"Big Mama – Tale padre, tale figlio", di John Whitesell


Una black comedy a tutti gli effetti, con i suoi pregi e i suoi difetti: dialoghi spesso esagitati, che fecero la fortuna di Eddie Murphy e oggi quella di Lawrence, una volgarità leggera e ricca di luoghi comuni, e due protagonisti legati da un profondo rapporto, in questo caso di parentela. Ma se si toglie il trucco, dietro l'apparenza rimane ben poco per cui un amante del cinema possa gioire, se non fan accanito dei due interpreti principali

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Non c'è il 2 senza il 3. A questa regola tanto cara ai botteghini americani non si sottrae nemmeno la saga comica di Big Mama, che per la sua terza incarnazione su grande schermo vede addirittura raddoppiare i protagonisti. Infatti assieme al solito Martin Lawrence in incognito nei panni della corpulenta figura che da il titolo al film, troviamo anche il figliastro Trent (interpretato da Brandon T. Jackson, visto seppur in ruoli non significativi in film come Fast & Furious e Tropic Thunder), a sua volta obbligato dagli eventi a indossare trucchi e abiti femminili. Il tutto, naturalmente, nel tentativo di sconfiggere i cattivoni di turno.
La trama come era facile immaginare è puramente accessoria, e la base narrativa della pellicola si basa, come in passato, su un susseguirsi di gag e situazioni di bocca buona, in grado forse di conquistare le platee d'oltreoceano ma che a conti fatti si rivelano poco appetibili per un pubblico italiano. Big Mama – Tale padre, Tale figlio, è una black comedy a tutti gli effetti, con i suoi pregi e i suoi difetti: dialoghi spesso esagitati, che fecero la fortuna di Eddie Murphy e oggi quella di Lawrence, una volgarità leggera e ricca di luoghi comuni, e due protagonisti legati da un profondo rapporto, in questo caso di parentela. Ma se si toglie il trucco, dietro l'apparenza rimane ben poco per cui un amante del cinema possa gioire, se non fan accanito dei due interpreti principali.
D'altronde era difficile attendersi di più da un regista come John Whitesell, già autore del precedente episodio, nonchè al lavoro in passato su piccoli (s)cult del "calibro" di Conciati per le feste e Spot. Uno stile canonico, più da televisione che da materiale cinematografico, unito a gag viste e riviste in ogni salsa, riesce a tenere su un'operazione che, se non brilla dal punto di vista qualitativo, incassa comunque circa 40 milioni di dollari Oltreoceano, a garanzia probabile di una quarta puntata.
Un'ultima parola infine va spesa sulle trasformazioni "femminee" di Lawrence e Jackson, che come in passato si muovono su una linea farsesca e semi-mostruosa: tale che, nonostante il filone di appartenenza, è incredibile credere alle loro nuove identità. E se si potrebbe obiettare come tale "taglio" fosse presente anche ne Il professore matto versione murphyana, almeno lì qualche, seppur sporadica, risata si riusciva a farla.

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Titolo originale: Big Momma's: Like Father, Like Son
Regia: John Whitesell
Interpreti: Martin Lawrence, Jessica Lucas, Max Casella, Brandon T. Jackson, Portia Doubleday
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 107'
Origine: USA, 2011

 


 

 

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