Inizia bene la terza giornata di Panorama internazionale, quarto giorno del Bif&st, con questo Jamais de la vie (The Night Watchman) di Pierre Jolivet, film che sarà distribuito nelle sale francesi dall’8 aprile. Protagonista è Franck, interpretato da quell’attore  formidabile che è Olivier Gourmet, qui nel ruolo di un cinquantaduenne guardiano notturno in un centro commerciale della periferia. Un passato da operaio e di lotte sindacali, poi le cose sono andate storte ed è arrivata la dipendenza dall’alcol, la solitudine, una vita vuota. È solo, Franck, parla poco e di giorno non beve caffè perché altrimenti non riesce a dormire, ripara oggetti elettronici, si concede lo spazio del gioco con macchine-giocattolo radiocomandate, ha una sorella in crisi di matrimonio con un marito che a Franck ha procurato il lavoro. Saranno i ripetuti e sospetti movimenti di un SUV attorno al centro commerciale a nutrire nuovamente la vita del protagonista, a trasformarlo in investigatore e poi in eroe. Un’opera malinconica e minimalista, quella di Jolivet, che si situa nella dimensione di un realismo codificato, sicuro, ma che trova nel suo personaggio, nel suo percorso narrativo ed esistenziale reso da un interprete perfetto il suo esito migliore, il suo motivo più forte.

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È invece un thriller, tra ospedali, uffici, carcere e tribunali, sempre in Panorama internazionale, il film dell’olandese Paula van der Oest, Lucia de B (Accused), basato sulla storia vera di Lucia de Berk, interpretata da Ariane Schluter. Storia di un’infermiera riservata e silenziosa, poco socievole con le sue colleghe, ingiustamente arrestata e rinchiusa in galera per anni, con l’accusa di aver procurato la morte di diversi suoi pazienti, bambini, anziani, fino a quando non riesce a dimostrare la sua innocenza e a tornare libera.  Un film che ha il merito di raccontare una clamorosa e sconcertante vicenda giudiziaria  e umana,  un incubo trasformatosi dopo molto tempo in un ritorno alla vita, ma cinematograficamente abbastanza irrilevante, con personaggi, messa in scena e scelte formali da film televisivo straniero nei pomeriggi d’estate di Canale 5.

Anteprima serale del Petruzzelli dedicata a Ho ucciso Napoleone di Giorgia Farina, dopo il Fipresci 90 Platinum Award al Presidente del Bif&st, Ettore Scola, già in mattinata protagonista sul palcoscenico con la sua Lezione di cinema. In sala da domani, giovedì 26 marzo, e introdotto a Bari, fra gli altri, dalla regista, al suo secondo film dopo Amiche da morire,  dalla protagonista Micaela Ramazzotti e da Adriano Giannini, dal produttore Angelo Barbagallo (BiBi Film), da Paolo Del Brocco per Rai Cinema e Luigi Lonigro per 01 Distribution, è la storia di Anita, manager in carriera, licenziata all’improvviso e incinta. La sua vendetta ha inizio. La Ramazzotti in un ruolo nuovo diverso per lei, è brava in una commedia che cerca colori e tempi di Almodóvar, o per restare più vicini, di Pappi Corsicato (c’è pure Iaia Forte), con alcuni momenti anche piacevoli ma nel complesso senza particolari intuizioni e innovazioni. Non è molto, è vero, ma c’è chi ha fatto peggio.

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