Bed time, di Jaume Balagueró

Mientras duermes
Arriva sempre il momento per un onesto cineasta thriller/horror di confrontarsi con Hitchcock. È un passaggio obbligato, un esame di maturità che si prepara con cura e dovizia sgobbando sui film del maestro della vertigine. Jaume Balagueró disegna il suo depresso Norman Bates metropolitano ossessionato dallo sguardo e dal corpo della vittima prediletta. Ma qui, purtroppo, lo stilema hitchcockiano si fa cadavere da mostrare in bella vista senza restituirci in cambio nuove perturbanti vertigini…

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Mientras DuermesArriva sempre il momento per un onesto cineasta thriller/horror di confrontarsi con Hitchcock. È un passaggio obbligato, il confronto con il padre, un esame di maturità che si prepara con cura e dovizia sgobbando sui film del maestro della vertigine. Jaume Balagueró è sempre stato un regista attento al fuori campo, un costruttore ossessivo di incubi sfumati ed entità nascoste. Ma l’elemento fantastico/soprannaturale ha molto spesso rappresentato il cuore metaforico del suo filmare, il mcguffin principale della sue colte operazioni (post)cinefile. Qui invece sfuma anche quello: resta solo la cruda realtà di un uomo come tanti che nasconde fragili spettri di mostruosa normalità. Un Norman Bates in formato spagnolo/metropolitano che fa il portiere in uno stabile lussuoso e che (divorato da un primigenio mal di vivere e con tanto di madre immobilizzata e muta, ogni riferimento a Psyco non è puramente casuale) vuole assolutamente “spegnere” il sorriso di chi gli sta accanto. Il cinema di Balagueró, pertanto, si fa nuovamente untore di un virus mortale (Rec) ma stavolta senza nulla di demoniaco, tutto è terribilmente normale: il virus è quello dell’infelicità. César vuole diffondere la tristezza, in particolar modo nell’oscuro oggetto del suo desiderio: ovviamente la bellissima Clara. Entra nella sua abitazione, la spia, si appiccica al suo privato come un sinistro sguardo in perenne controcampo e arriva a stuprarla ripetutamente narcotizzandola (“mientras duerme”). Un Norman Bates che all’abisso dello sguardo aggiunge qui l’abisso del corpo violato: César vuole modificare Clara, imbruttendola, per spegnere la Bellezza e far trionfare il buio con un sottile riferimento anche alla Rosemary polanskiana. 

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Dato ormai per scontato che dopo nove film abbiamo compreso (e a volte apprezzato) il notevole gusto di Balaguerò per l’inquadratura fine a se stessa, resta sempre il dubbio di una certa sterilità di fondo nelle sue operazioni. Qui lo stilema hitchcockiano si fa cadavere da mostrare in bella vista senza in cambio restituirci nuove vertigini. L’infelicità esibita e malata di César non arriva mai alla perturbante universalità delle opere del Maestro inglese e questo ammanta di una pericolosa freddezza un film che mirerebbe a tutt’altro. Va certamente dato atto a Balagueró di costruire una progressione pressoché inappuntabile dal punto di vista del ritmo e dell’aderenza al genere, ma è proprio questo il punto: basta essere così “secchioni”? Basta citare Hitchcock e mettere sul comodino della vittima un libro di Ingmar Bergman per far materializzare lo scontro eterno tra male e persona? Forse no. E da Jaume Balagueró ci si aspettava francamente di più nel suo esame di maturità in storia e critica del genere…   

Titolo originale: Mientras Duermes
Regia: Juame Balaguerò
Interpreti: Luis Tosar, Marta Etura, Alberto san Juan, Iris Almeyda, Petra Martinez, Carlos Lasarte, Pep Tosar
Origine: Spagna, 2011
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 102′

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    2 commenti

    • concordo. peccato, a me non dispiaceva una svolta di balaguerò verso un orrore meno "fantastico" e più quotidiano, anche perchè Luis Tosar è bravissimo e la sceneggiatura è originale e credibile. Ma il complesso è deludente

    • Piaciuto. Trovo riduttiva l'analisi tutta incentrata sul paragone con Hitchcock, quando il punto di forza del film è chiaramente Tosar, la sua capacità di dar vita ad un personaggio sconfitto dalla vita e corroso dall'invidia, fino alle estreme conseguenze. In un panorama assolutamente sterile come il thriller/horror contemporaneo, questo Bed Times è un piccolo gioiellino