#Berlinale2017: il programma principale della sezione Panorama

Black Worlds ed Europa Europa saranno le tematiche principali: due focus attraverso i quali le undici pellicole selezionate esprimono la propria voce su cultura nera ed Europa tra passato e presente

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Comincia a delinearsi il programma principale della sezione Panorama della 67a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, che presenta le più importanti novità delle produzioni indipendenti e art-house.

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Le prime undici pellicole sono state selezionate a partire da un programma, estremamente ricco e variegato, comprendente una cinquantina di produzioni internazionali e saranno invitate ad essere proiettate alla rassegna ufficiale, mentre circa un terzo di questi titoli verrà presentato nella sezione Panorama Dokumente.

Due tematiche importanti sono già emerse tra i film selezionati fino ad oggi e confluiranno in due focus separati: Black Worlds, che propone un nuovo approccio, denso di riflessioni storiche ,alla storia dei neri in America del Nord, America del Sud ed Africa (I Am Not Your Negro, Vazante, The Wound), ed Europa Europa, che esplora le dinamiche attraverso le quali le tensioni progressiste potrebbero meglio difendersi ed imporsi alla luce di uno “spirito del tempo” cristallizzato e che fa apparire il passato, con il suo carico di impulsi conservatori e di tendenze reazionarie, sempre attuale e come una forza con la quale dover necessariamente fare i conti (Política, manual de instrucciones, Combat au bout de la nuit).

Ulteriori opere dotate di straordinaria sensibilità e spessore artistico sono state invitate alla proiezione, ragione per la quale gli spettatori della rassegna possono aspettarsi e fruire di un notevole grado di diversità formale e tematica nell’ambito del programma complessivo, anche per quanto riguarda inusuali paesi di origine, come il Bhutan o il Kirghizistan.

Focus: Reclaiming Black History

Vazante
Origine: Brasile/Portogallo
Regia: Daniela Thomas
Interpreti: Adriano Carvalho, Luana Nastas, Juliana Carneiro da Cunha, Sandra Corveloni, Roberto Audio

Anteprima Internazionale

Daniela Thomas, coregista di numerose produzioni assieme a Walter Salles, presenta il suo personale esordio alla regia. Il Brasile è stato l’ultimo paese ad abolire ufficialmente la schiavitù nella sua forma storica, nel 1888. Le vicende raccontate nel film (di cui è co-autore Beto Amaral) sono ambientate nel 1821, un anno prima che la nazione sudamericana ottenesse l’indipendenza dal Portogallo. La ricchezza che viene estratta dal paese si presenta sotto forma di pietre preziose provenienti dalle miniere di Minas Gerais. I preziosi gioielli sono scavati dal ventre della montagna dagli schiavi e ancora oggi non esiste alcun monumento significativo in ricordo delle sofferenze che questi hanno dovuto sopportare. Anche se questa epoca rappresenta il fondamento su cui è stato costruito il Brasile di oggi, la sua cultura deve ancora affrancarsi dalla mostruosità di questi eventi.

I Am Not Your Negro
Origine: Francia/USA/ Belgio/Svizzera
Regia: Raoul Peck
Voce narrante: Samuel L. Jackson
Anteprima Europea

Raoul Peck sarà uno ospiti più graditi ed attesi della rassegna. Con I Am Not Your Negro, il regista intraprende una riflessione, attesa da tempo, sulla vita del grande scrittore afro-americano James Baldwin e sulla sua lotta politica contro il razzismo, le cui radici risalgono alla schiavitù. Il punto di vista nero ed una storiografia autenticamente nera non hanno ancora attecchito in profondità nella coscienza dominante. La storia è sempre stata scritta dai vincitori e le persone di colore non sono mai state tra questi, né gli africani né gli afro-americani. James Baldwin, un intellettuale dalla potente e notevole capacità oratoria, è salito sul palco e con la sua parola ha tracciato un percorso ed una linea di demarcazione che si pone come estremamente importante e con cui bisogna fare i conti oggi così come cinquant’anni fa. Con I Am Not Your Negro e Il giovane Karl Marx nella sezione Berlinale Special, Raoul Peck è rappresentato due volte nel programma della 67a edizione.

The Wound
Origine: Sud Africa/Germania/Paesi Bassi/Francia
Regia: John Trengove
Interpreti: Nakhane Touré, Bongile Mantsai, Niza Jay Ncoyini

Anteprima Europea

Il film d’apertura del programma principale della sezione Panorama proviene dal Sud Africa. La “costruzione della virilità” è stata a lungo un tema costante di questa specifica sezione della rassegna. In questo film ci è consentito di assistere e di essere testimoni dei riti di iniziazione di una tribù africana che abita il territorio della Repubblica del Sud Africa. Tradizione e modernità si scontrano quando un uomo d’affari proveniente dall’urbanizzata Johannesburg decide di sottoporre il proprio figlio diciassettenne alla cerimonia della circoncisione praticata presso la sua vecchia tribù. Produttore della pellicola è Elias Ribeiro, che ha deliziato il pubblico nella sezione Panorama della edizione scorsa con Necktie Youth.

