BERLINALE 65 – Guarire il dolore. Incontro con Wim Wenders, James Franco e Charlotte Gainsbourg
Il cineasta tedesco ha presentato fuori concorso Every Thing Will Be Fine, secondo film consecutivo girato in 3D dopo Pina. Ad accompagnarlo all'incontro ci sono stati i protagonisti James Franco, Charlotte Gainsbourg e Marie-Josée Croze. Wenders si è soffermato sul lavoro del compositore Alexandre Desplat e del direttore della fotografia Benoît Debie. L'attore statunitense ha paragonato invece i due grandi registi tedeschi.
La storia che trova il regista. E' andata così per Every Thing Will Be Fine, il film di Wim Wenders presentato fuori concorso alla 65° Berlinale. All'incontro sono stati presenti anche i protagonisti James Franco, Charlotte Gainsbourg e Marie-Josée Croze. Protagonista è un romanziere che un giorno investe accidentalmente un bambino e da quel momento la sua vita non è più la stessa.
Wenders precisa subito come gli è arrivata la storia. "Un giovane sceneggiatore, Bjørn Olaf Johannessen, che è stato premiato al Sundance, mi ha mandato la storia tramite corriere. E mi ha subito affascinato". Ed in più, sul carattere nordico del film: "La musica di Alexandre Desplat l'abbiamo composta a Goteborg, in Svezia". Il regista sottolinea poi l'apporto decisivo del compositore: "Desplat ha scritto la musica di queso film partendo da zero. Per me ha delle cose di Bernard Herrmann anche se questa cosa non gliel'ho detta".
James Franco è stato presente in questo festival nei film dei due più importanti registi tedeschi: Wenders, appunto e anche Werner Herzog (Queen of the Desert). E ne sottolinea le differenze: "Wim è molto meticoloso ma ha un approccio più leggero e si esprime più dolcemente. Werner è come un comandante. Sono comunque due registi favolosi e lavorerei con loro anche da domani". L'attore poi precisa come ha lavorato sul personaggio di Tomas. "Wim mi ha detto di economizzare i movimenti. E ho capito che si trattava di lasciar emergere lo stato interiore del protagonista; questo era proprio un personaggio alla Wenders. Il 3D poi rivela l'animo dei personaggi sotto un altro punto di vista". E a proposito del lavoro sul 3D, il regista precisa: "Non pensavo di poterlo utilizzare ancora dopo Pina, ma ho capito che non si tratta di un trucco tecnico e ne ho scoperto le altre potenzialità. Tra queste, quella che mi ha maggiormente affascinato è il rapporto col piano ravvicinato".
Ma di che parla Every Thing Will Be Fine?: "Cerca di mantenere la promessa del titolo. Il tema principale è quello della guarigione dopo la ferita. Più invecchio, più penso che questo elemento oggi sia fondamentale. Non è il tempo che guarisce i dolori. Bisogna muoversi noi per fare in modo che questa cosa avvenga".
Il film è arrivato alla Berlinale all'ultimo momento. "Stavamo ancora al mixage – ha detto Wenders – quando è partito il festival. Abbiamo finito tutto solo tre giorni prima della proiezione ufficiale".
La scelta del direttore della fotografia, Benoît Debie, è stata cruciale. "Benoît, che ha lavorato con Gaspar Noé e in Spring Breakers, non aveva mai affrontato il 3D. Ma lui ha un grande spirito d'avventura e sceglie sempre la soluzione più difficile".
Infine gli attori. Charlotte Gainsbourg ha ammesso di "essere stata profondamente toccata dalla figura. Ma non ci sono riferimenti personali. Il mio comportamento è legato alla storia. Kate decide di continuare a vivere dopo il lutto subito". Marie-Josée Croze ha detto che "lavorare con Wim è stato molto facile perché è molto attento a catturare la sottilità del momento. E poi col 3D non puoi barare perché si vede veramente tutto". Chiude James Franco: "E' da tempo che ammiro il lavoro di Wim. Lui è grandioso perché fa tutto con passione: il cinema, la scrittura, la musica, la fotografia. E qui mi ha consentito di farmi adottare dal personaggio di Tomas".