Berlinale 75 preview – Paul, il nuovo documentario di Denis Côté
Il regista canadese presenta un ritratto sfaccettato di un giovane solitario, che dopo anni di depressione sta rimettendo in ordine la sua vita

Paul
Denis Côté torna ancora una volta a Berlino, nella sezione Panorama, in occasione della 75° edizione, che si terrà dal 13 al 23 febbraio. Il regista di Hygiène Sociale presenterà al festival il suo nuovo documentario Paul, che mette al centro un ragazzo alle prese con ansia sociale e depressione. Un ritratto sfaccettato di un giovane solitario, che dopo dieci anni chiuso in casa sta cercando di rimettere in ordine la sua vita. Da grande fan di Alice nel Paese delle Meraviglie, la sua terapia consiste nel plasmare una realtà su misura, spinto dall’ossessione di perfezionare ogni angolo del suo appartamento.
Per fronteggiare le sue problematiche, Paul ha aperto un profilo Instagram, in cui condivide con i suoi follower momenti di vita quotidiana, dove si dedica alle faccende di casa e alle pulizie. Nel giro di poco tempo, Paul si trasforma in un simp, termine che si utilizza per indicare gli uomini che prestano servizio alle donne ricevendo poco o niente in cambio. Le mura virtuali nelle quali si è rinchiuso sono come una sorta di terapia e compiacere le sue dominatrici pulendo per loro gli permette di colmare un vuoto che si trascina da tempo. Grazie al suo profilo social, Paul ha avuto occasione di conoscere nuove persone e creare connessioni, essenziali per motivarlo ed alimentare la sua ripresa.
La ricerca del benessere di Paul è del tutto unica e a volte eccentrica. La sua visione è autentica e il mezzo cinematografico permette al giovane di farsi conoscere ed ascoltare. L’autore ha sviluppato il film in un’ottica non giudicante, leggera ed enigmatica, accennando anche alla realtà dei simps e del BDSM, ma senza mai approfondire le motivazioni che spingono le dominatrice a mettere in atto questa pratica.
Così come nel suo Ta peau si lisse del 2017 prendeva in esame dei bodybuilder mostrando il loro lato più fragile e vulnerabile, anche qui Côté mira ad una realizzazione filmica che indaga le sfumature del personaggio, sulla base di una pura osservazione. Paul infatti è timido e riservato, ma paradossalmente affascinato dall’idea di essere il protagonista di un documentario incentrato su di lui. Denis Côté ha conquistato il pubblico nelle sue opere precedenti per il suo stile contemplativo e minimalista, con atmosfere silenziose e tematiche sociali.
In Hygiène Sociale, con il quale ha vinto il premio come miglior regista della Sezione Incontri alla Berlinale 2021, riflette ironicamente sulle interazioni umane guidate da norme sociali e presenta i dialoghi con una messa in scena minimalista e teatrale. Sulla stessa scia è Boris sans Béatrice, dove un uomo di successo deve fare i conti con le questioni sociali e personali quando sua moglie cade in depressione. In That Kind of Summer la narrazione è lenta e la struttura episodica conferisce al film una routine spirituale e contemplativa, in funzione della ricerca interiore delle protagoniste.
Anche la tematica della solitudine non è nuova nel cinema di Denis Côté, che prima di Paul, si è fatto strada con Vic + Flo ont vu un ours, aggiudicandosi l’Orso d’argento per l’innovazione alla Berlinale del 2013.