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Il cinepanettone perde un po' di smalto rispetto al passato, ma tiene ancora il suo controllo sulle festività. Natale in Sudafrica accusa un ritardo di tre milioni su Natale a Beverly Hills, che già nel 2009 aveva accusato un forte calo. La Banda dei Babbi Natale incalza da dietro e lascia Hollywood a guardare, per la gioia di Aldo, Giovanni e Giacomo. L'involuzione dei blockbuster è preoccupante: nè Narnia nè Megamind sono mai stati protagonisti ed è difficile credere che Tron Legacy possa cambiare la situazione.
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Chi si aspettava il calo del
cinepanettone è stato accontentato. Il primo week-end di
Natale in Sudafrica aveva dato risultati confortanti, ma il secondo ha reso la differenza con i precedenti trionfi troppo ampia per essere ignorata. Finora, la nuova impresa di Aurelio De Laurentiis ha perso tre milioni rispetto a
Natale a Beverly Hills, che nel 2009 aveva già dimostrato un calo in confronto alle cifre tradizionali. La commedia rituale con Christian De Sica e i suoi soci ha abbattuto il muro dei dieci milioni, ha conservato il primo posto in classifica e con tutta probabilità sarà il titolo più ricco di queste festività: tuttavia, è impossibile negare che i suoi incassi sono in discesa e dopo anni il
cinepanettone dovrà abdicare in favore di
Benvenuti al Sud: alla fine della stagione, quello di Luca Miniero sarà il film italiano più visto e i suoi trenta milioni diventano ogni giorno più irraggiungibili per qualsiasi avversario. Anche se resta ancora da vedere cosa farà
Tron Legacy, da noi il Natale del 2010 ha lanciato gli stessi segnali negativi che hanno investito gli schermi americani.
La Banda dei Babbi Natale ha confermato l’ottimo stato di salute del trio di Aldo, Giovanni e Giacomo, e
A Natale mi sposo ha mostrato come Massimo Boldi sia ancora lontano dal cedere il suo posto di protagonista: tutto fa ben sperare per l’imminente arrivo della nuova prova di Checco Zalone, che si presenterà il mese prossimo con
Che bella giornata, chiamato a confermare l'exploit di Cado dalle nubi. Eppure, se il cinema italiano sorride come non gli capitava da tempo, le cattive notizie arrivano quasi tutte da Hollywood: raramente si è visto un periodo così buio per i blockbuster a stelle e strisce: nè
Il viaggio del veliero della Fox nè
Megamind della Dreamworks si sono mai dimostrati competitivi. Il terzo capitolo di
Narnia può essere giustificato dalla difficile propensione del nostro pubblico al fantasy; il nuovo kolossal d’animazione della major di Steven Spielberg non ha attenuanti, visto che questo era il miglior momento possibile per farlo calare nelle sale nazionali. Alla fine, dovrà faticare per avere un bottino superiore a quello di Woody Allen e di
Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni. A difendere i colori d’oltreoceano sono rimasti solo
The Tourist e i suoi striminziti cinque milioni, che pesano relativamente di più dei quaranta raccolti negli Stati Uniti. Non c’è da sperare nemmeno per
Tron Legacy: il titolo arriva con le ossa rotte dall’esperienza in patria e la platea tricolore non è mai stata generosa con la fantascienza…

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