Box Office ITALIA 11/5/2011


Dominic Toretto ha fatto il pieno anche in Italia e Fast & Furious 5 ha spazzato via Thor dalla vetta della classifica. Vin Diesel già vede l'obbiettivo dei dieci milioni finali e celebra la sua totale rinascita commerciale. Le avventure del Dio del Tuono non verranno ricordate a lungo, ma il suo Mjollnir ha degnamente difeso il nome dei superhero-movies. Il risveglio di Hollywood potrebbe essere tardivo: sul mercato incombe l'apatia dell'ombrellone.

 

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Dopo un lunghissimo ed insolito periodo di letargo, la classifica degli incassi ha ricominciato a parlare inglese. La stagione d'oro della commedia italiana è arrivata al capolinea ed ha saggiamente deciso di farsi da parte davanti all'arrivo dei blockbuster estivi. Fast & Furious 5 ha fatto il suo ingresso trionfale nelle nostre sale: ha incassato quasi cinque milioni ed ha spazzato via Thor dalla vetta. Il confronto tra i primi due pezzi grossi dell'offerta hollywoodiana ha avuto un esito inequivocabile: Vin Diesel ha distrutto il supereroe della Marvel in quasi tutto il mondo e l'Italia non ha fatto eccezione. E' necessario notare come il franchise sia esploso solo al quarto episodio della serie, dopo aver vivacchiato per un decennio da modesto outsider: il ritorno del divo dell'action ha dato una sterzata decisiva al suo destino commerciale. Le nuove avventure di Dominic Toretto hanno avuto un esordio che gli ha permesso di vedere subito l'obbiettivo dei dieci milioni finali. E' il primo punto messo a segno dall'industria americana, che non infilava un successo dai tempi dell'ultimo Harry Potter e aveva clamorosamente mancato l'invitante treno natalizio. Davanti ad un simile exploit, il regno del Dio del Tuono è durato molto poco: tuttavia, il suo Mjollnir ha difeso degnamente il nome dei superhero-movies. In un momento in cui tutti i blockbuster hanno annaspato, i personaggi della Marvel hanno ancora una discreta fortuna e legittimano gli investimenti. Thor ha retto l'attenzione dei riflettori e la responsabilità di essere l'ultimo baluardo di Hollywood, che fino al suo arrivo era rimasta a guardare. Non è facile prevedere gli effetti del suo risveglio: sul mercato pesa l'incombente letargo dell'ombrellone. Le prime vittime sacrificali dell'apatia pre-vacanziera non si sono fatte attendere: Come l'acqua per gli elefanti aveva deluso anche in patria; Machete di Robert Rodriguez è uscito con un tale ritardo da spingere anche i più volenterosi a servirsi di internet. Sul versante nazionale, Senza arte né parte è rimasto nelle retrovie ed ha annunciato la fine di uno dei momenti più memorabili del cinema italiano, culminato con il record interno di Che bella giornata di Checco Zalone. Alla fine, anche Nanni Moretti è arrivato al traguardo ed Habemus Papam ha toccato i cinque milioni finali: è lo stesso bottino minimo di Woody Allen e di Clint Eastwood ed è probabile che provenga dallo stesso tipo di pubblico.

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