BERLINALE 64 – Praia do futuro, di Karim Aïnouz (Concorso)
Aïnouz sembra voler consapevolmente giocare con gli stereotipi, e la trita Heroes berlinese di Bowie sui titoli di coda ne sembra la conferma definitiva: e’ forse allora questo estremo determinismo del plot funzionale al regista, da sempre attentissimo alla questione estetica, per focalizzarsi soprattutto su di un discorso di forme, e traiettorie che devono imparare a scorrere in parallelo, proprio come i feedback di chitarra in Heroes
Il brasiliano Donato proprio non ce la fa ad abituarsi alla vita berlinese: ha provato a passare qualche giorno nella capitale tedesca per stare insieme a Konrad, il ragazzo con cui ha avuto una breve relazione dopo averlo salvato dalle acque brasiliane che stavano per ingogliarselo. Ma a Donato, bagnino e nuotatore provetto, manca il mare, e a Berlino fa davvero troppo freddo. Un istante prima di scendere dalla metro per prendere l’aereo e tornare per sempre a casa, Donato cambia idea e rimane per amore. Gli anni passano, in qualche modo una creatura acquatica come lui riesce a ricostruire il mare anche in una megalopoli ultraurbana: ma il passato torna a galla quando il fratellino adolescente di Donato, Ayrton, arriva in quello che lui considera “il Polo Nord” per ricordare al protagonista il posto da dove viene, e che lui ha abbandonato all’improvviso.
Aïnouz sembra voler consapevolmente giocare con gli stereotipi sin dalla situazione iniziale (il bagnino che corteggia il bagnante appena soccorso), e la trita Heroes berlinese di Bowie sui titoli di coda ne sembra la conferma definitiva: la dicotomia tra realta’ brasiliana in cui il protagonista deve “rimanere nascosto”, e la libera Berlino in cui puo’ vivere apertamente la propria omosessualita’, e’ addirittura esplicitata letteralmente dal messaggio che Donato scrive al fratello e che la sua voce off ci legge nel finale, mentre l’immagine ci mostra due motociclette che avanzano in parallelo. E’ forse allora questo estremo determinismo del plot funzionale al regista, da sempre attentissimo alla questione estetica, per focalizzarsi soprattutto su di un discorso di forme, e traiettorie che devono imparare a scorrere in parallelo (come i feedback di chitarra in Heroes): non a caso Aïnouz riprende spesso i due protagonisti, i bravissimi Wagner Moura e Clemens Shick, in sequenze di danza, sia in discoteche, locali, ecc, che in situazioni piu’ intime (la bella sequenza sul brano francese). Riuscire a mandare a tempo due corpi e due cuori, con l’armonia di una nuotata pulita a stile libero, questa e' la sfida.