Atom Egoyan con "Captive"

L'ossessione del regista per il tema del prigioniero

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Dopo l'ultimo lavoro, Devil’s Knotpresentato a settembre al Festival di Toronto ed accolto negativamente – Atom Egoyan prosegue il suo cammino nei territori del cinema contemporaneo con Captive.

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Già intitolato Queen of the night, sembra avere molti punti in comune con Prisoners dell’altro canadese Denis Villeneuve.

Al Roma Fiction Fest 2013 ha dichiarato: "Dopo Devil’s Knot ho lavorato a The Captive, un film interpretato da Ryan Reynolds, Rosario Dawson e Scott Speedman che non vedo l’ora di completare ma di cui non vi svelo ancora nulla".

Elementi della sinossi però sono trapelati.

Matthew deve fare i conti con la scomparsa della propria figlia, Cass.

Negli anni seguenti 'la perdita', Tina, moglie di Matthew, continua a frequentare la stazione di polizia. Ogni anno nel giorno del complenno della figlia, il detective Nicole, la rende partecipe degli sviluppi sul caso. Le indagini hanno condotto la polizia al ritrovamento di alcune tracce. Queste però rimangono nell'etere, poichè passano attraverso internet e non hanno un riscontro fisico – oggettivo. Sono trascorsi 8 anni dalla scomparsa di Cass che, ora, dovrebbe essere diciassettenne. Ha inizio una terrificante corsa contro il tempo nella quale Matthew, Cass e gli agenti faranno ciascuno la propria parte. Uno dei viaggi del padre si trasformerà in un incubo reale o sarà un sogno inquietante?

 

Il tema del prigioniero pare ossessionare l'ultimo Egoyan evidente il filo conduttore che intesse tra il precedente Devil’s Knot e Captive. Il primo ispirato al processo "Tre di West Memphis" è un film basato sulla tragica storia vera di tre bambini scomparsi in Arkansas e successivamente ritrovati mutilati e uccisi senza nessun indizio o prova del criminale. "Una storia appassionante e struggente che mi ha attratto perché ricca di thriller e anche di aspetti documentaristici e storici. Inoltre in questo film potete trovare grandi attori del calibro di Reese Whiterspoon e Colin Firth alle prese con un’opera diversa"dichiara Egoyan. Captive ancora una volta narra una scomparsa, una narrazione imprevedibile e complessa che si sviluppa attorno alla natura del male. (m.t.s.)

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