Babylon. Incontro con Damien Chazelle

Un film che vuole fare rumore, creare dibattito e raccontare quello che si nasconde sotto la superficie. Ecco cosa ha raccontato Damien Chazelle durante la presentazione del film a Roma

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Con il suo nuovo film, Babylon, Damien Chazelle ci riporta nella Hollywood degli anni venti, piena di eccessi e ambizioni, un inferno che nessuno ha mai raccontato. “L’obiettivo del mio film è quello di offrire una panoramica della società, di come opera e di come si diverte. Prendendo spunto da film italiani, come La dolce vita di Federico Fellini, ho esaminato questo periodo storico di Hollywood”, afferma il regista che “attraverso la lente del divertimento e del lavoro sul set, faccio vedere cosa si nasconde sotto la superficie la politica, la speranza, le tragedie, i sogni realizzati e quelli infranti”.

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Babylon è ambientato all’epoca del cinema muto, l’enfasi mimica e l’espressività facciale esagerata, erano il mezzo per trasmettere il messaggio emozionale. Arriva il sonoro che cambia il modo fare cinema. Confrontando le due epoche, quella attuale e quella degli anni Venti raccontata in BabylonIl cinema oggi ha perso la libertà” sostiene Chazelle, “è comprensibile dato che parliamo di una libertà goduta i primi giorni della nascita di Hollywood. Questo lo riscontriamo anche nei film muti raccontati in Babylon. Hollywood non aveva il rispetto della società mainstream. Era considerata una forma d’arte volgare. Noi oggi possiamo imparare molto da quel periodo. Ci troviamo in un periodo a Hollywood dove c’è tantissima paura, conformismo e moralismo puritano. Quello gli artisti dovrebbero fare, è respingere tutto questo e rivendicare quella libertà che è stata soppressa. Questa storia lo racconta in forma evolutiva, perché io ho iniziato a scrivere questa storia quindici anni fa e in questi anni Hollywood è cambiata. Non in meglio”

Proprio per i suoi contenuti il film ha diviso l’opinione pubblica “Sapevo che Babylon avrebbe suscitato determinate reazioni. Ma è proprio l’idea alla base del film, andare a dare fastidio, di provocarle e farle reagire in maniera negativa. Questa era la mia aspettativa. Realizzare un film che fosse controcorrente. Forse per questo motivo c’è voluto tanto tempo a realizzarlo e trovare qualcuno che si convincesse a finanziarlo e sostenerlo”. Per quanto riguarda l’accoglienza italiana ed europea Chazelle afferma che “spera che trovi il suo pubblico. A prescindere da come venga accolto, spero possa suscitare dibattito, risvegliare gli animi e non scivolare via in modo tranquillo. Con Babylon volevo fare rumore”.

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