Dopo la notizia del mancato permesso di lasciare l'Iran per Jafar Panahi, Leone d'Oro nel 2000 con Il Cerchio, che qui a Berlino avrebbe dovuto partecipare a una tavola rotonda, arriva in concorso anche una pellicola iraniana a scuotere il festival. Il regista e attore Rafi Pitts ha presentato il bellissimo The Hunter (Il cacciatore), storia di un uomo al quale, appena uscito di prigione, uccidono moglie e figlia, durante uno scontro a fuoco tra manifestanti antigovernativi e polizia. L'uomo decide quindi di vendicarsi e ammazza, sparando da una scarpata, come un vero cecchino, armato di fucile, due poliziotti di passaggio in auotostrada. Rafi Pitts ha voluto dedicare il film allo scrittore e docente universitario Bozorg Alavi, costretto a lasciare l’Iran per ragioni politiche dopo il colpo di stato del 1953.

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Le parole dell'autore: "Il film esplora il clima e i meccanismi che guidano la vita di una società che è come una bomba a orologeria… Abbiamo girato durante l’ultima campagna elettorale, le riprese sono finite immediatamente prima della diffusione dei risultati, le similitudini tra quello che accade sullo schermo e quello che è poi davvero successo in Iran hanno quindi qualcosa di misterioso. Credo però che l’energia dei giorni precedenti al voto si sia mescolata al film".

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