"Body snatch", di François Hanss e Arthur-Emmanuel Pierre

Ma amore fa rima con orrore? In un film d'esordio, due giovani francesi seguono altri connazionali sulla strada che porta – com'è naturale per il cinema – a cortocircuitare realtà ed immaginazione.

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Amore fa rima con orrore. Chi è veramente la persona che amiamo? E, di converso, chi siamo veramente per la persona che ci ama? Il cinema è la forma espressiva che meglio si presta a creare il corto circuito tra verità e inganno, tra le cose come sono e come sembrano essere. Un'urgenza, questa, che parrebbe essere particolarmente sentita in Francia, da dove sono arrivati negli ultimi mesi film come L'avversario o come M'ama non m'ama, entrambi incentrati sul rapporto tra realtà ed immaginazione; un nesso particolare conduce a quest'ultimo, che condivide con Body snatch anche il fatto di essere opera di esordienti, e di aver scelto i rapporti sentimentali come giustificazione – logica ancor prima che narrativa – per la messa in scena delle distorsioni psicologiche di personalità disturbate.
Body snatch è dominato dal rapporto fra una donna e l'uomo che le ha salvato la vita dopo un incidente d'auto: una disgrazia che rende la protagonista priva del senso dell'udito, e che la lega all'uomo in una relazione dai risvolti misteriosi, nella quale è indirettamente coinvolto anche il figlio nato dalla coppia; una passeggiata tra i generi cinematografici per Hanss e Pierre, che al loro primo lungo adattano forme e contenuti prima al melodramma, poi al giallo, fino ad arrivare al thriller psicologico. I due sfruttano al massimo le doti – e l'esperienza maturata in ruoli di donna "maledetta" – della recitazione "Actors Studio" della Seigner (ma anche, e furbamente, la "faccia da buon maestro" di Torreton, suggellata da Tavernier in Ricomincia da oggi), anche se la sordità della protagonista, metafora dell'isolamento fisico e psicologico in cui viene a trovarsi, funziona solo nella prima parte; e compensano vuoti di sceneggiatura con la forza dell'ultimo quarto d'ora del film, durante il quale, davvero, si giunge a comprendere il perché della millenaria rima tra "amore" e "cuore".

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Titolo originale: Corps à corps
Regia: Arthur-Emmanuel Pierre e François Hanss
Sceneggiatura: Arthur-Emmanuel Pierre
Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci
Montaggio: Ermanno Corrado, Hervé de Luze, Nicolas Fay, Richard Leclercs
Musica: Sarry Long
Scenografia: Bertrand Seitz, Perine Barre
Costumi: Marie e Brigitte Calvet
Interpreti: Emmanuelle Seigner (Laura Bartelli), Philippe Torreton (Marco Tisserand), Clément Brilland (Jeannot), Vittoria Scognamiglio (Doris), Yolande Moreau (istitutrice), Marc Duret (dott. Azzeri), Lucien Jerome (impiegato EDF), Christian Pereira (prof. Marcelin), Heloise Beaume (infermiera)
Produzione: Patrick Goyou Beauchamps, Anne Regard, Claude Carrere
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 84'
Origine: Francia, 2003

 

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