"Bandidas" di Joachim Roenning e Espen Sandberg

Sceneggiato e prodotto da Luc Besson, un western al femminile, che gioca con gli stereotipi dei "generi" e ammicca ad una certa cultura della contestazione. Un film, comunque, la cui vera essenza è quella dell'intrattenimento e dello spettacolo

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I western al femminile non sono certo una novità. Sin da quel lontano 1954, quando Nicholas Ray affidò a due donne il duello finale del suo capolavoro, Johnny Guitar. E, naturalmente, non mancano gli esempi più recenti: basti pensare a Bad Girls di Jonathan Kaplan. E neanche l'ambientazione latinoamericana è una novità. Nel 1965 Louis Malle, in Viva Maria!, metteva Brigitte Bardot e Jeanne Moreau a capo di una rivoluzione di peones in Honduras. Ed è proprio al modello di Malle che si rifà Bandidas, film diretto da due (semi)esordienti, Joachim Roenning e Espen Sandberg, ma in realtà creatura di Luc Besson, qui nelle vesti di sceneggiatore e produttore. E il "terribile" francese orchestra con grande mestiere la storia di due ragazze, Sara (Salma Hayek) e Maria (Penélope Cruz), l'una ricca l'altra contadina, che si uniscono per rapinare banche americane e vendicare l'espropriazione forzata delle terre ai danni dei contadini messicani. Il western si tinge di rosa, dunque, e ciò dà alla vicenda evidenti spunti comici e farseschi. Lo script gioca col genere (in tutti i sensi, cinematografico e sessuale) e costruisce un rapporto alternativo all'amicizia virile tipica dell'epopea, un rapporto di lealtà naturalmente, ma punteggiato da gelosie e rivalità tipicamente femminili. Resta, rispetto ai canoni classici, il mito dell'eroe (o meglio delle eroine) che incarna un superiore ideale di giustizia. Solo che qui l'ideale in questione non s'identifica con lo spirito americano, come nel più classico dei western. Anzi… Bandidas mostra la lotta di un popolo oppresso dal capitalismo arrogante americano. Da un lato viene in mente un certo cinema "sulla rivoluzione", alla Giù la testa per intenderci (Leone è tra l'altro evocato dal "triello" finale), dall'altro, naturaliter, non si può fare a meno di pensare all'odierna situazione politica internazionale o alle storiche ingerenze degli Stati Uniti in Sud America. Bandidas strizza l'occhio ai fermenti di protesta antiamericana, a movimenti no global e via dicendo, pone in campo problemi di autodeterminazione, giustizia e libertà. Certo: lo fa con furbizia e manichea superficialità. Ma perché pretendere di più da un film che nasce soprattutto con l'intento di offrire intrattenimento? Manca spessore, ma lo spettacolo funziona. La "presenza" di Besson si fa sentire: vicenda che vola via spedita, ritmo alto, azione incalzante, montaggio veloce (con qualche vezzo di troppo, come la sparatoria finale simil-Matrix). Ma soprattutto ad emergere al centro della visione sono due protagoniste i cui corpi esprimono, molto più che le parole, sensualità, forza e dolcezza.

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Titolo originale: Id.


Regia: Joachim Roenning, Espen Sandberg


Interpreti: Penélope Cruz, Salma Hayek, Steve Zahn, Dwight Yoakam, Sam Shepard


Distribuzione: 01 Distribution


Durata: 93'


Origine: Francia/Messico/USA, 2006


 

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