BIOGRAFIE di Maria Cera

BIOGRAFIE

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Antonio


40 anni, bruno di carnagione, occhi leggermente a mandorla. Labbra carnose. Lineamenti del viso marcati. Capelli neri lisci e scalati, con qualche sfumatura di grigio: belli da accarezzare. Alto 1.80, spalle e corporatura solide.


Veste casual-sportivo ed ama in particolar modo le camicie. La cravatta la indossa solo quando è al lavoro, ma non la disdegna in occasioni particolari. Cura il suo aspetto, sopratutto la toeletta. Nel bagno ha uno scaffale pieno quanto quello di una donna: shampoo, lozioni per i capelli ed il corpo, dopobarba, talco, profumo. Usa soltanto asciugamani di lino: gli piace il contatto del lino sulla pelle e la sensazione di tonicità che il lino crea, sia d'inverno che d'estate. È sempre perfettamente rasato.


È un grande osservatore: adora immergersi nel silenzio e farsi contagiare dal fascino e dalla seduzione. Istintivo, passionale, muove i pensieri e le azioni lasciandosi guidare dal proprio olfatto, che ha imparato a nutrire sin da bambino. È stato sempre naturalmente attratto dagli odori, soprattutto da quelli del corpo ed in particolare del corpo delle donne…dalla scia che la madre e le sorelle lasciavano quando abbandonavano il bagno o la stanza da letto…dai vestiti messi nella cesta per il bucato…la biancheria intima lo riempiva di mistero…Aveva capito che la poesia del profumo poteva far vivere meglio, in modo più leggero ed intenso e perciò aveva deciso di legare la sua professione a ciò che più intimamente lo coinvolgeva e che poteva permettergli di continuare a sviluppare l'olfatto…alimentare il suo mondo interiore, arricchendone i contorni di nuove sfumature…Aveva cominciato a lavorare in una piccola profumeria e, con il passare del tempo, le sue particolari doti lo avevano portato ad avere il pieno controllo di un intero piano dedicato ai profumi all'interno del centro commerciale più importante della città.


Non ama il lato concreto della vita e delle cose. Nulla deve essere sacrificato alla sua libertà ed indipendenza…Nessuna particolare responsabilità verso se stesso e, soprattutto, verso gli altri: è naturalmente egoista, in tal senso, poco sensibile ad esigenze diverse dalle proprie. Non si accorge neppure di esserlo…Il suo stupore lo coglie all'improvviso e lo fa diventare naturalmente "infantile": si distacca dalla realtà e si proietta in un mondo a sé che difficilmente condivide con gli altri. Ha pochi amici e fa poca vita "sociale". L'unico amico che è riuscito a tenersi in tutti questi anni è Massimo. Massimo è la persona più concreta del mondo, assolutamente poco poetico ma anche assolutamente libero, indipendente e schietto, ecco perché avevano legato appena si erano conosciuti. Rappresentava una sorta di "alter ego" di Antonio: lo tirava giù nella realtà quando Antonio si distaccava troppo e fluttuava nel suo mondo senza peso, a maggior ragione da quando Antonio aveva incontrato Sara.


Prima di conoscere Sara, Antonio aveva frequentato molte donne. La sua indole lo aveva portato ben presto ad entrare nell'odore dell'universo femminile e, curioso ed insaziabile, passava da seno a seno, spalla a spalla, ventre a ventre. Le donne gli apparivano come dei fiori da annusare ed assaporare…


Sara era diversa. Il profumo del suo corpo, mischiato a quello del cloro, creava uno strano contrasto. Un odore forte, grezzo, ma nello stesso tempo sensualissimo. Il naso di Antonio lo aveva subito avvertito. Ne era stato immediatamente attratto, ma inconsciamente anche respinto. Quel contrasto presagiva una mancanza di controllo di cui lui aveva timore e piacere insieme, come per tutte le cose che gli procuravano mistero. Quella donna era entrata nella sua vita all'improvviso, e lui non avrebbe mai creduto che avesse potuto accostare i suoi giorni per tanto tempo. Sara aveva un modo di essere diverso dalle altre: non era raffinata, né particolarmente seducente. Era bella senza nessun fronzolo. Aveva certo cura di sé e della propria femminilità, ma non si considerava una donna solo da guardare… Sara aveva molte cose in comune con lui: uno spirito indipendente ed estremamente sensibile, un'attrazione per tutto ciò che era capace di scuoterla, farla vibrare dentro nel bene e nel male. Anche lei, come Antonio, viveva in una specie di mondo a sé: stava in acqua ogni giorno per molte ore, a contatto con i bambini, ma differentemente da lui, Sara era meno "infantile" ed egoista, più concreta, più coerente, sopratutto nei sentimenti. Appena conosciuti, avevano fatto subito l'amore. Dopo un mese avevano deciso di vivere insieme. Era stata lei a domandarglielo, ed Antonio aveva accettato.


