Blog DIGIMON(DI) – Il cinema a più dimensioni….arriverà il pay-by-size?

Non ha suscitato la giusta attenzione nei media italiani le dichiarazioni, di qualche settimana fa alla Milken Global Conference in California, del produttore Jeffrey Katzenberg, uno dei responsabili della Dreamworks. Eppure le sue esternazioni, che sono periodiche, spesso sullo stesso tema, dovrebbero interessare chiunque si occupi di cinema.

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Ovvero: qual è il futuro del mercato (e aggiungiamo noi: e del consumo) cinematografico?

Katzenberg sembra essere uno dei pochi esponenti di spicco dell’industria cinematografica ad aver osservato quello che già avviene nel consumo dello spettatore cinematografico da tempo: gli schermi sono tanti, e diversi. E la mancanza di un’offerta “legale” non frena la voglia di “consumare cinema” nei modi più diversificati, visto che la rete offre sempre delle soluzioni “alternativi” alla visione.

Ebbene la proposta di Katzenberg per il cinema è il “pay-by-size”, ovvero il costo della visione di un film di prima visione si pagherà in relazione alla dimensione dello schermo.

Jeffrey Katzenberg con Steven SpielbergQuesto lo scenario previsto da Katzenberg: “il modello cambierà e il 98% dei film vedrà il 95% dei suoi incassi totali nei primi 17 giorni, ovvero in tre weekend, nelle sale. Successivamente, dal 18° giorno, questi film saranno disponibili ovunque su tutte le piattaforme e la visione si pagherà in base alle dimensioni dello schermo”. A che prezzi? “15 dollari per la visione in sala cinematografica, 4 dollari per uno schermo tv da 75 pollici e 1,99 dollari per uno smartphone

Insomma la cosiddetta “windows” tra l’uscita del film in sala e sul resto delle altre piattaforme (oggi  di tre mesi) verrebbe ridotta a meno di tre settimane.

Il cinema è già, da tempo, multischermo. Almeno nelle pratiche dello spettatore. L’industria, macchina lenta e pesante, sembra finalmente accorgersene. Quanti continuerebbero a stare ore a scaricare film illegalmente se avessero un’offerta comoda, semplice ed economica per vedere i nuovi film subito sui propri dispositivi personali?  Dall’industria cinematografica italiana, invece, nessun segnale in tal senso. Tutti gli sforzi sono – inutilmente – concentrati – sull’eliminare i siti di filesharing, grazie alla famigerata AGCOM. Risultato: chiudono un sito e ne aprono altri dieci, e la pirateria dilaga. Chissà che la proposta di Katzenberg non apra gli occhi sulle grandi potenzialità del mercato online…

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