Big Bang Big Boom. L'evoluzione secondo Blu

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Visibile anche sul canale VIMEO di Blu 

 

 

Blu ha conquistato anche quest'anno il Festival International du Court Métrage à Clermont-Ferrand (4-12 febbraio) vincendo il premio del pubblico nella sezione sperimentale compétition Labo, con Big Bang Big Boom,  il suo "punto di vista non scientifico sull'evoluzione": inizio, sviluppo e (monito su una) possibile fine. Sempre al Festival di Clermont-Ferrand Blu ha vinto il Grand Prix (quest'anno andato a Guy Maddin) dell'edizione 2009, nella stessa sezione, con Muto, altro straordinario corto a passo uno in cui anima una delle sue opere.

 

Di origine marchigiana, vissuto a Bologna, Blu preferisce restare in incognito ed esprimersi attraverso le sue figure prendono vita su muri, edifici, strade, ex fabbriche, spazi urbani di molte città del mondo, da Bologna a Buenos Aires, da Belgrado al muro che circonda Betlemme in Palestina.

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BLU - Barcellona Il suo talento è stato presto riconosciuto in tutto il mondo anche dal circuito artistico più accademico, invitato a lavorare sulle facciate della Tate Modern di Londra e della newyorchese Deitch Gallery. Uno dei suoi lavori, lo squalo divoratore fatto di banconote realizzato a Barcellona, simbolo-moloch della crisi finanziaria mondiale, si scorge tra l'altro in una scena del film di Iñárritu Biutiful. Recentemente il MOCA, Museo di arte contemporanea di Los Angeles gli ha commissionato un'opera per poi censurarla, trovando le sue potenti bare, coperte di dollari anziché delle tradizionali bandiere, "offensive" nei confronti dei veterani di guerra.

 

Evidentemente (e per fortuna) le opere di Blu mantengono intatta la carica eversiva e di critica sociale dell'arte che nasce negli spazi quotidiani prima che nei cataloghi delle gallerie. Incasellarle nelle definizioni – street-art, animazione, performance, stop motion – sarebbe riduttivo. Guardare per credere.
 

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