Antonio si era immediatamente accorto che il rapporto era sbilanciato, pendeva: Sara non rinnegava, non dimenticava. Lui era molto più leggero, come un bambino, e si sentiva sempre amareggiato quando la sua compagna gli dimostrava, gli faceva capire quanto coerente non fosse: promesse fatte appena qualche ora prima e subito cancellate, nessun avviso di ritardi o di nottate fuori casa…Era decisamente un uomo inaffidabile. Non era capace di mentire, e Sara sembrava capire subito quando Antonio si sentiva a disagio o in colpa per qualcosa, o quando era schiacciato, infastidito dalla sua presenza. L'unica perfetta armonia la raggiungevano nella sessualità: lì i due mondi di sogno di cui ciascuno era portatore si incontravano e si incastravano a meraviglia. Sembravano conoscersi da sempre, sapere di cosa l'uno e l'altra avessero bisogno, parlavano la stessa lingua…


 


Sara


40 anni. Capelli color rame, lunghi e mossi, occhi verdi. Alta 1,70, fisico tonico da nuotatrice, pelle bianchissima e con qualche residuo di lentiggini sul volto. Lineamenti del viso dolci, labbra non molto carnose. Ha più lobi alle orecchie, riempiti da cerchietti e perline bianche, piccolissime.


Una bella donna.


Sicura di sé, intelligente, è dotata di una sensibilità estrema: riesce a guardare dentro alle persone, ai loro atteggiamenti. Questa condizione le ha procurato sin da piccola molta sofferenza. Lo scoprire in chi aveva di fronte il proprio io celato nella finzione e nell'ipocrisia, la sorprendeva ogni volta e le provocava profonda amarezza. Con il tempo, il suo dolore si era trasformato. Sara aveva imparato a non subire più gli altri, ma a coltivare se stessa e l'autenticità che la contraddistingueva. Era diventata abile a destreggiarsi con diplomazia nelle convenzioni che reggevano il mondo: faceva buon viso a cattivo gioco quando era necessario ed era anche pronta a tirar fuori gli artigli se la situazione richiedeva molta forza per salvaguardare la propria integrità, ma sempre senza sporcarsi più di tanto perché aveva capito che non ne valeva la pena, l'aveva imparato a sue spese…


Ha costantemente bisogno di alimentare la sua interiorità per non sentirsi troppo spenta…deve vibrare sempre, nel bene e nel male. Coltiva la musica, la pittura, la lettura…le piace andare al teatro, al cinema e adora nuotare… L'acqua è il suo elemento naturale: quando vi si immerge, il corpo di Sara si rilascia con sensualità ed assapora il silenzio…galleggia nell'isolamento e nella sospensione dalla realtà… Aveva deciso ben presto che quello sarebbe stato il suo mondo e che avrebbe aiutato chi si affacciava alla vita a stabilire il contatto più bello e naturale possibile con l'acqua, a scoprirne il suo segreto. Dopo il brevetto e qualche anno di gavetta nelle piscine della zona, aveva abbandonato presto la famiglia e cominciato la sua vita da sola. Era andata a stare in un monolocale e lo aveva riempito delle sue cose: dischi, libri, stampe…c'era tutta se stessa là dentro e sperava presto di dividerlo con qualcuno. Nelle persone che aveva accostato aveva incontrato troppo grigio, troppo conformismo, e perciò aveva imparato a convivere con la solitudine.


