Berlinale 75: i fratelli De Serio nella sezione Forum
In attesa del programma ufficiale, il festival berlinese annuncia nuovi titoli delle sezioni collaterali, tra cui i film di Bong Joon-ho, Alissa Jung e il documentario Canone Effimero dei De Serio

Dopo i film annunciati negli scorsi giorni per le sezioni collaterali, il festival berlinese ha aggiunto altri titoli al proprio programma, il cui elenco completo verrà svelato il prossimo 21 gennaio.
Tra i titoli presentati in Berlinale Special, compaiono Mickey 17 di Bong Joon-ho, film di fantascienza che vede protagonista Robert Pattinson, The Things with Feathers del regista Dylan Southern, tratto dal romanzo Il dolore è una cosa con le piume di Max Porter, che vede Benedict Cumberbatch nei panni di un padre in lutto per la morte della moglie. Oltre al regista di Parasite, un altro regista sudcoreano, Min Kyu-dong, presenterà un revenge movie dal titolo The Old Woman with the Knife. In anteprima, il documentario di Lemohang Jeremiah Mosese girato in Lesotho, Ancestral Visions of the Future, che riflette sul cinema e sull’esilio. La regista brasiliana Anna Muylaert porta un ritratto intimo di una madre che vuole tenere al sicuro i suoi figli, The Best Mother in the World.
Spazio anche alle serie, con l’adattamento del romanzo di Richard Flanagan, The Narrow Road to the Deep North (pubblicato in italiano con il titolo La strada stretta verso il nord profondo). Diretta da Justin Kurzel (The Order), sarà interpretata da Jacob Elordi nei panni di un soldato della Seconda Guerra Mondiale perseguitato dal suo passato.
La sezione Panorama quest’anno presenta 34 titoli provenienti da 28 paesi. Il film d’apertura sarà Welcome Home Baby dell’austriaco Andreas Prochaska, un horror psicologico che si rifà al cinema di repressione tedesco degli anni Cinquanta. Il programma spazia poi dai film di genere (tra cui il body horror satirico The Ugly Stepsister, il thriller politico Confidente e l’action tedesco Hysteria), ai documentari, con 6 titoli che raccontano gli attentati razzisti di Moelln del 1993 (The Moelln Letters), la vita dell’attrice e cantante tedesca Hildegard Knef (I Want It All), i fantasmi della dittatura del Paraguay (Under the Flags, The Sun), i luoghi dell’Olocausto in Polonia (Bedrock) e le condizioni quotidiane a Gaza (Yalla Parkour). Si aggiunge poi una sottosezione dedicata al cinema queer con Monk in Pieces, Night Stage e Peter Hujar’s Day e, per la prima volta nel programma, la serialità con Other People’s Money.
La sezione Generation si divide in due concorsi, Generation 14plus, il cui film d’apertura sarà Cristy di Brendan Canty, e Generation Kplus, che sarà inaugurato da The Nature of Invisible Things. Si aggiungono poi il film a episodi Seaside Serendipity di Satoko Yokohama, Wrong Husband di Zacharias Kunuk, pioniere del cinema indigeno, Sunshine di Antoinette Jadaone e Paternal Leave di Alissa Jung, con Luca Marinelli.
I documentari presentati trattano tematiche diverse e attuali: Circusboy di Anna Koch e Julia Lemke offre uno sguardo insolito sul mondo del circo come scambio generazionale tra un nonno e un nipote; Playtime di Lucia Murat affronta il razzismo, la misoginia e la violenza tra giovani studenti neri a Rio de Janeiro. Robin Petré, con il documentario Only on Earth, esplora il rapporto tra natura e animali in modo nuovo e immersivo, seguendo cavalli selvaggi che cercano di sfuggire agli incendi boschivi.
Anche il cinema di animazione trova spazio in Generation: Tales from the Magic Garden, un cartone animato in stop motion, esplora il tema della narrazione come forma di conforto e creazione di comunità; A Story about Fire è basato sul mito di una scimmia che diventa uomo.
Gli italiani Gianluca e Massimiliano De Serio vanno ad aggiungersi al programma della sezione Forum con Canone Effimero, un viaggio non convenzionale nella cultura popolare italiana, dalla musica alla tradizione orale. Spaziando tra cinema sperimentale e saggi visivi, come 2024 del pittore Stefan Hayn o What’s next? dell’artista cinese Cao Yiwen, realizzato con immagini create dall’intelligenza artificiale, la sezione dedica anche un ampio spazio al documentario, con 9 titoli che si muovono tra Perù (The Memory of Butterflies), Stati Uniti (Evidence), Repubblica Dominicana (Colosal), Giappone (Underground) e Sud Corea (The Sense of Violence).
La sezione pone l’attenzione anche alle opere prime, come l’americano-armeno After Dreaming, Sirens Call di Miri Ian Gossing e Lina Sieckmann, il malinconico Minimals in a Titanic World del ruandese Philbert Aimé Mbabazi Sharangabo, il riflessivo Batim (Houses), il mumblecore femminile di Melbourne Fwends, e i debutti musicali di Marie Luise Lehner e Yuri Semashko.
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito della Berlinale.