BIOGRAFIE di Roberta Miracapillo

BIOGRAFIE

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

 


Sara


Nasce a Palermo 38 anni fa da una madre sola. Non ha mai saputo che fine abbia fatto il padre, se sia morto o fuggito, e a Sara comunque non vede la differenza.


Eppure ha sempre sentito molto la sua mancanza, anche se non lo darà mai a vedere nemmeno a sé stessa.


Cresce con sua madre, una donna molto debole, per questo morbosamente religiosa, che è stata sempre incapace di darle delle norme comportamentali al di là delle preghiere la sera, al punto che Sara si costringeva da sola a tornare prima di quanto le fosse concesso per non sentirsi diversa dalle altre ragazze.


La madre poi si risposerà con un uomo insignificante, ma con il quale avrà la seconda figlia. Sara si è sempre sentita la vera mamma di Esther ed è stata con lei la madre rigida e severa che non aveva potuto avere.


Da piccola era molto silenziosa, non le piacevano le bambole, ma preferiva giocare a volare: si metteva su di una poltrona nello studio e immaginava di salire a poco a poco sopra i tetti della città, sempre più in alto fino a non distinguere più le macchine o le vie e vedere solamente delle macchie di colore.


Alle elementari si era convinta che il  maestro fosse il suo papà e lo ascoltava tutta concentrata, ed era così contenta quando lui le diceva "sei stata brava, Sara" e le accarezzava la testa.


Poi un pomeriggio per una via del centro lo vide con sua moglie e sua figlia e fu come se suo padre l'avesse abbandonata di nuovo. Quella è stata la prima delle tre volte in tutta la sua vita in cui Sara ha pianto. Ci vorranno trent'anni prima che pianga di nuovo.


Ha iniziato ad andare a nuoto dopo aver sognato in un terribile incubo di affogare: era sott'acqua ma vedeva delle sagome sopra di lei, persone che la guardavano, ma nessuno la soccorreva.


Dopo tre giorni era iscritta in piscina e si innamorava dell'allenatore. Lei aveva quattordici anni e lui ventidue e con lui Sara scoprì che, nonostante quello che diceva sua madre, il corpo degli uomini non era ripugnante e che soprattutto non si restava incinta con un bacio.


A diciotto anni, però, sebbene non per un bacio, rimase incinta del suo ragazzo di allora: sapeva benissimo di non potere tenere il bambino, ma il fatto che lui glielo chiese così freddamente la spaventò moltissimo e la fece concentrare con tutte le sue forze nel nuoto.


Non ha vinto molte gare, ma ha imparato ad avere un rapporto con l'acqua molto speciale, come con un'amica più grande e più saggia che ti permette anche semplicemente di stare senza parlare se non ne hai voglia. Cominciare ad insegnare è venuto da sé nel momento in cui ha visto quanto erano "dolci" i bambini in acqua: una debolezza, quella dell'affetto per i bambini, che Sara non si perdona perché scopre delle zone non fortificate di lei.


È stato proprio in piscina che ha conosciuto Antonio: da qualche giorno era lì che seguiva gli allenamenti, ma nessuno l'aveva visto andare via con un bambino ed i sospetti di un mostro erano cominciati a circolare. A questo punto è dovuta intervenire Sara per chiedergli spiegazioni, ma Antonio si rifiutava di parlare con lei se prima non si toglieva di dosso quell'odore di cloro. Quella sera saranno insieme a cena e lui confesserà di essere venuto per guardarla, ma nella speranza di poterla odorare. Sara gli concederà più tardi a casa sua di conoscere il suo profumo sperando dentro di sé che lui non se ne riesca più a liberare.


Durante la lunga convivenza con Antonio, Sarà scoprirà: – di non essere così attaccata ai suoi spazi come credeva; –  di odorare di cannella; – di essere comunista (non c'entra molto con Antonio, ma l'arco di tempo è quello); – di adorare il sesso; – di amare Antonio; – di odiare Antonio; -di volere un figlio.


 


Antonio


Fino all'età di tredici anni l'infanzia di Antonio era stata più o meno normale: sì, i suoi genitori ogni tanto litigavano e sì, sua madre spesso strillava più del dovuto o parlava con un filo di voce, ma lui non avrebbe mai sospettato che fosse pazza.


