Bergamo Film Meeting: omaggio a Wojciech Has

La 43° edizione del Bergamo Film Meeting, dall’ 8 al 16 marzo 2025, omaggia Wojciech Has con la proiezione dei suoi film più famosi: Pożegnania, Sanatorium pod klepsydrą, Pętla e molti altri

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In occasione del centenario della nascita di Wojciech Jerzy Has la 43a edizione del Bergamo Film Meeting, in programma dall’8 al 16 marzo, omaggia il regista polacco. Proprio ad uno degli autori più importanti della scuola polacca, attivo tra gli anni Quaranta e Ottanta, è dedicata la copertina di questa edizione del festival. I film presentati durante il festival saranno: Pętla (Il cappio, 1957), Pożegnania (Gli addii, 1958), Rozstanie (Separazione, 1960), Jak być kochaną (Come essere amata, 1962), Rękopis znaleziony w Saragossie (Il manoscritto trovato a Saragozza, 1964), Szyfry (Codici cifrati, 1966), Sanatorium pod klepsydrą (La clessidra, 1973).

Wojciech Jerzy Has nasce a Cracovia il 1° aprile 1925. Studente di pittura e di regia, esordisce nel 1946 come aiuto regista negli studi cinematografici di Łódź. mentre tra il 1947 e il 1950 è attivo presso la Wytwórni Filmów Dokumentalnych di Varsavia. A partire dal 1950 fino al 1955, lavora alla Wytwórni Filmów Oświatowych di Łódź, girando una decina di film educativi, soprattutto sul mondo industriale. Il debutto registico arriva nel 1957 con Il cappio, tratto dal romanzo di Marek Hłasko: il film narra il percorso esistenziale di un alcolizzato, con un espressionismo che suggerisce le proiezioni mentali del protagonista.

Wojciech Has ha sempre amato dagli individui che si oppongono inutilmente agli avvenimenti e dai tempi che non possono ritornare: Pożegnania, premiato al Festival di Locarno, è infatti tratto dal romanzo di Stanisław Dygat e racconta di un intellettuale frustrato che assume un comportamento annoiato e distaccato per dissimulare il proprio fallimento. Has torna poi sul tema degli intellettuali velleitari in Wspólny pokój nel 1959.

Negli anni Sessanta il cinema polacco inizia ad allontanarsi dall’impegno morale dei primi anni del dopoguerra e le tematiche divengono più personali. Ciò si riflette nel 1960 con Rozstanie, dal racconto di Jadwiga Żlylińska. Premiato dai critici polacchi, il film racconta di una donna che ritorna per pochi giorni nella piccola città dove è nata. Lo sguardo del regista risulta rivolto al passato anche in film di ambientazione moderna come Złoto, sulla vita degli operai di un grande complesso industriale e Jak być kochaną, dal romanzo di Kazimierz Brandys, dove un’attrice in viaggio su un aereo ricorda le sofferenze subite sotto l’occupazione tedesca.

Rękopis znaleziony w Saragossie, noto in Italia come Il manoscritto trovato a Saragozza, è forse il film più celebrato di Wojciech Has. La storia è ambientata in epoca napoleonica e vede protagonista il capitano della guardia reale Alfons van Worden (interpretato da Zbigniew Cybulski, l’attore prediletto da Has) che vive incredibili e affascinanti avventure durante i suoi viaggi dall’Andalusia a Madrid.

Altro film importante è Sanatorium pod klepsydrą, che si aggiudica il Premio della Giuria al festival di Cannes. Tratto da un ciclo di racconti di Bruno Schulz, narra di una comunità ebrea nel Sud della Polonia: il protagonista arriva in un ospedale, dove incontra il padre morto da tempo, rivive quel che ha già vissuto, ma quando torna al villaggio trova che tutto è stato distrutto per sempre e ormai quel popolo non esiste più.

Dal 1974 Wojciech Has è stato insegnante di regia alla scuola di cinema di Łódź, dove dirige l’unità produttiva Rondo (Tesa) e di cui è stato rettore dal 1990 al 1996. Has muore a Łódź il 3 ottobre 2000.


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