Beata te, di Paola Randi

Dall’opera teatrale Farsi fuori di Luisa Merloni, una commedia sulla maternità in cui si sentono le pause che rallentano un film tutto sulla velocità. Ma è anche pieno di momenti divertenti. Su Sky.

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“Don’t Stop Me Now”. Il celebre brano dei Queen avvia e sottolinea una commedia natalizia sulla velocità. C’è un allestimento di Amleto da portare in scena. C’è un angelo, anzi l’Arcangelo Gabriele che viaggia spedito e irrompe nella vita di Marta, una regista di teatro single,  nel locale in cui sta festeggiando i suoi 40 anni e sembra pienamente soddisfatta della sua vita. Lei lo evita pensando che sia una persona squilibrata. Poi se lo ritrova in casa e dopo numerosi apparizioni nelle stanze capisce di trovarsi davanti a un fantasma, un alieno e alla fine qualcuno che arriva da molto lontano. Lui le annuncia che avrà un figlio. Marta però non è convinta di diventare madre e prende tempo per valutare tutti i pro e i contro. L’Arcangelo così si trova costretto a restare di più sulla terra in attesa che lei prenda una decisione e, nel frattempo, si trasferisce a casa sua.

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C’è uno scarto tra l’impostazione teatrale e la velocità di una commedia che guarda a quella statunitense per come mostra la vita nel caos dopo un arrivo inatteso. La prima è certamente influenzata dall’opera teatrale Farsi fuori di Luisa Merloni da cui è tratto Beata te, nel modo di filmare gli interni e le prove sul palcoscenico e nella suddivisione in capitoli da “L’annunciazione” a “Si va in scena”. L’altro elemento è invece caratterizzato dalla sceneggiatura vivace e scoppiettante di Lisa Nur Sultan e Carlotta Corradi con dialoghi fulminanti (“L’hai fatta la comunione?” – “No” – “Perché” – “Mia madre ha fatto il ’68) e battute spesso azzeccate dove quella più divertente sembra arrivare direttamente dai migliori Vanzina: “I figli sono l’unica gioia e l’unico senso della vita. Dopo la Lazio” (e giù risata sguaiata contagiosa). In più Randi guarda alla commedia statunitense nel modo in cui mostra le sfaccettature della protagonista dove la spigliata bravura di Serena Rossi riesce a renderla imprevedibile oltre la scrittura del suo personaggio che potrebbe essere uscito dalla penna di Nora Ephron. Il ritmo non sempre è travolgente e le pause si sentono. In più, risulta di troppo il finale sui titoli di coda con tutti gli attori che tornano ‘in scena’ come a teatro. Però tutta la sequenza della comunione e degli appuntamenti di Marta con uomini al primo appuntamento – dove l’apparizione fugace di Herbert Ballerina è insieme divertente e amara – mostra come la cineasta, dopo la deludente parentesi di La befana vien di notte 2. Le origini, ritrova in parte l’ispirazione fantasy di Tito e gli alieni dirigendo una commedia sulla maternità che cerca di evitare i classici luoghi comuni. E per la maggior parte delle volte, ci riesce.

Regia: Paola Randi
Interpreti: Serena Rossi, Fabio Balsamo, Paola Tiziana Cruciani, Gianni Ferreri, Valentina Correani, Elisa Di Eusanio, Corrado Fortuna, Emiliano Masala, Alessandro Riceci, Herbert Ballerina
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 104′
Origine: Italia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2
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Il voto dei lettori
3.5 (18 voti)
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