra due solitudini

Sembra provenire dalla fine del mondo l’Isola di Arsa. Assomiglia a un’isola antica, l’isola di una leggenda. Un’isola che non c’è. Eppure è qui, su queste desolate rive, che convergono i residui di un mondo da rimodellare. Oggetti vecchi, dimenticati, abbandonati che sull’Isola trovano nuova forma e vita attraverso le mani di una giovane ragazza “selvatica”. Non-abitante di un non-luogo che nella negazione dell’identità del mondo secolare pare destinato a riscoprire la propria.
Sono queste le intriganti promesse di Arsa, il lungometraggio d’esordio del duo artistico Masbedo con cui Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni accompagnano attraverso l’apparente immobilità di Stromboli. Ed è all’interno di questa cornice che, poco a poco, si fa la conoscenza dell’anima diciottenne che dà il nome all’opera (Gala Zohar Martinucci). Figlia di uno scultore di cui conserva il geloso ricordo, divenuta – o forse auto-elettasi – guardiana e protettrice della riserva naturale dell’isola; e di tutti i rifiuti che, lo accennavamo, giungono sulle sponde della stessa trasportati dalla marea.
Prodotto da Eolo Film Production, Salciòn e Rai Cinema e cosceneggiayo da Giorgio Vasta che ha scritto, tra gli altri, del film Misericordia di Emma Dante – di cui Arsa sembra voler almeno in parte replicare il “misticismo” geografico e il simbolismo insito in una collocazione “al di là” del mondo conosciuto – il lungometraggio di Masbedo mescola memoria, dolore e mostri; trova nell’isola (personaggio attivo del racconto) un punto di incontro privilegiato tra arte e natura. Amalgama le vertigini visive di certi scorci con il linguaggio pop psichedelico che, assieme a tre giovani turisti, giunge in visita “dal secolo”. Per poi sfruttare il personaggio di Andrea (Jacopo Olmo Antinori), ragazzo confuso giunto sull’isola per un breve periodo di villeggiatura in compagnia di un paio di amici, per provare a raccontare, seppur in una forma a tratti ancora grezza, la momentanea collisione di due solitudini. Di due universi che, dispersi in un mondo mostruoso, approdano per vie diverse sulle spiagge di un’isola alla fine del mondo.
Regia: Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni)
Interpreti: Gaia Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Tommaso Ragno, Lino Musella, Luca Chikovani, Giovanni Cannata, Michele Sinisi, Maziar Firouzi, Matilde Schiaretta
Distribuzione: Fandango
Durata: 90′
Origine: Italia, 2024