E' uno dei grandi eventi di Berlinale Special. Selma. La strada per la libertà, che uscirà anche nelle sale italiane giovedì 12, ha avuto due nomination agli Oscar (miglior film e miglior canzone) arriva al festival accompagnato dalla regista Ava DuVernay e dai protagonisti David Oyelowo e Colman Domingo. La vicenda è ambientata nella primavera del 1965 quando un gruppo di manifestanti guidati da Martin Luther King tentò di marciare pacificamente da Selma a Montgomery, in Alabama, per ottenere il diritto al voto.

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Ava DuVernay ha precisato quanto sia stato importante David Oyelowo, che interpreta proprio Martin Luther King, per questo progetto: "E' stato David che mi ha scelta. E sono stata fortunata perché emotivamente sono vicina alla storia. E poi mio padre viene dall'Alabama". Il film ha già avuto un grande impatto, presso gli studenti. "Sono stati comprati molti biglietti – aggiunge la regista – per far vedere questo film gratuitamente a degli studenti tra i 13 e i 15 anni". Decisivo l'intervento di Oprah Winfrey. "Senza di lei non ci sarebbe stato il film. Dopo che Oprah ha letto la sceneggiatura, ha dato l'ok". Alla regista però non è riuscito il colpo di farla recitare; il suo ruolo infatti è stato interpretato da Annie Lee Cooper. "Ci ho provato in tutti i modi ma non ci sono riuscita. Ci ho provato ben quattro volte".

La gestazione di Selma è stata lunga. Lo ammette proprio David Oyelowo quando ha sottolineato che ci sono voluti sette anni per realizzare questo progetto. "Da un certo punto di vista – aggiunge l'attore – è stato un bene perché nel frattempo mi sono potuto dedicare ad altri progetti (tra cui Lincoln, The Help, Red Tails) e questa storia ha potuto evolvere". L'attore poi parla del suo personaggio: "Catturare l'anima di Martin Luther King era difficile. Mi sono chiesto chi era e ho deciso inizialmente di mettermi alla ricerca della sua dimensione privata". I luoghi sono quelli veri. "Si, sono i luoghi autentici – dice la regista – non abbiamo ricreato niente. Ci sono poi delle emozioni che sembrano essere rimaste a Selma anche dopo 50 anni".

Forse regista e attori si aspettavano di più rispetto alle due nomination agli Oscar che hanno ottenuto: "E' stato nominato in delle categoria – risponde Ava DuVernay – mentre in altre no. Ma del resto gli Oscar a volte funzionano un po' come gli incassi. The Interview, che è un film stupido, ha incassato 44 milioni di dollari, noi all'uscita poco più di 29. Comunque la canzone (Glory) è bellissima, parla di contestazione e resterà nelle nostre orecchie a lungo. L'unica cosa che mi dispiace è che David non sia stato nominato; per me è il miglior attore del 2014. Comunque la seradella premiazione ci vestiremo bene e saremo gentili con tutti".

La regista ha le idee chiare su quello che vuole fare: "Il mio cinema deve essere militante e avere un messaggio". E sui prossimi progetti: "Voglio continuare a raccontare delle storie. Anche con differenti formati. Vengo dal cinema indipendente, ho fatto serie tv e ho una buonissima capacità di adattamento. Il mio prossimo fim sarà una storia d'amore ambientata durante le devastazioni dell'uragano Katrina. Per Oprah Winfrey invece sto creando una serie tv". Anche David Oyelowo è sulla stessa linea della regista per quanto riguarda la funzione del cinema: "Siamo dei cinemattivisti".

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