Babe – Maialino coraggioso, di Chris Noonan

Dal libro di Dick King-Smith, un piccolo miracolo di scrittura, realistico e magico, che mette gli animali in primo piano e gli umani sullo sfondo. Oscar per gli effetti visivi. Oggi, 15.55, Italia 1

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“C’era un tempo in cui ai maiali non veniva portato nessun rispetto…”. Inizia così la parabola di Babe. Destinato ad essere mangiato una volta diventato adulto, finisce casualmente dall’allevamento in un luna-park dove viene messo in palio come premio. Il contadino Hoggett ne indovina il peso e lo vince.  La moglie del fattore. Esme, pensa di farlo ingrassare per il pranzo di Natale. Babe intanto inizia a legare con il border collie Fly che lo tratta come un cucciolo e con le pecore. Gradualmente riesce a inserirsi nel gruppo tanto che il suo padrone lo iscrive a una gara per cani da gregge.

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Tratto dal libro di Dick King-Smith, Babe. Maialino coraggioso già riesce in un piccolo miracolo: quello di riuscire a far recitare maiali, cani, papere, cavalli e pecore non solo come se fossero personaggi reali ma riuscendo a mettergli in bocca dialoghi mai banali dove ogni volta il confronto tra loro è diretto.

La lavorazione era stata accuratissima, con l’impiego di oltre 500 animali (tra cui 48 maiali), 60 addestratori, i pupazzi della Creature Shop di Jim Henson. Ma al di là della perfezione tecnica (il film si è infatti aggiudicato l’Oscar per gli effetti visivi), di Babe. Maialino coraggioso colpisce la scrittura semplice ma estremamente efficace del regista e di George Miller che poi dirigerà il successivo Babe va in città e una costruzione della storia dove i veri protagonisti sono sempre gli animali e gli umani invece diventano osservatori secondari.

Estremamente realistica l’immutabilità con cui vengono mostrati i cicli della vita: Fly che guarda i suoi cuccioli che vengono venduti a un nuovo padrone appena sono cresciuti, la pecora azzannata dal lupo, il territorio domestico della casa dominato dal gatto. Parallelamente però entrano in gioco gli elementi dirompenti. A cominciare dal contagioso momento in cui Hogget (ottimo James Cromwell) si mette a danzare e ballare per far uscire Babe dalla tristezza, al papero Ferdinand che combina guai di ogni tipo (si crede il gallo che deve dare la sveglia la mattina) fino al comportamento di Babe, che rappresenta un percorso di iniziazione e, insieme, un diario di crescita.

Il finale, nella sua prevedibilità, è emotivamente esaltante. Suddiviso in capitoli come un libro con figure per bambini, Babe. Maialino coraggioso riesce a mettere in primo piano il paesaggio facendo arrivare anche gli echi del cinema hollywoodiano dei western e melodrammi degli anni ’40; il ritorno al tramonto del fattore con i cani potrebbe uscire direttamente da un film prodotto da Selznick. Quando è uscito nel 1995 ci era apparso come una contagiosa favola sulla tolleranza mentre oggi potrebbe essere visto anche come un film sulla diversità. Se poi fosse stato un cartoon, oggi sarebbe già diventato un classico.

 

Titolo originale: Babe
Regia: Chris Noonan
Interpreti: James Cromwell, Magda Szubanski
Durata: 90′
Origine: Australia, USA, 1995

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4.5 (2 voti)
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