Blog DIGIMON(DI) – Report, la Rete e noi altri utenti…

Un terrestre su dieci, quasi, è su Facebook. Questo almeno dicono le statistiche rilanciate da Internet World Stats. E’ il dato sulla popolazione mondiale ma, se prendiamo quella europea scopriamo che un europeo su 4 ha un profilo Facebook. Nel Nord America la situazione è ancora più clamorosa: la creatura di Zuckerberg raccoglie circa il 50% della popolazione totale. In numeri assoluti la maggioranza del “Mondo Facebook” spetta ancora a noi europei, oltre 200 milioni dei 664 milioni di profili FB globali. E’ chiaro che questi numeri son “gonfiati”, nel senso che il numero di profili non corrispondono necessariamente a singole persone fisiche, ci sono le aziende, i profili multipli, ecc… ma certo sono dei numeri di dimensioni impressionanti, che inevitabilmente fanno porre degli interrogativi sul “Mondo Facebook”, le sue regole, la sua potenziale “non democrazia” e il fatto che appartenga a un privato che puo’ decidere cosa farne dei dati e dei profili e delle infinite informazioni in essi contenuti. E’ quanto ha provato a fare la trasmissione Report, di Milena Gabanelli, nella puntata curata da Stefania Rimini, intitolata “Il prodotto sei tu“, con il consueto giornalismo d’inchiesta, indagando sul rapporto tra le nostre privacy e l’uso che i “padroni di Facebook (e Google)” possono farne. Ne è uscito fuori, per la verità, un ritratto piuttosto inquietante, ma non solo di Facebook ma dell’intera Internet, il che ha suscitato non poche prese di distanza dal mondo della rete, e soprattutto su Twitter non sono mancate le accuse di “terrorismo psicologico” contro Internet, come se chi lavorasse in televisione non riuscisse ad avere un occhio lucido e aperto sulla complessità della rete, e inevitabilmente si ricacciasse dentro uno sguardo da paura del “Grande Fratello”. E’ un po’ quello che accade da sempre con le nuove teconologie e le pratiche della comunicazione di massa, sin dai tempi degli “Apocalittici e integrati” dell’Umberto Eco dei primi Anni Sessanta.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Ora se è vero che lo strapotere di aziende come Google e Facebook (ma non dimentichiamoci mai che quasi tutti lavoriamo su PC che integrano un sistema operativo Windows come fosse un elemento “naturale” del computer…) può indurre grandi sospetti e preoccupazioni sulle nostre effettive libertà e garanzie nella rete (anche per via di strani automatismi, pensate che per qualche motivo curioso Sentieri selvaggi viene rifiutata da Ad Sense di Google, quella che permette di guadagnare con i loro banner, perchè ci riconosce come un sito con caratteristiche “pornografiche”, o qualcosa di simile, avendo i loro spider trovato probabilmente alcuni articoli sul genere porno sul nostro sito…oppure: provate a mandare una mail ai vostri amici in cui gli parlate del “Viagra”, e vedrete che probabilmente non la riceveranno…), è altresì vero che accumunare Internet ai grandi domini dell’era televisiva è un errore molto grave di approccio, perchè sono media profondamente diversi e “usano” l’utente in modo diverso. E a loro volta sono “usati” dagli utenti in modo diverso. Mentre nei confronti della TV posso solo spegnere l’apparecchio per non farmi “usare” dalla pubblicità”, sulla rete ho la possibilità di interagire attivamente con gli altri utenti, la famosa comunicazione “simmetrica”, e di creare contenuti e di condividerli con altri. Questo, per quanto possa essere usato anche a fini pubblicitari, non ha nulla a che vedere con la comunicazione “verticale” della Tv, persino quella intelligente e professionale come quella di Report, che forse questa volta si sono fatti prendere la mano dalla loro abitudine, peraltro giustificata, di vedere operazioni “sporche” dappertutto. E allora ok porre dubbi su come Google e Facebook usano i nostri dati e le nostre attività, ma da qui a raccontare Internet come se fosse solo questo è una riduzione molto molto parziale e non si fa un buon servizio a chi, soprattutto inesperto delle questioni di rete, si trova davanti alla TV.  La sensazione, al di là della indubbia buona fede della Gabanelli (che tra l’altro ha replicato qui a L’Unità alle accuse a lei rivolte) è che il tono e l’approccio sia stato un po’ “criminalizzante”, come se ogni cosa che avesse a che fare con Internet fosse motivo di preoccupazione (ci controllano, ci rubano i dati, ci prendono i profili, ecc…) e quasi non esistesse la grande comunità globale che utilizza questi strumenti per fini positivi e con approcci che tendono alla comunicazione, nel senso vero della messa in comune di idee,  progetti, sentimenti, ecc…

Qui trovate un riepilogo di alcuni dei dubbi manifestati dagli utenti più attenti della rete, ma basta andare su Twitter e cercare #report per trovarne altri.

A mio avviso il problema non è Report, è che in questi tempi gli attacchi alla neutralità della rete e alle libertà della rete sono molteplici, pertanto rappresentarla come un luogo pericoloso e insicuro a spettatori televisivi (quindi non necessariamente “praticanti” del web), può essere pericoloso, ben oltre le intenzioni degli autori. Possibile che non si è trovato qualcuno che parlasse di Internet in altri termini che non fosse un rappresentantte di Google o Facebook?  Davvero esistono solo gli utenti “fregati” e i due grandi “mostri” del web? Forse la realtà è un bel po’ più complessa, e pur comprendendo che la televisione d’inchiesta impone alcune semplificazioni l’impressione è che questa volta si sia scivolati su un terreno minato, facendo involontariamente il gioco di chi proprio la libertà attuale della Rete vorrebbe affossare.

Facebook Statistics Update
Below is what we call The Facebook Big Picture. It shows the number of Facebook subscribers, in descending order, according to Facebook users in each geographical region.

Facebook World Statistics – March 31, 2011
Subscribers by World Regions
Region Population FB Users FB P.R. % Users
Europe 816,426,346 200,260,360 24.5 % 30.2 %
North America 347,394,870 173,640,240 50.0 % 26.1 %
Asia 3,879,740,877 131,556,800 3.4 % 19.8 %
Latin America 555,856,161 97,685,000 17.6 % 14.7 %
Africa 1,037,524,058 27,414,240 2.6 % 4.1 %
Middle East 216,258,843 15,779,440 7.3 % 2.4 %
Oceania, Australia 35,426,995 12,333,780 34.8 % 1.9 %
Caribbean, the 41,427,004 5,362,600 12.9 % 0.8 %
Total World 6,930,055,154 664,032,460 9.6 % 100.0 %
Source: Internet World Stats, Facebook subscribers for March 31, 2011. Notes: a) Population 2011 data comes from the US Census Bureau; b) Facebook user figures come from Facebook, Socialbakers,and other trustworthy sources; c) Mexico is included in Latin America and Turkey is included in Europe, according to the United Nations country classification; d) FB means Facebook; e) P.R. means the Penetration Rate (Internet users times 100 divided by population). Copyright © 2011, Miniwatts Marketing Group.

Here at Internet World Stats you get Facebook User figures for over 233 countries and territories. Publishing free Internet marketing research is our way of giving back to the global Internet’s online community.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative