BERGAMO FILM MEETING 31 – Giornata 5 – "Le monde nous appartient", di Stephan Streker

Le monde nous appartient

Streker gioca tutto sulle atmosfere notturne, su stilemi che sembrano riprendere quelli del noir contemporaneo, costruendo immagini dai toni onirici e surreali, come nel caso del rinoceronte che attraversa la strada, e sequenze corali, che uniscono i vari personaggi attraverso l'uso sapiente della colonna sonora. Tuttavia, il film non riesce a convincere del tutto a causa di alcune ingenuità nella sceneggiatura, che a tratti appiattisce i personaggi in situazioni iperbolicamente improbabili.

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Le monde nous appartientVisioni altre del mondo e una fortissima immaginazione hanno regnato nella quinta serata del Bergamo Film Meeting, nonostante qualche problema tecnico che però non è riuscito a rovinare l'esperienza. Si parte con L'alchimista, un immaginifico mediometraggio d'animazione firmato da Andrea Aste, presentato per la prima volta in assoluto qui al Festival. Aste narra la storia di un alchimista che tenta di carpire i segreti del mondo attraverso un magico gioco svolto nel suo laboratorio con una tecnica d'animazione che sembra ispirarsi a quadri d'altri tempi, come le medievali battaglie di Paolo Uccello. Geometrie che segnano l'immagine, ma che vengono presto sconvolte da una sorta di caos primordiale dall'effetto ipnotico, un nuovo Big Bang al quale contribuisce anche la musica, elemento fondamentale nel creare un'atmosfera da fiaba.

Si prosegue con il quinto film in concorso, Le monde nous appartient di Stephan Streker, altro momento di confronto tra due mondi diversi, tema comune alle altre opere finora presentate. Nella banlieue di Bruxelles s'incrociano i destini di due giovani diversi tra loro, che mai si sono incontrati: Julien, aspirante stella del calcio, figlio di un paramedico (un intenso Olivier Gourmet), e Pouga, un ragazzo spiantato che vive di piccoli furti, diviso tra l'amore per la sua assistente sociale e un puro desiderio di ribellione. Julien e Pouga sembrano vivere vite parallele e opposte per tutto il film e solo alla fine le loro traiettorie si incroceranno tragicamente. Due diverse visioni del mondo che sembrano essere racchiuse nell'immagine con cui il film si apre e si chiude, quella di una Bruxelles notturna vista sottosopra, un vedere le cose a testa in giù, come se l'esistenza di Pouga rappresentasse il rovescio della medaglia rispetto a quella di Julien. Streker gioca tutto sulle atmosfere notturne, su stilemi che sembrano riprendere quelli del noir contemporaneo, costruendo immagini dai toni onirici e surreali, come nel caso del rinoceronte che attraversa la strada, e sequenze corali, che uniscono i vari personaggi attraverso l'uso sapiente della colonna sonora. Tuttavia, il film non riesce a convincere del tutto a causa di alcune ingenuità nella sceneggiatura, che a tratti appiattisce i personaggi in situazioni iperbolicamente improbabili. Si conclude con l'anteprima del magnifico Blancanieves, la trasposizione nella Spagna dei toreri di Biancaneve, opera di Pablo Berger. Un'emozionante favola che rapisce lo spettatore con le sue immagini e i suoi suoni.

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