Aveva avuto relazioni, ma assolutamente insoddisfacenti. Fino all'arrivo di Antonio, nessun uomo era ancora riuscita a stregarla. Sessualmente, aveva provato solo tenui orgasmi…la sua sensualità profonda e misteriosa attendeva quel qualcuno capace di decifrarne i segni… Quando conosce Antonio, Sara è scossa. Lo scopre intenso, vivo, impulsivo di passione…lo sta a sentire con gli occhi brillanti mentre lui le parla di come abbia deciso di dedicare la sua vita ai profumi… è affascinata dal modo che ha quest'uomo di vivere: come gli somiglia nel guardare più dentro alle cose, nel vivere nel mondo come in un sogno…!Ne è rapita…Il sesso conferma i suoi desideratissimi sospetti: Antonio la fa godere, non solo, ma in modo pazzesco…Il piacere la invade in maniera irruente ed inaspettata…


Dopo appena un mese, gli propone di andare a vivere insieme…


Le loro affinità sono offuscate da sfumature che si accentuano sempre più con il trascorrere dei mesi. Sara si accorge che quelle di Antonio sono un pò troppo "egoiste"…l'uomo è ancora ancorato esclusivamente a se stesso…Sara si sente trascurata, messa da parte. Antonio non la coinvolge appieno come fa lei, dimentica, non riesce a mascherare un senso di disagio, di insofferenza che lo prende all'improvviso. Ha bisogno di "evadere", di isolarsi: alcune notti le passa fuori casa senza avvisare, lasciandola con mille dubbi e preoccupazioni. L'uomo sembra non capire la fortuna che hanno avuto…Dove troverà un'altra persona con cui creare un'intesa come la loro, dove? Sara sa che Antonio che le vuole bene, che le amnesie, i musi, le insofferenze sono parte del suo carattere…Ogni volta che fanno l'amore la complicità è talmente alta e profonda che Sara è sicura che Antonio la ami veramente, anche se non glielo dimostra…Deve aver pazienza con lui…sarà disposta a qualunque sacrificio pur di prendersi cura di quell'uomo così diverso dagli altri…Non si era mai sentita così viva con nessuno…Non lo avrebbe mai lasciato… Sara non avrebbe mai avuto la forza di farlo. Antonio era l'unico che poteva dividere lo spazio dei suoi pensieri nell'acqua, insieme a lei… Lo ama.


 


Claudia


28 anni, capelli biondi lunghi e setosi. Occhi grandi, color nocciola, con un bel taglio. Labbra piccole ma carnose, viso vellutato, bianchissimo. Alta 1,75, fisico slanciato ed affusolato, seno abbastanza pronunciato. È naturalmente elegante e raffinata. È naturalmente attraente. Potrebbe indossare anche una semplice tuta…il suo fascino non muterebbe. È un fascino innato.


Claudia vive nel benessere, senza che la sua esistenza sia scossa da particolari vibrazioni: il suo percorso è stato tracciato sin da quando è nata e lei si è adagiata nella strada preparatale.


Figlia unica di un primario e di un avvocato, tra le due "scelte obbligate" aveva optato per la medicina: la considerava non un semplice mestiere, ma una vera e propria missione, e la figura di suo padre alla quale è molto legata le appariva ancora più splendente, sotto il camice. Voleva assomigliargli e voleva lavorare insieme a lui, voleva prendersi cura dei malati come faceva lui, con prestigio e responsabilità. Nelle scelte delle amicizie, il suo giro si identificava nelle persone del suo ambiente, primi fidanzati inclusi. Claudia si è inserita in quel mondo senza farsi troppe domande. È la sua dimensione e ci sta bene.


Non ha malizia, né cattiveria, non è arrogante. È molto dolce, ma anche molto suscettibile quando la si contraddice: è sempre stata abituata ad avere tutto con poca fatica. Si laurea molto presto, a 24 anni, e con voti brillanti. Alla cena dei suoi festeggiamenti, tra gli invitati presenti, conosce Alberto. Un ingegnere, molto più grande di lei, elegante e raffinato, estremamente sicuro di sé e naturalmente protettivo. È un uomo forte, concreto, molto diverso da quegli infantili ragazzi che la corteggiano e che le sembrano così inconcludenti, privi di iniziativa. Alberto le racconta della sua vita, di come sia stato affascinato sin da bambino dall'imponenza dei viadotti, delle dighe…dalla tenacia della volontà dell'uomo, capace di imporsi sempre nuovi traguardi e di superarli…Le sfide con se stesso lo eccitavano e ci si cimentava sempre, appena se ne presentava l'occasione.


Anche il corteggiamento di Alberto è più "maturo": la stanza di Claudia è sommersa da mazzi di rose. Ne è affascinata, si sente una vera donna con lui. Si innamora e decide di sposarlo. Quando incontra Antonio, Claudia non vuole tradire Alberto, né tanto meno lasciarlo.


