BLU-RAY – "L'ultima casa a sinistra", di Dennis Iliadis

l'ultima casa a sinsitra blu-rayCome molti altri remake-horror, L'ultima casa a sinistra arriva allo spettatore privo di quelle ragioni che ne rendevano necessaria la brutalità. In queste condizioni, sembra solo uno stanco repertorio di efferatezze, mostrate con ludico compiacimento. Dennis Iliadis dirige con poche invenzioni, con una mano obbediente alle esigenze di un film fatto in serie. Da Universal.

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l'ultima casa a sinistraTitolo originale: The Last House on the Left
Anno: 2009
Durata: 109’ (Theatrical Version) 113’ (Extreme Extended Version)
Distribuzione: Universal Pictures
Genere: Horror
Cast: Tony Goldwyn, Monica Potter, Garret Dillahunt, Sara Paxton, Martha MacIsaac, Spencer Treat Clark, Riki Lindhome
Regia: Dennis Iliadis
Formato Video: 1,85:1
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1, Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese DTS Surround 5.1
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Giapponese, Danese, Olandese, Finlandese, Coreano, Norvegese, Portoghese, Svedese, Cinese
Extra: scene inedite, making of

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IL FILM

L’ultima casa a sinistra è solo l’ennesimo tassello di un’operazione su larga scala. Dal 2003 in poi – anno in cui è uscito Non aprite quella porta di Marcus Nispel – Hollywood ha preso tutto il repertorio horror degli anni settanta e ha iniziato a disinnescarlo a suon di remake. Come se quei titoli, tutti prodotti in modo semiprofessionale, tutti distribuiti in modo fortunoso, tutti avvolti da una fama malsana e socialmente distruttiva, dovessero essere in qualche modo normalizzati e ripuliti dagli elementi più insidiosi. Così, un l'ultima casa a sinistraventenne ora può dire di aver visto L’ultima casa a sinistra nella sua accettabile versione del 2009, mentre quella del 1972 scivola lentamente nel dimenticatoio, come un frammento di un’altra epoca, il cui ripescaggio non è più necessario. La cosa più sorprendente è trovare Wes Craven tra i complici di questo esorcismo cinematografico: proprio il regista che aveva sempre sottolineato il valore metaforico del suo formidabile esordio, che ne aveva sottolineato il legame latente con i mutamenti della società americana di quasi quarant’anni fa. Tolto il Vietnam, l’angosciante realtà dei delitti della Family di Charles Manson, il potenziale disturbante del suo film perde ogni ragione di esistere, e si riduce a quello che è: un'insopportabile sequenza di efferatezze e di sadismo. In qualche modo, nel presentarci questa ludica e compiaciuta sfilata di violenza gratuita, Craven si dimostra cambiato al punto da diventare un esponente di quello stesso processo che in passato tentava di smantellare: l’assuefazione della società all'orrore, l’assenza di confini etici riguardo ciò che non è rappresentabile. La sua posizione è doppiamente colpevole: non solo incoraggia questa abitudine, ma nel farlo non trova altra giustificazione che non sia il suo tornaconto economico. La moda l'ultima casa a sinistradel remake si è infatti appiattita su un procedimento standard, che L’ultima casa a sinistra segue in modo esemplare: un basso budget, un giovane regista ambizioso – quindi predisposto ad abbassarsi ai compromessi – e un titolo da ridurre a prodotto in serie. Dennis Iliadis non forza la mano, e accetta senza fiatare il tipico marchio della Rogue Pictures: la macchina da presa si muove in modo puramente descrittivo e narrativo, fino a diventare completamente anonima. Gli è permesso di assumere una falsa sporcizia, quella patina di unto diventata già moda dopo Alta tensione di Alexandre Aja (non a caso, lanciato ad Hollywood da un altro remake come quello de Le colline hanno gli occhi) e di puntare tutto sulla scena madre, solitamente posizionata al centro della vicenda, piuttosto che alla fine: in questo caso, lo stupro/omicidio delle due giovani Mari e Paige, finite nelle mani di una banda di selvaggi stupratori e assassini. Una variabile rispetto all’originale c’è, ma non fa altro che rinforzare lo sgradevole sospetto che la crudeltà e il gore non servano che a incuriosire un pubblico di adolescenti attirati dalla promessa – mantenuta fino ad un certo punto – di emozioni forti.

IL BLU-RAY

l'ultima casa a sinistraCome sempre, la qualità del Blu-Ray impressiona per la definizione del dettaglio e la purezza del suono: non c’è alcun cedimento, e il film – se ha la complicità di un televisore adeguato alla circostanza, o quella di un proiettore – mantiene la stessa potenza che avrebbe al cinema. Per L’ultima casa a sinistra, la Universal ha deciso di presentare due versioni: la prima è quella passata nelle sale americane (in Italia non è mai arrivato), mentre l’altra è quella che non è riuscita a passare il visto della censura. Le differenze tra le due edizioni è di cinque minuti, e riguarda sia la sequenza centrale dello stupro sia quella dell’accoltellamento della sventurata Paige, con dettagli ancora più chiari sulla crudeltà del clan dei Krug. La sezione degli extra è abbastanza scarna: oltre a qualche scena tagliata – per altro poco significativa – è possibile visionarie un breve featurette (poco più di due minuti) con interviste al regista Dennis Iliadis e ai produttori Wes Craven e Sean S. Cunningham, che cercano di spiegare i motivi che li hanno spinti a rinnovare il loro film omonimo del 1972.
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