Box Office USA 12 giugno 2012


Il secondo week-end del mese ha confortato le speranze per un 2012 dorato: la lotta per il primo posto si è combattuta sulla linea dei sessanta milioni ed è stata vinta da Madagascar 3. La Dreamworks si è risollevata dopo i recenti flop di Puss in Boots e di Kung Fu Panda 2 e ringrazia l'inossidabile appeal dei suoi vecchi eroi. Prometheus ha perso la sfida ma si è consolato con un ottimo esordio per Ridley Scott, soprattutto alla luce della limitazione censoria dei restricted-movies.

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Il mese di giugno ha continuato a confortare le speranze per un 2012 dorato e ha regalato un avvincente duello per la vetta della classifica: L'inizio dell'estate è stato all'altezza delle aspettative e i volumi complessivi di questo anno stanno prendendo il largo rispetto ai dati di quelli precedenti. The Amazing Spider-Man e The Dark Knight Rises dovrebbero far decollare definitivamente le entrate verso dei livelli memorabili. La primavera aveva fatto traballare qualche blockbuster come John Carter e The Wrath of the Titans, i timori erano proseguiti con i crolli di Battleship e di Dark Shadows ma le paure sono state esorcizzate non appena il mercato non ha potuto più concedersi errori. E' chiaro come il trionfale percorso di The Avengers abbia dato una scossa a tutto il panorama e abbia fatto da traino alle uscite successive: persino la timida prestazione americana di MIB 3 è stata rivalutata con il salvifico intervento della scena internazionale, che ha trasformato il film in un grande successo da mezzo miliardo di dollari. Snow White and the Huntsman sta per superare la soglia dei cento milioni di dollari e il contributo overseas ha già coperto le spese: la versione dark di Biancaneve ha consolidato l'appeal commerciale di Kristen Stewart ma ha subito perso il primato in favore di Madagascar 3. Il ritorno del leone Alex e della zebra Marty ha preso il primo posto dopo aver domato le resistenze di Prometheus e i due titoli si sono giocati la vittoria sulla linea dei sessanta milioni. La Dreamworks ha tirato un sospiro di sollievo: il suo marchio ha tenuto sui livelli dei precedenti capitoli, ha evitato il tracollo che l'anno scorso aveva investito Kung Fu Panda 2 e ha suonato la riscossa dopo una serie di flop clamorosi come Megamind e Puss in Boots. E' necessario sottolineare come lo studio sia dovuto ricorrere ad una scelta sicura per uscire dal suo stallo preoccupante: la Dreamworks non ha più la stessa autorità sull'animazione ma aveva bisogno di mettere a segno un colpo prima di provare ad inventare qualche nuova formula. La sua ultima sfida è stata già vinta: le spese sono state ridotte e Madagascar 3 è già in attivo. Anche Ridley Scott aveva bisogno di tornare a festeggiare qualche successo e Prometheus è arrivato al momento giusto: i cinquanta milioni di dollari e la sconfitta non devono ingannare. L'atteso prequel di Alien è il secondo record della storia del regista dopo i cinquantotto milioni di Hannibal ed ha brillato nonostante il freno che affligge tutti i restricted-movies: è il quinto migliore esordio di un film con una simile limitazione censoria. Prometheus punta dritto verso i centocinquanta milioni finali, in attesa che il gradimento degli spettatori gli dia la possibilità di arrivare ancora più avanti.

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