BLU-RAY – "The Aviator", di Martin Scorsese

the aviatorThe Aviator è un altro viaggio di Martin Scorsese nel cuore del cinema classico americano, di cui Howard Hughes fu uno dei primi pionieri ribelli. Incarna il sogno titanico del suo protagonista, capace di sfide impossibili e non sempre fortunate: un kolossal contemporaneo, sospeso tra l'eleganza del suo autore – devota allo sfarzo della Hollywood degli anni Trenta – e la spettacolarità degli effetti speciali da blockbuster. Distribuito da 01 Distribution

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the aviatorTitolo originale: id.
Anno: 2004
Durata: 170’
Distribuzione: 01 Distribution
Genere: Drammatico
Cast: Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, John C. Reilly, Alec Baldwin, Alan Alda, Gwen Stefani, Ian Holm, Jude Law
Regia: Martin Scorsese
Formato Blu-Ray: 2,35:1 Anamorfico
Audio: Inglese DTS HD, Italiano DTS HD
Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese
Extra: Scena eliminata, A Life Without Limits: documentario sulla lavorazione, Reportage sulla vita di Howard Hughes, An Evening With: conversazione con Leonardo DiCapio e Alan Alda, Intervista a Robert Legato (supervisore degli effetti speciali), Intervista a Dante Ferretti (scenografo), Intervista a Sandy Powell (costumista), Trailer, Commento di Martin Scorsese, Thelma Shoonmaker e Michael Mann
 
 
 
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IL BLU-RAY
Come ogni Blu-Ray, anche quello della 01 Distribution si distingue per la perfezione dell’immagine e l’eccezionale resa del suono, che sfruttano al meglio tutte le possibilità dell’alta definizione. L’effetto valorizza al massimo la potenza spettacolare di un film come quello di Scorsese, che ha collezionato ben undici candidature all’Oscar (e cinque statuette). Per di più, l’audio si offre in DTS HD sia in inglese che nella versione doppiata in italiano. La sezione degli extra – tutta sottotitolata  – è ovviamente egemonizzata dalla titanica presenza di Howard Hughes, che con la sua personalità domina ogni aspetto delle discussioni tra tecnici ed attori. Un gigantismo tale che Scorsese e la Shoonmaker si sono ritrovati a doverlo attenuare: come dimostra la scena tagliata in cui il magnate confessa ad Ava Gardner qual’è il prezzo di un essere umano (ventimila dollari, secondo l’inflazione dell’epocthe aviator a). Il documentario sul making of del film preferisce non concentrarsi sul grande sforzo della messa in scena (a cui sono comunque dedicati altri contributi specifici), ma di indugiare sul modo in cui gli attori sono riusciti a calarsi nello spirito e nelle atmosfere dei tre decenni in cui il film è ambientato. Il problema viene visto soprattutto in relazione alla componente metacinematografica dei loro personaggi, tutti divi dello star system americano. Come dice Cate Blanchett, impegnata a far rivivere la sfavillante Katherine Hepburn, il rischio è quello di abbandonarsi alla parodia delle sue abitudini e dei suoi modi di fare, piuttosto che concentrarsi sul dovere di affrontare la star come personaggio della storia. Il rammarico è che il reportage sulla vita dell’aviatore che segue a quello sulla lavorazione – ricco di filmati di repertorio del vero Hughes – lasci del tutto in disparte la sua vita di tycoon di Hollywood, per dedicarsi al carattere pioneristico delle sue imprese di ingegneria aeronautica e sull’importanza che ha avuto nello sviluppo del volo a scopo civile. Il segmento più interessante è anche il più lungo, e presenta una conferenza a cui hanno partecipato Alan Alda e Leonardo Di Caprio: il the aviatorclima informale dell’occasione – la non necessità di fare uno spot promozionale del film – fanno in modo che i due attori possano abbandonarsi alla racconto di come molte scene del film sono state realizzate dal punto di vista della recitazione, e finiscono per parlare del loro mestiere da una prospettiva più ampia. La sezione viene impreziosita dalle interviste allo scenografo Dante Ferretti, alla costumista Sandy Powell – premiati con l’Oscar nel 2004 – e soprattutto a Robert Legato, che si risparmiano dal parlare di Hughes e descrivono in modo esauriente e dettagliato il modo in cui le ricostruzioni sono state possibili, specie quelle delle spettacolari sequenze aeree e degli effetti speciali. Se l’impressione è che manchi Martin Scorsese, che si limita a qualche intervento sporadico ma non è mai protagonista di nessun contributo individuale, il dubbio viene subito sciolto dall'analisi del regista, che può accompagnare (con l'opzione dei sottotitoli) tutta la visione del film. Il commento è impreziosito dalla compagnia della sua fedele montatrice Thelma Shoonmaker e di Michael Mann, qui nelle vesti di produttore.
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