Attraverso il mondo in camera
A Fuori Orario in Prima TV "Niente è come sembra" di Battiato e Il fatalista di Botelho
RAITRE Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Di Pace Francia Fumarola Giorgini Melani Turigliatto e Bendoni
presenta
Venerdì 27 febbraio 2009 dalle 01.50 alle 4.30 (2 ore e 40’)
ATTRAVERSO IL MONDO IN CAMERA (1)
con i film
NIENTE È COME SEMBRA Prima Visione Tv
(Italia, 2007, col., 75’)
Regia: Franco Battiato
Con Giulio Brogi, Pamela Villoresi, Chiara Conti, Anna Maria Gherardi, Sonia Bergamasco, Alejandro Jodorowski
Giulio, docente all'Accademia di Brera, è un uomo che non crede in niente e si proclama ateo. Una sera come tutte le altre, mentre vaga annoiato per la città, inciampa, cade e finisce con l'intervistare un lama tibetano. Si ritroverà poi in una casa, insieme ad altre persone, a confrontarsi su interrogativi cui nessuno sfugge anche se nessuno può dare una risposta definitiva.
Franco Battiato, un’altra giovinezza del cinema
Niente è come sembra. Un film di Franco Battiato. Distribuito direttamente in dvd (da Bompiani, accompagnato a un libro dove tra le altre cose si trova la sceneggiatura del film) e portato qua e là in tourné da Battiato stesso come fosse un concerto, come già era avvenuto col suo precedente Musikanten. Negli Stati Uniti un esperimento in questa direzione lo ha fatto qualche anno fa Steven Soderbergh, facendo uscire il suo film Bubble contemporaneamente in sala, in dvd e sulla tv via cavo, scardinando, o meglio annullando d’un sol colpo, il normale iter distributivo (ma basta andare in Cina, dove si trovano per pochi spiccioli i dvd dei film prima ancora che escano ovunque, per capire come ogni discorso sulla distribuzione – e in definitiva sulla comunicazione – sia archeologico).
Infilo il dvd nel lettore del computer. La prima immagine è una pagina web di youtube (vera e propria finestra sul cortile dei nostri tempi). La canzone che da il titolo al film, in sottofondo, attenua l’inganno, ce lo svela attraverso un effetto di straniamento, segna una distanza, anche ironica, dall’immagine che vediamo, il suo grado zero. Poi è tutto uno scivolare, un azzardare, uno sperimentare percorsi che fanno precipitare il film in una deriva del tutto imprevista. Uno schiaffo a quanti ancora si ostinano a parlare di “linguaggio cinematografico”. Con questo suo terzo lungometraggio Battiato si è liberato del tutto del quel linguaggio, assumendolo anche, ma a latere (una inquadratura tradizionale qua e là, un primo piano..), mentre il racconto procede con una libertà sfrenata tra discussioni filosofiche, teorie esoteriche, invenzioni, fantasie che prendono corpo in un batter d’occhio. È davvero un grande film eccentrico quello di Battiato, perché si concede la libertà di inventare il cinema come se fosse di nuovo la prima volta, ma con una consapevolezza che nessun esordiente può conoscere. E non fa nulla che dentro troviamo le immagini di Jean Rouch, o di Sergiu Celibidache nel film che gli ha dedicato il figlio, o della Via lattea di Bunuel. Il modo in cui Battiato li innesta nel suo film, li annulla in quanto corpi estranei, citazioni esterne e pre-esistenti, articolandoli insieme alle altre immagini a comporre la trama personalissima del film, appropriandosene. Potremmo dubitare che i passi che attraversano il fossato del finale di La via lattea che a un certo punto vediamo siano filmati da Luis Bunuel, e non piuttosto da Franco Battiato stesso, che pure ne cita la fonte (e qui sta un altro effetto di straniamento, un’altra falsa sembianza). Ci si accorge lentamente, nella dolce trance in cui precipitiamo guardando queste immagini, che il protagonista è lo sguardo, il nostro (verso cui sono rivolti praticamente tutti gli sguardi del film). Invitato a riflettere su un presente dai contorni contorti, a concentrarsi sulla caduta del velo frapposto dalle parole alle cose, a trovare il punto in cui le parole e le cose si fanno trasparenti, testimoni sordi (ciechi, muti e paralizzati) della loro stessa banalità o intensità. Perché si parla molto nel film. Di cosa? Del “senso della vita”, della più scontata e irrisolta delle questioni umane. Discussioni tra atei e mistici, tra esoterici e scettici, tra fisici e filosofi. E in tutto questo traspare la più profonda e sottile ironia, che fa si che le parole scivolino attraverso le immagini in un magma di reminiscenze, senza cristallizzarsi mai, in un continuo passaggio dove il tempo sembra liquefarsi. Come nell’ultimo stupendo film di Francis Ford Coppola, Youth Without Youth (Un’altra giovinezza), che mette in scena molto chiaramente proprio questo liquefarsi, che è anche un rifarsi del tempo, un avanzare all’indietro, dove la ripetizione non certifica altro che l’assenza (Youth Without Youth, appunto). C’è addirittura una battuta, folgorante e precisa, che avvicina ulteriormente i due film. A un certo punto in quello di Coppola Tim Roth si sente dire dal suo doppelganger: “niente è come sembra”. Parafrasando e forzando un po’, potremmo dire “tutto sembra niente” e avremmo trovato una formula efficace (nella sua facile parzialità aforistica) per il digitale.