Focus: Europa Europa

Política, manual de instrucciones (Politics, Instructions Manual)
Origine: Spagna
Regia: Fernando León de Aranoa

Anteprima Europea

Una delle caratteristiche del regista Fernando León de Aranoa, già in passato ospite alla sezione Panorama, è quella di permetterci di gettare uno sguardo approfondito sulla situazione politica, sociale e culturale della Spagna. La miriade di informazioni forniteci dai media per quanto riguarda la Siria, Trump ed altri eventi cruciali o catastrofici annebbiano la capacità di riconoscere le fondamenta del nostro futuro: la politica europea. Pensiamo a quei giorni inebrianti in Germania Occidentale, quando è stato fondato il Partito dei Verdi. Podemos è nato in circostanze simili, e queste tendenze politiche e culturali non possono più essere relegate ai margini, anche se le forze oscure del passato si coalizzano tra di loro per difendersi da questo attacco progressista anche alla luce di un background fascista non ancora metabolizzato. Una situazione di storia repressa, qualcosa che ticchetta come una bomba a orologeria in molti paesi in tutto il mondo. Questo spaventoso  “spirito del tempo” richiede l’intervento coraggioso di coloro che non vogliono essere costretti a restare ai margini della storia recente, in una posizione di protagonisti senza voce.

Combat au bout de la nuit (Fighting Through the Night)
Origine: Canada
Regia: Sylvain L’Espérance
Anteprima Internazionale

Questo accurato saggio, un documentario della lunghezza di quasi cinque ore, ci porta direttamente nel cuore della miseria dell’Europa: ad Atene. Nel palazzo del parlamento greco, innumerevoli articoli di leggi sono proposti e discussi davanti ad una pletora di scranni vuoti. Il paesaggio si srotola davanti a noi con le sue infinite file di edifici amministrativi, destinati a cadere presto nelle mani di finanzieri di altri continenti. Veniamo poi proiettati nel bel mezzo di una occupazione dell’ufficio imposte da parte del suo personale di pulizia – un punto di vista dilatato nel tempo che copre un periodo di ventotto giorni e che offre il terreno e lo spazio narrativo per raccontare incontri, scambi e slanci empatici tra gli individui emarginati coinvolti nella crisi. Il vuoto lasciato dalle politiche tecnocratiche è riempito da nuovi fascisti che fingono gesti di attenzione per i “dimenticati” – uno scenario che si ripete in tutte le nazioni d’Europa e oltre i suoi confini.

Casting JonBenet
Origine: USA
Regia: Kitty Green
Anteprima Internazionale

Prodotto da James Schamus e Scott Macaulay, il film di Ketty Green rappresenta un tentativo estremamente intelligente di rivisitare le circostanze e di indagare sul caso irrisolto della morte della seienne reginetta di bellezza americana JonBenet Ramsey, uno degli omicidi di minorenni che ha destato più eco e indignazione nel mondo, suscitando domande e riflessioni da parte degli abitanti della città natale della bambina. La pellicola si propone come una celebrazione amara del passaggio dal tipico modello del sogno familiare americano in un incubo che dura da venti anni per una piccola borghesia mai così “onnipotente”.

Honeygiver Among the Dogs
Origine: Bhutan
Regia: Dechen Roder
Interpreti: Jamyang Jamtsho Wangchuk, Sonam Tashi Choden
Anteprima Europea

L’opera prima del regista Dechen Roder, che ha già presentato un cortometraggio alla Berlinale nel 2015, è un vero e proprio noir “buddista”. Un cinema dall’atmosfera densa e brillantemente calibrata tra tensione e serenità, fede e moralità.

Centaur
Origine: Kirghizistan/Francia/Germania/Paesi Bassi
Regia: Aktan Arym Kubat
Interpreti: Nuraly Tursunkojoev, Zarema Asanalieva, Aktan Arym Kubat
Anteprima Internazionale

Con una voce che sembra provenire da un altro secolo e con il fascino popolare di una fiaba, il film racconta la saga del legame metafisico tra cavallo e il genere umano e di come il primo abbia finito per diventare e rappresentare le ali per il secondo.

Pendular
Origine: Brasile/Argentina/Francia
Regia: Julia Murat
Interpreti: Raquel Karro, Rodrigo Bolzan

Anteprima Internazionale

Il giovane regista Julia Murat è una vera scoperta. Il film prende in esame il rapporto tra un artista di danza ed uno scultore utilizzando i mezzi peculiari delle loro specifiche forme espressive ed artistiche. Una filosofica ed originale trattazione di genere a proposito di giovani bohémien in bilico e sull’orlo della mezza età.

Ri Chang Dui Hua (Small Talk)
Origine: Taiwan
Regia: Hui-chen Huang
Anteprima Internazionale

Una storia familiare estremamente particolare prodotta da Hou Hsiao-Hsien. La madre si guadagna da vivere come “spirito guida” per i defunti ai loro funerali: non è mai a casa, ma è sempre in giro con le amiche. La figlia fa di tutto per cercare di capire la madre. Un universo si spalanca davanti a noi in una pellicola che riesce a combinare valori culturali universali e vena intimista.

Untitled
Origine Austria/Germania
Regia Michael Glawogger, Monika Willi

Anteprima Internazionale

“Questo film ha lo scopo di mostrare un’immagine del mondo quale può essere creato solo quando un individuo non svolge alcuna azione o esprime un qualsiasi giudizio di valore o persegue un qualsiasi obiettivo. Quando si lascia che il proprio sé venga trascinato da niente altro che sia la propria curiosità e la propria intuizione”. Il regista Michael Glawogger è scomparso nel 2014 durante le riprese di un film. Il suo editor, Monika Willi, realizza una pellicola affascinante con il materiale che è stato girato durante un viaggio di quattro mesi e diciannove giorni attraverso Balcani, Italia e Africa Occidentale – un viaggio intrapreso al fine di osservare, di ascoltare e di sperimentare, con occhi attenti, la realtà nuda e cruda.

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