Cominciò a realizzarlo quando sua madre lo costrinse a stare un pomeriggio intero rannicchiato sotto un tavolo per paura di un attacco, e ne fu dolorosamente sicuro, quando diede a lui la colpa della morte di suo padre.


In realtà per due anni  lei era riuscita a convincerlo che l'infarto di suo padre era stato causato dal suo comportamento ribelle (e per ribelle intendo rincasare un'ora più tardi del previsto); poi, con l'aiuto del suo migliore amico era riuscito a vedere tutto da un'altra prospettiva e a voler fuggire da quella casa. Per un periodo era stato ospitato dagli zii, ma poi era dovuto tornare perché la mamma minacciava ogni giorno il suicidio ed una volta c'era quasi riuscita.


I medicinali alleviarono un po' la situazione della madre, ma non quella di Antonio, che viveva sempre diviso tra il senso di responsabilità e l'odio, tra la voglia di starle vicino e il desiderio di scappare via e non vederla mai più.


Nonostante questo, riuscì faticosamente ad avere una vita quasi normale: ogni tanto usciva con gli amici, si era diplomato ragioniere e a ventotto anni si era ritrovato tutti i capelli grigi. La cosa non lo preoccupava dato che le ragazze gli dicevano sempre che in questo modo risaltavano ancora di più i suoi splendidi occhi. O forse era una frase di consolazione, chissà.


Al suo migliore amico, Simone, Antonio deve la sua salute mentale: grazie a lui, infatti, ha sopportato la convivenza con la madre. Simone spesso rimaneva a dormire, a mangiare, lo costringeva a fare delle piccole fughe e ad avere dei contatti con l'altro sesso. Il loro rapporto è stato sempre fraterno e non si è incrinato nemmeno quando Simone si è messo con la ragazza che piaceva ad Antonio: ragazza che, per inciso, quando ha lasciato Simone è diventata la stronza per eccellenza.


Prima di Sara era stato per tre anni con una certa Valentina che così fortemente aveva voluto conoscere sua madre, quanto velocemente era fuggita via una volta che era stata accontentata.


Antonio aveva sempre considerato i suoi rapporti con le donne come estremamente rispettosi, basati sulla parità, la comprensione e la franchezza. La sincerità, però, doveva essere solo una sua caratteristica poiché non desiderava sapere nulla degli eventuali tradimenti, né tantomeno accettava l'idea che una ragazza fosse d'accordo con lui sull'idea di essere una coppia aperta.


Il giorno del suo ventesimo compleanno, Antonio ricevette in regalo da sua madre il maglione blu che adorava appartenuto al papà: quel maglione odorava ancora del padre, tanto che Antonio stette tutto il pomeriggio a toccarlo, ad annusarlo, impaurito dall'idea di doversene staccare e non potere più rivivere tutte quelle sensazioni. Rivedeva suo padre, gli sembrava di riuscire a toccarlo, quasi, e pianse per quella nostalgia mai provata prima.


Dal giorno dopo cominciò a fare sempre più attenzione ai profumi: cominciò con l'odorare i libri, poi le case, per finire con le persone, infastidendole non poco, per la verità.


Ha un quaderno a casa dove ha annotato le prime impressioni ricevute attraverso gli odori delle persone  e accanto ai nomi scrive se la prima impressione si è stata poi confermata da una più approfondita conoscenza: mai una volta il suo olfatto ha sbagliato. Ah, sì, una volta, ma erano i primi tempi e poi si è scoperto che la ragazza in questione abusava di crema per il corpo.


Fu seguendo una scia di cannella che Antonimo notò Sara: la seguì per un bel pezzo di strada fino ad una piscina. Lì la vide con i bambini e decise di venire ad osservarla, sfidando il sicuro timore di pedofilia che avrebbe causato.


Quella sera a cena fu come rincontrarsi dopo secoli di vita separata: erano tante le cose da raccontarsi. Ma Antonio era più che altro rapito dalle lentiggini e il profumo di lei: e già pensava che ne sarebbe stato gelosissimo, e già pensava alla fine del loro rapporto.  