Donatello Fumarola
LA VIA LATTEA prima parte
(La voie lactée, Francia, 1968, col, 45’ ca.) versione italiana
Regia Luis Buñuel
Con Laurent Terzieff, Paul Frankeur, Alain Cuny, Michel Piccoli, Pierre Clémenti, Delphine Seyrig, Edith Scob, Bernard Verley, Georges Marchal, Jean Claude Carrière
Sulla via del santuario di Santiago de Compostela i vagabondi Pierre e Jean, grazie a una serie di personaggi e visioni, ripercorrono la storia del cristianesimo, dei suoi misteri, dei suoi dogmi e delle sue eresie.
Sabato 28 febbraio 2009 dalle 01.40 alle 7.00 (320’)
ATTRAVERSO IL MONDO IN CAMERA (2)
con i film
IL FATALISTA Prima Visione Tv
(O Fatalista, Usa, 2005, col, v.o. con sott. it., 98’)
Regia: João Botelho
Tratto da “Jacques le fataliste” di Denis Diderot
Con: Rogerio Samora, André Gomes, Rita Blanco, Suzana Borges, Patricia Guerreiro, José Wallenstein, Teresa Madruga
Tiago, autista di classe, intende accompagnare il suo padrone attraverso un allucinato Portogallo ripercorrendo le proprie imprese erotiche, ma finisce col dare libero sfogo alla propria visione del mondo tra filosofia, fatalismo e lotta di classe.
LA VIA LATTEA seconda parte
(La voie lactée, Francia, 1968, col, 53’ ca.) versione italiana
Regia Luis Buñuel
Con Laurent Terzieff, Paul Frankeur, Alain Cuny, Michel Piccoli, Pierre Clémenti, Delphine Seyrig, Edith Scob, Bernard Verley, Georges Marchal, Jean Claude Carrière
Sulla via del santuario di Santiago de Compostela i vagabondi Pierre e Jean, grazie a una serie di personaggi e visioni, ripercorrono la storia del cristianesimo, dei suoi misteri, dei suoi dogmi e delle sue eresie.
LUNEDÌ MATTINA
(Lundi matin, Francia/Italia, 2002, col., 122’)
Regia: Otar Ioseliani
Con Jaqcues Bideau, Anne Kravz-Tarnavski, Arrigo Mozzo
Vincent fa il saldatore in una fabbrica in città e vive a un'ora e mezza di distanza in un soffocante paesino dove l'unico diversivo possibile è parlare dei fatti degli altri. Sua madre, che è stata una ballerina e una cantante molto bella, ora vive di ricordi. Vincent, stufo di tutto, un giorno va a trovare suo padre e decide di fare la stessa cosa che un giorno fece lui. Prende il treno e si ritrova a Venezia dove un suo amico, Carlo, saldatore come lui, fa la sua stessa vita. Vincent prende un traghetto e va altrove. Otto mesi dopo torna al suo villaggio dove tutto è rimasto uguale e lui riprende la solita vita.
Domenica 1 marzo 2008 dall’ 1.55 alle 6.00 (245’)
ATTRAVERSO IL MONDO IN CAMERA (3)
con
SESSO E FILOSOFIA prima visione tv
(Sex and Philosophy, Tagikistan/Francia/Iran, col., 2005, 96’, versione italiana)
Regia: Mohsen Makhmalbaf
Con: Daler Nazarov, Mariam Gaibova, Farzana Beznazarov
John, un insegnante di danza, al compimento del suo quarantesimo anno, invita alla scuola le sue quattro amanti. Attraverso la danza John mette in scena le loro storie d’amore, percorse da un tema conduttore: un cronometro col quale il maestro raccoglie i secondi di felicità che ha vissuto con ognuna di loro. Tutto il film, che si svolge in una citta’ ex-sovietica del Tagikistan, è scandito dal monologo del protagonista che riflette sui ricordi e sull’amore.
LAVAGNE
(Takhte siah, Iran-Italia 2000, col., 82’, versione italiana)
Regia: Samira Makhmalbaf
Con: Behnaz Jafai, Bahman Ghobadi, Sahib Mohamadi
Due maestri elementari, il cui unico bene è una lavagna, attraversano il Kurdistan iraniano in cerca di allievi. Uno seguirà una colonna di esuli kurdi iracheni, l’altro un gruppo di contrabbandieri-bambini che rischia la vita alla frontiera. Premio della giuria al festival di Cannes 2000.
Lunedì 2 marzo 2009 dalle 1.10 alle 2.15 (1 ora e 5’)
MASTERS OF HORROR 2^ serie
Prima Visione Tv
con
DAL COMA CON VENDETTA
(Right To Die 2006, USA, col., 55’37”)
Regia: Rob Scmidt
Abby è in coma, praticamente con la pelle carbonizzata, ma ancora viva. Cliff, suo marito, vorrebbe andare in tribunale per mettere fine alla sua sofferenza. Abby intanto continua la sua battaglia contro la morte, e ogni volta che il livello della sua vita s’abbassa il suo spirito si vendica di coloro che stanno sfruttando il suo caso. E se Cliff le staccherà la spina, sarà il prossimo della lista.