Antonio le era sembrato, a suo modo, diverso dagli uomini che aveva conosciuto, e al pari di Alberto, protettivo nei suoi confronti: le aveva scelto il profumo, un intimissimo dettaglio di se stessi. Claudia aveva iniziato quella relazione come un gioco, ma pian piano l'impulsività di Antonio, l'astrattezza, opposta alla concretezza in cui Alberto la circondava, l'avevano conquistata.


La scoperta dell'olfatto le aveva aperto un mondo più libero e colorato. Si lascia andare ad Antonio senza pensare a nulla, e senza smettere di amare Alberto.


Alberto rappresenta la realtà, la sicurezza e la concretezza della sua vita…Antonio, il sogno e l'evasione…


 


Massimo


L'unico vero amico di Antonio, 38 anni, giornalista. Massimo è la persona più concreta del mondo, assolutamente poco poetico e sensibile, ma anche assolutamente libero, indipendente e schietto, ecco perché i due avevano legato subito. Rappresenta una sorta di "alter ego" di Antonio: lo tira a terra quando Antonio si distacca troppo e fluttua nel suo mondo senza peso, soprattutto nei momenti di tensione tra lui e Sara.


 


Alberto


50 anni, alto 1,85, robusto, capelli ricci ingrigiti, occhi azzurri, occhiali da vista ovali color argento. Uomo elegante e raffinato: veste quasi sempre in giacca e cravatta. Padrone di sé e della propria realtà. Ha sempre lavorato, sin da quando studiava all'università, ed ha imparato a dare al denaro il giusto peso e la giusta importanza. Attratto dalla concretezza della vita e delle cose, sin da bambino… Un giorno, in montagna, aveva attraversato per la prima volta nella macchina dei suoi genitori un viadotto: era rimasto affascinato da quell'imponente costruzione: a quale altezza era stata issata… come faceva a sopportare il peso di tutte le macchine ed i camion che passavano…come si incastrava perfettamente nella roccia! Era meraviglioso! Aveva tempestato i genitori di domande, quel giorno, e poi si era fatto regalare tanti libri, dove aveva potuto vedere come quel ponte enorme non era l'unica cosa che un essere umano fosse stato capace di costruire! Col passare del tempo, la nebbia nella sua mente si era diradata, apparendogli sempre più chiaramente cosa sarebbe diventato: un ideatore di grandi opere, di cose che si possono guardare a centinaia e centinaia di metri di distanza! Di cose che si toccano, che hanno un senso, che sono importanti perché utili. I suoi genitori, un metalmeccanico ed una casalinga, l'avevano aiutato come potevano, ma Alberto era stato sempre grato al destino per avergli fatto conquistare con il sudore ciò che possedeva … Ora apprezzava tutto e meglio. La vita lo aveva formato e temprato… aveva imparato a capire le persone stando in mezzo a loro, sapeva essere cinico quando occorreva, ma aveva mantenuto quella sana genuinità che lo portava a difendere la verità e la giustizia. Credeva nei valori, nei principi, era un uomo di parola, leale. Si faceva voler bene e conosceva molte persone, ma di amici veri e fidati ne aveva pochi. Sapeva farla pagare cara a chi faceva il doppio gioco:  freddo ed impassibile, nessun sentimentalismo per chi non lo aveva ripagato della fiducia dimostratagli, qualsiasi giustificazione venisse addotta a propria discolpa. Le donne le aveva ben conosciute; si era preso i suoi piaceri, ma era giunto alla soglia dei 50anni senza aver ancora messo su famiglia. Non era mai stato avvolto da una passione accecante, violenta, per una donna. Avvertiva la vacuità e la leggerezza di sentimenti così intensi, la loro non solidità: la costruzione di una famiglia non poteva basarsi su fondamenta così labili…lui che era ingegnere lo sapeva bene.


Considerato il prezioso valore che quel nucleo aveva per lui, sapeva che non poteva essere leggero, che la donna che gli avrebbe dato figli sarebbe stata "speciale".


La vista di Claudia, la sua bellezza, eleganza, dolcezza, la sua giovinezza ed il suo modo semplice ed ingenuo di guardare la vita, sempre filtrato, sempre mediato; il non aver mai conosciuto sofferenze vere, sacrifici veri, senza averne nessuna colpa, l'avevano conquistato …Voleva darle protezione, continuare a prendersi cura di quel fiore che lui solo avrebbe potuto dissetare, lui che ne sapeva la bellezza e la difficoltà con la quale avrebbe nel tempo continuato a splendere…perché la vita sporca, lui lo sapeva bene…sporca. La sposa.


 


 

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