 


 


Claudia


Il suo famoso papà, l'illustrissimo cardiologo Muroni, avrebbe tanto preferito un maschietto per dare vita ad una dinastia di cardiologi Muroni, e quando nacque Claudia restò un pochino amareggiato. Poi pensò che ci sono dei cardiologi donna e si calmò.


Nella sua grande casa Claudia poteva fare quello che voleva: aveva mille giocattoli, alcuni venivano direttamente dall'America, ma lei preferiva mettersi vicino alla mamma e osservarla mentre si truccava con gesti lenti e decisi. Quella cerimonia per Claudia era sacra, dato che riusciva a trasformare sua madre in una donna sempre giovane.


Suo padre era affettuoso con lei, ma sempre distante, indaffarato, e non interessato ai suoi pensieri da bambina: sembrava non vedesse l'ora che lei crescesse.


I rapporti con i suoi rimasero sempre a questo livello: delicata distanza dalla madre e rispettosa freddezza con il padre.


Claudia è stata praticamente obbligata a studiare equitazione e tutte quelle ore a cavallo la annoiavano terribilmente. Vinse tutte le gare, ma non ne era contenta perché le sue amiche del club non le rivolgevano più parola e lei, già allora, odiava la solitudine.


Una sera in cui aveva paura dei lampi andò in camera dei suoi genitori e vide la fatidica scena del sesso: ciò che le rimase più impresso, però, fu l'immagine di suo padre nudo, era così strano con la pancia che gli sporgeva e gli occhiali ancora addosso che a volte se lo sognava così ad "auscultare" i pazienti.


Fin da quando era bambina tutti le dicevano quanto fosse bella, ma fortunatamente aveva una visione distorta di sé che controbilanciava le lusinghe. Quelli che gli altri dicevano dei soffici capelli castani, lei li vedeva come pochi capelli né lisci né ricci; "che belli i tuoi occhi verdi", sentiva spesso, ma pensava fosse un modo per prenderla in giro per degli occhi da gufo troppo grandi. Se pensava alla sua pelle, mentre gli altri le dicevano che era chiara e delicata, lei riusciva a concentrarsi solo sulla quantità di crema protettiva che doveva mettersi ogni estate.


Finito il Liceo Classico aveva scoperto con sorpresa di essere una delle poche ragazze ancora vergini, aveva deciso di non rimanere indietro, e si era "concessa" senza trasporto ad un compagno di classe,il quale, carinamente, lo fece sapere a tutta la scuola.


Durante gli anni dell'università si è concentrata nello studio, ma ha trovato comunque il tempo per delle veloci storie senza futuro e per i primi contatti con la droga leggera, presto abbandonati.


Proprio a medicina ha realizzato quale visione avessero gli altri di lei: dal momento che era troppo bella per vederla come possibile compagna, i ragazzi la consideravano una confidente, qualcuno una psicologa: inutile dire che a lungo andare la situazione la spazientì moltissimo. Era, è vero, brava ad ascoltare e a capire gli altri, ma questo non voleva dire avere sempre voglia di farlo. Soprattutto con i ragazzi che le piacevano. Si ripromise solennemente di mettersi sempre al primo posto, nel futuro.


Il suo futuro marito lo incontra una volta a cena con i suoi: le viene presentato da suo padre come suo amico "più giovane",di soli cinquant' anni, ingegnere di chiara fama, scapolo.


Claudia  trova Massimo un bell'uomo, gentile, moderatamente simpatico e non cambierà idea nemmeno quando lo tradirà con Antonio. Solo, nel frattempo, durante i loro tre anni di matrimonio, si è accorta anche che è freddo, superficiale, pieno di sé e un filino razzista.


Non che la vita con lui fosse orribile o insopportabilmente noiosa, ma aveva scoperto, che le cose che avevano in comune erano solo in superficie: se un film piaceva ad entrambi era per dei motivi diversi, se leggevano lo stesso libro, ne parlavano come se uno fosse un giallo e l'altro un saggio. Se facevano l'amore, uno scaricava lo stress della giornata, l'altra lo accumulava.


 


 


 


 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array