45 Years. 45 anni. Sono quelli che la coppia formata da Charlotte Rampling (Kate) e Tom Courtenay (Geoff) stanno per festeggiare come anniversario di matrimonio. Qualcosa però, così all'improvviso, ritorna dal passato. E quella loro sicura stabilità matrimoniale viene all'improvviso ad incrinarsi.

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La base per Andrew Haig, anche sceneggiatore, è un racconto: "Si, c'è un racconto breve che in qualche modo ho completato. Mi interessava soprattutto mostrare le difficoltà di una coppia che sta insieme da così tanto tempo. E ho privilegiato una situazione molto intima dentro un ambiente molto stretto". C'è un legame con il precedente Weekend. "I due film – aggiunge il regista – hanno in comune la messa a fuoco della complessità delle relazioni. Qui è il non-detto tra Kate e Geoff che incrina la stabilità della loro unione".

Nel finale è stata scelta Smoke Get in Your Eyes dei Platters. "E' una canzone malinconica, determinante per una generazione. I protagonisti cercano di capire cosa significa il loro amore in quel momento della loro vita. Quindi questo mi sembrava il brano adatto".

Per Tom Courtenay c'è una scena a cui è affezionato particolarmente. "Si tratta di quella dove i due attori sono sul taxi e stanno andando alla festa".

Anche Charlotte Rampling è particolarmente affezionata al film. "L'ho già visto due volte in dvd – sottolinea l'attrice – ma ancora non l'ho visto su grande schermo". Parlando poi della sua carriera, ha fatto un paragone tra il cinema del passato e quello di oggi. "Si, da u punto di vista tecnico è cambiato molto, così come il modo di girare un film. Ma non credo che ci siano grosse differenze tra ieri e oggi. Nella mia carriera non mi sono mai sentita a mio agio nei grandi film hollywoodiani. Mentre mi sono sempre piaciuti quelli d'autore, anche piccoli. E quelli che mi sono rimasi nel cuore è come se li avessi girati ieri". Lapidaria sulla possibilità di dare consigli a giovani attrici che vogliono intraprendere questa carriera. "No, non ne ho".

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