#Berlinale68 – Damsel. Incontro con Mia Wasikowska e Robert Pattinson

La presentazione del western dei fratelli Zellner si è svolta nel primo pomeriggio berlinese. Insieme ai protagonisti i due registi hanno parlato del genere e dei film indipendenti

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Il giovane Samuel Alabaster, accompagnato da una chitarra, un pony nano e un uomo di nome Parson Henry, attraversa l’America selvaggia, alla ricerca del suo grande amore Penelope, per chiederle la mano.

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Questa la trama, apparentemente semplice, del western diretto dai fratelli David e Nathan Zellner. In realtà Damsel (in concorso alla Berlinale) è  un western che  esplora vari generi, predilige il comico rispetto al drammatico e  non rifiuta una buona dose di grottesco. David Zellner, (che nel film interpreta anche il ruolo di Parson Henry) ha raccontato in conferenza stampa la genesi del film: “L’aspetto comico del film per noi è la vera nota caratteristica. Volevamo fare un film drammatico ma anche sentimentale, un film che saremmo andati volentieri a vedere al cinema ma che non c’era. Il comico e il paradossale erano fondamentali. Io e mio fratello siamo cresciuti con i western ma volevamo evitare i cliché, volevamo renderlo più umano, dar più spessore ai personaggi, per esempio eliminando le donne noiose e bisognose di aiuto”. Il fratello Nathan continua: “C’è un’età del western classico, gli anni 50, e poi nei 60 è arrivato Sam Peckinpah ed è cambiato tutto. Tornare indietro sarebbe stato molto difficile, quindi si abbiamo voluto la natura selvaggia ma ci siamo ispirati ai western moderni, ai western più complessi. Io degli anni 50 ad esempio amo moltissimo Johnny Guitar. era un film progressista proprio per il personaggio di Joan Crawford, che non era una donzella debole da difendere ma un personaggio molto più complesso

Penelope, interpretata da Mia Wasikowska, è una donna forte che di fronte alle avversità non ha di

28054226_554549398260689_885641011_ncerto bisogno dell’aiuto di un uomo per andare avanti. “Mi piace tanto questa donna che rigetta la proiezione del desiderio degli uomini che le girano intorno”, spiega la Wasikowska. “Penso davvero che uno dei compiti principali del cinema sia quello di cambiare la rappresentazione del potere, e  ora come ora di mostrare donne forti ad esempio. Penso che i film abbiano il compito di ribaltare certi aspetti della società, di scardinare i punti fissi del potere” Anche il personaggio di Samuel, interpretato da Robert Pattinson, è un personaggio ben delineato, un sognatore amante dell’amore e della vita di cui però ha una visione estremamente distorta:  Diciamo che il mio personaggio crede in una versione poetica della vita e dell’amore però entrambe nella realtà sono decisamente molto più complicate. Il mio personaggio l’ho subito trovato originale, perché di solito nelle commedie i ruoli da interpretare sono molto più stereotipati. Mentre Samuel è molto meno immobile come tipo di personaggio e questo è perché il film ha anche un lato fortemente drammatico. Per certi aspetti è stata una sfida perché ho dovuto cavalcare, cantare ma soprattutto ho danzare. Quella è stata la sfida più grande”.

L’attore americano continua: “Credo che un’altra sfida importante sia quella di dare sempre più spazio ai film indipendenti (ho amato tantissimo lavorare con Claire Denis), e questo è un ottimo momento perché c’è lo streaming. Nel corso della mia carriera per me è diventato sempre più fondamentale trovare ruoli originali e devo dire che divento sempre più consapevole del fatto che se hai un grande budget hai anche più ci sono persone che ti controllano. nei film indipendenti hai molta più libertà, un po’ come in questo film.

David Zellner conclude ridendo:Quando hai una grossa produzione alle spalle non giri mai davvero quello che hai scritto. In questo caso invece si, ed è stato molto divertente. Ovviamente la sfida rimane in ogni caso trovare i finanziamenti per far si che sia ancora più divertente

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