BERLINALE 64 – Praia do futuro, di Karim Aïnouz (Concorso)

http://s3.amazonaws.com/auteurs_production/images/film/beach-of-the-future/w448/beach-of-the-future.jpg
Aïnouz sembra voler consapevolmente giocare con gli stereotipi, e la trita Heroes berlinese di Bowie sui titoli di coda ne sembra la conferma definitiva: e’ forse allora questo estremo determinismo del plot funzionale al regista, da sempre attentissimo alla questione estetica, per focalizzarsi soprattutto su di un discorso di forme, e traiettorie che devono imparare a scorrere in parallelo, proprio come i feedback di chitarra in Heroes

-----------------------------------------------------------------
OPEN DAY OPERATIVO: A scuola di cinema, a Roma 3/4 maggio (iscrizione gratuita)

-------------------------------------------------

Fundraising per l’audiovisivo: Corso online dal 14 aprile

-----------------------------------------------------------------
Produzione e Distribuzione Cinema: due corsi dal 6 maggio

-------------------------------------------------

http://s3.amazonaws.com/auteurs_production/images/film/beach-of-the-future/w448/beach-of-the-future.jpg

-----------------------------------------------------------------
Corso di REGIA online, dal 7 maggio

-------------------------------------------------
Il veterano delle selezioni festivaliere Karim Aïnouz (piu’ volte nelle sezioni collaterali di Cannes e a Orizzonti al Lido) approda in concorso alla Berlinale con un film che ne conferma le notevoli doti estetiche (l’autore brasiliano di base a Berlino e’ anche, e soprattutto, un apprezzato videoartista, si veda il suo contributo alla recente collezione dei Future Reloaded veneziani) nella costruzione di inquadrature ricercatissime, da subito subacquee e nella sezione marittima iniziale, e nel proseguio ambientato in una Berlino-acquario tutta giocata sul contrasto tra zone liquide, fluide per l’immagine e gli uomini, e zone aride, di siccita’ in tutti i sensi (la fantastica ambientazione finale nel pezzo di mare prosciugato, la spiaggia del futuro del titolo). Un’opera strutturata in tre capitoli che racconta un amore omosessuale tra fantasmi che parlano due lingue, e eroi divisi a meta’.

Il brasiliano Donato proprio non ce la fa ad abituarsi alla vita berlinese: ha provato a passare qualche giorno nella capitale tedesca per stare insieme a Konrad, il ragazzo con cui ha avuto una breve relazione dopo averlo salvato dalle acque brasiliane che stavano per ingogliarselo. Ma a Donato, bagnino e nuotatore provetto, manca il mare, e a Berlino fa davvero troppo freddo. Un istante prima di scendere dalla metro per prendere l’aereo e tornare per sempre a casa, Donato cambia idea e rimane per amore. Gli anni passano, in qualche modo una creatura acquatica come lui riesce a ricostruire il mare anche in una megalopoli ultraurbana: ma il passato torna a galla quando il fratellino adolescente di Donato, Ayrton, arriva in quello che lui considera “il Polo Nord” per ricordare al protagonista il posto da dove viene, e che lui ha abbandonato all’improvviso.

Aïnouz sembra voler consapevolmente giocare con gli stereotipi sin dalla situazione iniziale (il bagnino che corteggia il bagnante appena soccorso), e la trita Heroes berlinese di Bowie sui titoli di coda ne sembra la conferma definitiva: la dicotomia tra realta’ brasiliana in cui il protagonista deve “rimanere nascosto”, e la libera Berlino in cui puo’ vivere apertamente la propria omosessualita’, e’ addirittura esplicitata letteralmente dal messaggio che Donato scrive al fratello e che la sua voce off ci legge nel finale, mentre l’immagine ci mostra due motociclette che avanzano in parallelo. E’ forse allora questo estremo determinismo del plot funzionale al regista, da sempre attentissimo alla questione estetica, per focalizzarsi soprattutto su di un discorso di forme, e traiettorie che devono imparare a scorrere in parallelo (come i feedback di chitarra in Heroes): non a caso Aïnouz riprende spesso i due protagonisti, i bravissimi Wagner Moura e Clemens Shick, in sequenze di danza, sia in discoteche, locali, ecc, che in situazioni piu’ intime (la bella sequenza sul brano francese). Riuscire a mandare a tempo due corpi e due cuori, con l’armonia di una nuotata pulita a stile libero, questa e' la sfida.


STUDIA CINEMA CON SENTIERI SELVAGGI!


    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative